Poppi, Pietro - 1833-1914
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Poppi, Pietro - 1833-1914
Poppi, Pietro (1833-1914)
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Fotografia dell'Emilia
Nel 1863 il pittore Pietro Poppi (Cento, 1833 - Bologna, 1914) aprì un negozio di cartoleria in via Mercato di Mezzo 56 in società con Adriano Lodi. Nell'edificio aveva sede anche lo studio fotografico di Roberto Peli (ex collaboratore di Emilio Anriot), il quale probabilmente avviò Poppi alla professione di fotografo. Nel 1866 Poppi e Peli si associarono aprendo uno studio in via San Mamolo 102 (la ditta Peli, Poppi & C.), che rimase attivo fino al 1867, anno in cui Poppi si mise in proprio, ritornando nella precedente sede del Mercato di Mezzo. Solo nel 1869 Poppi rilevò ufficialmente La Fotografia dell'Emilia, operando anche uno spostamento di sede da via Mercato di Mezzo 56, dove venne fondata la ditta nel 1865, a via San Mamolo 101 (oggi via d’Azeglio) in Palazzo Rodriguez (edificio in cui dal ’65 al ’69 avevano operato i coniugi Ferrara, Fotografia Milanese), ma lo stesso pittore-fotografo vi lavorò sin dal 1866. Effettivamente il 17 aprile del 1866 il quotidiano “Monitore di Bologna” menziona Poppi quale direttore dello Stabilimento Fotografico dell’Emilia di via Mercato di Mezzo 56 (si segnala la tesi di Massimo Cova che vede in Poppi il fondatore della Fotografia dell’Emilia – cfr. Fotografia e Fotografi a Bologna 1839-1900, Bologna 1992, p. 277). Nel marzo del 1907 Poppi si ritirò, cedendo lo studio a Luigi Monari ed Armando Bacchelli; la Fotografia dell’Emilia passò in seguito, nel 1909, sotto la proprietà unica di Alfonso Zagnoli (chiusura definitiva della ditta nel 1921), il quale nel 1940 vendette quanto restava del fondo di lastre e positivi originali di Pietro Poppi alla Cassa di Risparmio di Bologna
La città di Brescia compare documentata per la prima volta nel catalogo del 1883. Nel catalogo a stampa della Fotografia dell'Emilia del 1888 compaiono sette scatti relativi alla città di Brescia, con numeri di inventario che vanno dal 1550 al 1556. Il positivo con inventario 1565 è presente nella seconda appendice al Catalogo Generale pubblicato nel 1896, con una campagna di rilevamento più cospicua, per un totale complessivo di 43 immagini. Nel 1863 il pittore Pietro Poppi (Cento, 1833 - Bologna, 1914) aprì un negozio di cartoleria in via Mercato di Mezzo 56 in società con Adriano Lodi. Nell'edificio aveva sede anche lo studio fotografico di Roberto Peli (ex collaboratore di Emilio Anriot), il quale probabilmente avviò Poppi alla professione di fotografo. Nel 1866 Poppi e Peli si associarono aprendo uno studio in via San Mamolo 102 (la ditta Peli, Poppi & C.), che rimase attivo fino al 1867, anno in cui Poppi si mise in proprio, ritornando nella sede di via Mercato di Mezzo. Solo nel 1869 Poppi rilevò ufficialmente La Fotografia dell'Emilia, con lo spostamento di sede da via Mercato di Mezzo 56, dove venne fondata la ditta nel 1865, a via San Mamolo 101 (oggi via d’Azeglio) ma lo stesso fotografo vi lavorò sin dal 1866. Infatti il 17 aprile del 1866 il Monitore di Bologna menziona Poppi quale direttore dello Stabilimento Fotografico dell’Emilia di via Mercato di Mezzo 56: questo avalla la tesi di Massimo Cova che vede in Poppi il fondatore della Fotografia dell’Emilia (vedi Fotografia e Fotografi a Bologna 1839- 1900, Bologna 1992, p. 277). Nel marzo del 1907 Poppi si ritirò, cedendo lo studio a Luigi Monari ed Armando Bacchelli; la Fotografia dell’Emilia passò in seguito, nel 1909, sotto la proprietà unica di Alfonso Zagnoli (chiusura definitiva della ditta nel 1921), il quale nel 1940 vendette quanto restava del fondo di lastre e positivi originali di Pietro Poppi alla Cassa di Risparmio di Bologna
italiano
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Poppi, Pietro - 1833-1914
Poppi, Pietro (1833-1914)