hydria - Produzione locale (400 a.C)
https://w3id.org/arco/resource/ArchaeologicalProperty/1700221892 an entity of type: ArchaeologicalProperty
hydria
hydria - Produzione locale (400 a.C)
hydria - Produzione locale (400 a.C)
Orlo espanso all'infuori orizzontalmente con labbro verticale leggermente bombato, separato da esso mediante piccola risega; collo dal profilo concavo, spalla orizzontale, corpo cuoriforme bene espanso; piede ad echino rovesciato incavato interamente; anse laterali rivoltate, impostate con leggera obliquità sulla parte superiore del corpo; l’ansa superiore, a bastoncello, è impostata dalla parte mediano del collo allo spigolo della spalla. L'orlo superiore della bocca, formante un dentello, ed il bordo inferiore del piede presentano la sola in ingubbiatura. Risparmiate pure una zona rettangolare tra gli attacchi delle anse laterali, una zona circolare con linee nere intorno agli attacchi stessi e la parte interna delle anse. Sul labbro è una fascia di ovoli separati tre loro nella parte inferiore da puntini neri; la parte medio-inferiore del collo è occupata da un fregio a palmette alternate a boccioli di loto: i due elementi sono divisi da una linea chiara che circonda le palmette e termina in basso con tralci e volute. Sotto la scena figurata è un fregio a meandri, rivolti a sinistra, in gruppi di tre (eccezionalmente quattro) interrotti da riquadri con croci dritte e lineette nere agli angoli. Nel lato secondario tre riquadri hanno croce obliqua e lineette al centro dei lati. La faccia secondaria è riempita da un'ampia decorazione a palmette. Sotto le anse laterali, con la testa rivolta verso la scena figurata, sono due volatili dal corpo tozzo, dalle zampe basse, dal lungo becco e dal collo flessuoso, che possono identificarsi come oche selvatiche. Tale scena figurata, che occupa corpo e spalle dell'hydria, riporta con molta aderenza alla narrazione omerica che porta alla morte di Sarpedone (Iliade XVI, vv. 419-685). Nella parte superiore della scena, sulla spalla, il corpo gigantesco del principe licio completamente ignudo, accanto al quale è la scritta SARPEDO(N), (in caratteri maiuscoli dell'alfabeto greco) è trasportato in volo da due demoni alati facilmente identificabili, tramite la narrazione omerica, Thanatos ed Hypnos. Entrambi indossano un corto chitone privo di maniche e cinto alla vita da un cinturone. L’unica testa in parte conservata è quella di Thanatos, barbuta ed anguicrinita. Mancano il torso e la testa dell’eroe morto. Sul corpo dell’hydria è la scena delle morte del principe licio, cosi come viene descritta da Omero nei VV.502-527 del libro XVI: nel campo a sinistra è uno dei cavalli di Sarpedone imbizzarrito e chiaramente terrorizzato. Il centro è occupato da due figure di guerrieri dei quali uno in piedi di trequarti a destra, identificabile con Glauco, l'altro prostrato al suolo Sampedone, colpito da Patroclo che appare nel campo a sinistra. Alle spalle dell’eroe greco sono uno scudo rotondo con episema formato da puntini disposti in cerchio, ed un elmo del tipo a pilos. I due principi lici sono raffigurati in abito orientale, con pantaloni aderenti e stretti alla caviglia e vesti riccamente ormate, strette in vita da cinturone. Glauco porta un turcasso a tracolla, lo scudo a pelta proteso in avanti verso Patroclo e la sagaris impugnata con la destra. In testa ha un elmo di tipo frigio da cui scendono bende dal lato posteriore e da quello laterale. Sarpedone, prostrato al suolo, la gamba destra ripiegata sotto il corpo, il braccio destro poggiato su un invisibile sostegno, ha anch'egli lo scudo a pelta e la faretra, ma in in testa, porta una "kynee” a turbante, sulla cui sommità è una coda di animale. Patroclo è completamente ignudo, con la spada a tracolla che gli pende sul fianco sinistro, con elmo di tipo corinzio piumato e scudo rotondo. Con la destra impugna una lunga asta ancora infissa nel ventre di Sarpedone dal quale sta ritirandola poiché l'eroe poggia il piede destro sul nemico abbattuto, nell'atto di chi divella appunto un’arma
hydria
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00221892
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1700221892
