Positivo

https://w3id.org/arco/resource/AltoAdige/PhotographicHeritage/30007731 an entity of type: MovableCulturalProperty

Positivo
Ed. 7/7,Serie di 17 fotografie a colori rappresentanti ciascuna l'immagine scansionata di un libro aperto. Le pagine aperte mostrano una fotografia in bianco e nero sulla quale sono stati incollati vari punti colorati di varie dimensioni. Accanto alle foto sono presenti vari disegni e scritte. I punti colorati marcano i buchi provocati da munizioni vendute da vari Paesi esteri ad eserciti o milizie coinvolti nei combattimenti delle guerre nel Libano.. "Come molte altre persone a Beirut, nei primi anni Ottanta, ho collezionato pallottole e schegge di bombe. Correvo in strada dopo una notte o una giornata di bombardamenti a staccare pallottole da muri, auto e alberi. Tenevo appunto precisi su dove avevo trovato ciascuna pallottola, fotografavo il luogo del ritrovamento e incollavo bollini colorati sui fori dei proiettili nelle foto in bianco e ero. Il colore dei bollini corrispondeva alle straordianrie sfumature che trovavo sulle punte delle pallottole. I colori seguivano anche un codice ben preciso ideato dai fabbricanti dei diversi paesi per contrassegnare cartucce e bossoli. Con gli anni, e per completare la mia collezione, ho acquistato altre pallottole da alcuni venditori ambulanti, cercando di mettere insieme l'intero spettro dei colori che decoravano le punte delle cartucce 7.62243 mm usate per gli AK-47 o delle 5.45245 mm usate per gli M-16. Mi ci sono voluti venticinque anni per rendermi conto che nei miei taccuini avevo catalogato i ventitré paesi che avevano armato o venduto munizioni ai diversi eserciti o milizie che avevano combattuto le guerre del Libano, tra cui Stati Uniti, Gran Bretagna, Arabia Saudita, Israele, Francia, Svizzera, Cina, Finlandia, Germania, Grecia, Egitto, Belgio, Libia, Venezuela, Romania, Italia e Iraq." (Museion, Squardo periferico & corpo collettivo, S. 78) "I lavori di Walid Raad (Chbanieh, Libano, 1967) analizzano la rappresentazione della guerra e altri eventi traumatici con film, video e fotografie. L'artista è noto per aver fondato “The Atlas Group”, una fondazione che documenta la storia contemporanea libanese con l'intento preciso di mescolare fatti e ricostruzioni e di interrogare incessantemente i principi di autenticità e paternità di un'immagine. Nella serie Let's Be Honest, The Weather Helped (2006), Raad ha raccolto pallottole e schegge di bombe a Beirut per poi documentare meticolosamente i colori dei proiettili e i luoghi di ritrovamento. I colori dei cerchi apposti sulle fotografie in bianco e nero corrispondono a quelli delle punte delle pallottole, che servono ad identificare i paesi produttori. I 17 lavori in mostra non solo corrispondono ad una sorta di mappatura della guerra a Beirut, ma contengono anche una sottile denuncia nei confronti di tutti paesi che hanno rifornito il Libano di armi." (Museion, NEW ENTRIES!, pag.17-18)
2006/01/01-2006/12/31 
Positivo 
2054 
04 
Let's Be Honest, The Weather Helped 
(BZ) 
Positivo 
Foto: Walid Raad/THE ATLAS GROUP 
fotografato 
carta fotosensibile 
Ed. 7/7,Serie di 17 fotografie a colori rappresentanti ciascuna l'immagine scansionata di un libro aperto. Le pagine aperte mostrano una fotografia in bianco e nero sulla quale sono stati incollati vari punti colorati di varie dimensioni. Accanto alle foto sono presenti vari disegni e scritte. I punti colorati marcano i buchi provocati da munizioni vendute da vari Paesi esteri ad eserciti o milizie coinvolti nei combattimenti delle guerre nel Libano.. "Come molte altre persone a Beirut, nei primi anni Ottanta, ho collezionato pallottole e schegge di bombe. Correvo in strada dopo una notte o una giornata di bombardamenti a staccare pallottole da muri, auto e alberi. Tenevo appunto precisi su dove avevo trovato ciascuna pallottola, fotografavo il luogo del ritrovamento e incollavo bollini colorati sui fori dei proiettili nelle foto in bianco e ero. Il colore dei bollini corrispondeva alle straordianrie sfumature che trovavo sulle punte delle pallottole. I colori seguivano anche un codice ben preciso ideato dai fabbricanti dei diversi paesi per contrassegnare cartucce e bossoli. Con gli anni, e per completare la mia collezione, ho acquistato altre pallottole da alcuni venditori ambulanti, cercando di mettere insieme l'intero spettro dei colori che decoravano le punte delle cartucce 7.62243 mm usate per gli AK-47 o delle 5.45245 mm usate per gli M-16. Mi ci sono voluti venticinque anni per rendermi conto che nei miei taccuini avevo catalogato i ventitré paesi che avevano armato o venduto munizioni ai diversi eserciti o milizie che avevano combattuto le guerre del Libano, tra cui Stati Uniti, Gran Bretagna, Arabia Saudita, Israele, Francia, Svizzera, Cina, Finlandia, Germania, Grecia, Egitto, Belgio, Libia, Venezuela, Romania, Italia e Iraq." (Museion, Squardo periferico & corpo collettivo, S. 78) "I lavori di Walid Raad (Chbanieh, Libano, 1967) analizzano la rappresentazione della guerra e altri eventi traumatici con film, video e fotografie. L'artista è noto per aver fondato “The Atlas Group”, una fondazione che documenta la storia contemporanea libanese con l'intento preciso di mescolare fatti e ricostruzioni e di interrogare incessantemente i principi di autenticità e paternità di un'immagine. Nella serie Let's Be Honest, The Weather Helped (2006), Raad ha raccolto pallottole e schegge di bombe a Beirut per poi documentare meticolosamente i colori dei proiettili e i luoghi di ritrovamento. I colori dei cerchi apposti sulle fotografie in bianco e nero corrispondono a quelli delle punte delle pallottole, che servono ad identificare i paesi produttori. I 17 lavori in mostra non solo corrispondono ad una sorta di mappatura della guerra a Beirut, ma contengono anche una sottile denuncia nei confronti di tutti paesi che hanno rifornito il Libano di armi." (Museion, NEW ENTRIES!, pag.17-18) 

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