casseruola, Tassinari G 3100 (seconda metà sec. I d.C)
https://w3id.org/arco/resource/ArchaeologicalProperty/1500001161 entità di tipo: ArchaeologicalProperty
casseruola, Tassinari G 3100
enit
casseruola, Tassinari G 3100 (seconda metà sec. I d.C)
ca 65 d.C-79 d.C
Labbro leggermente estroflesso e orlo arrotondato. Vasca profonda e fondo ad anello. Manico orizzontale a disco e leggermente rialzato, con foro rotondo
casseruola (Tassinari G 3100)
76166
E 889
00001161
15
1500001161
Questo tipo di recipiente appartiene ad una categoria di reperti funzionali alla mensa definiti "casseruole" o "patere-casseruole" ed ampiamente attestata in area vesuviana in molte varianti. Si tratta di una classe di materiali per cui ancora sfugge la funzione primaria, forse legata alla preparazione e presentazione di bevande. A. Radnoti collega la presenza di cerchi concentrici sul fondo ad unità di misure specifiche, definendo tali contenitori come atti alla misurazione di liquidi o di grano (Radnoti 1938). ata la grandissima quantità di casseruole di questo tipo ritrovate in area vesuviana, G.Tassinari propone di inquadrarne l'inizio di produzione ad almeno i primissimi anni del I secolo d.C. Questi vasi dovevano essere infatti in vendita da parecchi anni, poiché una produzione iniziata da poco tempo non avrebbe conquistato immediatamente e così massivamente il mercato (Tassinari 1993, p. 214). Il bollo si riferisce all'officina di Publius Cipius Polybius, il cui momento di massima produzione è inquadrabile archeologicamente tra il 65 e l'85 d.C. (Bennett-Young 1981, p. 39)
Labbro leggermente estroflesso e orlo arrotondato. Vasca profonda e fondo ad anello. Manico orizzontale a disco e leggermente rialzato, con foro rotondo
casseruola
Ercolano (NA)
1500001161
casseruola tassinari g 3100
proprietà Stato
bronzo/ fusione/ battitura
bibliografia di confronto: Tassinari S - 1993
bibliografia di confronto: Stefani G - 2003
bibliografia di corredo: J. Bennett e R. Young - 1981
bibliografia di corredo: Radnóti Aladar - 1938