Orlo espanso all'infuori orizzontalmente con labbro verticale leggermente bombato, separato da esso mediante piccola risega; collo dal profilo concavo, spalla orizzontale, corpo cuoriforme bene espanso; piede ad echino rovesciato incavato interamente; anse laterali rivoltate, impostate con leggera obliquità sulla parte superiore del corpo; l’ansa superiore, a bastoncello, è impostata dalla parte mediano del collo allo spigolo della spalla. L'orlo superiore della bocca, formante un dentello, ed il bordo inferiore del piede presentano la sola in ingubbiatura. Risparmiate pure una zona rettangolare tra gli attacchi delle anse laterali, una zona circolare con linee nere intorno agli attacchi stessi e la parte interna delle anse. Sul labbro è una fascia di ovoli separati tre loro nella parte inferiore da puntini neri; la parte medio-inferiore del collo è occupata da un fregio a palmette alternate a boccioli di loto: i due elementi sono divisi da una linea chiara che circonda le palmette e termina in basso con tralci e volute. Sotto la scena figurata è un fregio a meandri, rivolti a sinistra, in gruppi di tre (eccezionalmente quattro) interrotti da riquadri con croci dritte e lineette nere agli angoli. Nel lato secondario tre riquadri hanno croce obliqua e lineette al centro dei lati. La faccia secondaria è riempita da un'ampia decorazione a palmette. Sotto le anse laterali, con la testa rivolta verso la scena figurata, sono due volatili dal corpo tozzo, dalle zampe basse, dal lungo becco e dal collo flessuoso, che possono identificarsi come oche selvatiche. Tale scena figurata, che occupa corpo e spalle dell'hydria, riporta con molta aderenza alla narrazione omerica che porta alla morte di Sarpedone (Iliade XVI, vv. 419-685). Nella parte superiore della scena, sulla spalla, il corpo gigantesco del principe licio completamente ignudo, accanto al quale è la scritta SARPEDO(N), (in caratteri maiuscoli dell'alfabeto greco) è trasportato in volo da due demoni alati facilmente identificabili, tramite la narrazione omerica, Thanatos ed Hypnos. Entrambi indossano un corto chitone privo di maniche e cinto alla vita da un cinturone. L’unica testa in parte conservata è quella di Thanatos, barbuta ed anguicrinita. Mancano il torso e la testa dell’eroe morto. Sul corpo dell’hydria è la scena delle morte del principe licio, cosi come viene descritta da Omero nei VV.502-527 del libro XVI: nel campo a sinistra è uno dei cavalli di Sarpedone imbizzarrito e chiaramente terrorizzato. Il centro è occupato da due figure di guerrieri dei quali uno in piedi di trequarti a destra, identificabile con Glauco, l'altro prostrato al suolo Sampedone, colpito da Patroclo che appare nel campo a sinistra. Alle spalle dell’eroe greco sono uno scudo rotondo con episema formato da puntini disposti in cerchio, ed un elmo del tipo a pilos. I due principi lici sono raffigurati in abito orientale, con pantaloni aderenti e stretti alla caviglia e vesti riccamente ormate, strette in vita da cinturone. Glauco porta un turcasso a tracolla, lo scudo a pelta proteso in avanti verso Patroclo e la sagaris impugnata con la destra. In testa ha un elmo di tipo frigio da cui scendono bende dal lato posteriore e da quello laterale. Sarpedone, prostrato al suolo, la gamba destra ripiegata sotto il corpo, il braccio destro poggiato su un invisibile sostegno, ha anch'egli lo scudo a pelta e la faretra, ma in in testa, porta una "kynee” a turbante, sulla cui sommità è una coda di animale. Patroclo è completamente ignudo, con la spada a tracolla che gli pende sul fianco sinistro, con elmo di tipo corinzio piumato e scudo rotondo. Con la destra impugna una lunga asta ancora infissa nel ventre di Sarpedone dal quale sta ritirandola poiché l'eroe poggia il piede destro sul nemico abbattuto, nell'atto di chi divella appunto un’arma
hydria
Policoro (MT)
1700221892
hydria
proprietà Stato
argilla/ eseguita al tornio
argilla/ giallo-rossiccia chiara, tendente al nocciola con ingubb. giallo-rossastra tendente all'arancione; vernice nera brillante
bibliografia specifica: Degrassi, Nevio - 1965
bibliografia specifica: Pianu, G - 1989