borgo, di crinale, Trassilico, Trasillico, Trasiclu, Trasilice, Trassalico (VIII-XXI)

https://w3id.org/arco/resource/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/09iccd_modi_1113704424461 an entity of type: ArchitecturalOrLandscapeHeritage

Trassilico è una frazione del comune di Gallicano, in provincia di Lucca. Si trova nella Valle del Serchio, in Garfagnana a un'altitudine di 720 m s.l.m., sul versante garfagnino delle Alpi Apuane, di fronte al Monte Forato e alla Pania della Croce. Il paese confina con i paesi di Calomini, Vergemoli, San Pellegrinetto e Vallico Sopra che fanno parte del Comune di Fabbriche di Vergemoli, e con il borgo di Verni, nel comune di Gallicano. Attualmente Trassilico è raggiungibile da un’unica strada, asfaltata tra gli anni ’70 e gli anni ’80, che parte da Gallicano e costeggia la vallata. In passato antiche mulattiere mettevano in collegamento diretto il borgo con la Versilia, con Castelnuovo di Garfagnana e con Gallicano (UNIPI 2015-2016). Il borgo mantiene l’impianto medievale, sebbene abbia subito trasformazioni nel corso dei secoli. Si individua tuttora il nucleo storico originario, con sviluppo a ventaglio intorno al fulcro costituito dalla rocca, posta sulla sommità del colle. È inoltre possibile individuare l’espansione successiva al XVIII secolo che da piazza San Rocco arriva alla chiesa di Santa Elisabetta, dove l’edificato si sviluppa lungo la direttrice principale costituita da via Vallisneri. Nella parte riconducibile al nucleo originario l’edificato segue la pendenza del terreno e gli edifici sono caratterizzati per lo più da ingressi posti su diversi livelli, mentre gli edifici riconducibili allo sviluppo successivo presentano una maggior regolarità nelle altimetrie. Nel borgo si individuano edifici di pregio, dalle forme del palazzotto signorile, a cui si alternano strutture con funzione rurale ed agricola. Si rileva una significativa presenza di elementi architettonici incongrui aggiunti in epoche più recenti
borgo, di crinale, Trassilico, Trasillico, Trasiclu, Trasilice, Trassalico (VIII-XXI) 
borgo, di crinale, Trassilico, Trasillico, Trasiclu, Trasilice, Trassalico (VIII-XXI) 
borgo di crinale 
Alcuni ritrovamenti archeologici attestano l'origine di Trassilico già in epoca romana. Nel 1988 è stata rinvenuta una lastra in pietra databile tra quinto e Settimo secolo d.C. recante una scritta funebre per un bambino. Questa testimonianza ha fatto pensare che già in quel periodo esistesse un abitato in questa località (LUCCHESI, BROGI, ROCCHI 1995). La denominazione del paese potrebbe derivare da “trans pertusum silicem”, ovvero “oltre il foro della pietra” con evidente riferimento al vicino Monte Forato (LUCCHESI, BROGI, ROCCHI 1995). La prima data certa relativa al borgo risale all'anno 740, in un documento in cui si cita il longobardo Gundualdo che acquistò una vigna ed un pezzo di terra in “Trasiclu” (LUCCHESI, BROGI, ROCCHI 1995). La presenza Longobarda si può inoltre dedurre da vari toponimi che identificano diverse aree del paese. A partire dal XIV secolo i documenti si fanno più numerosi e forniscono maggior informazioni. Da ricordare il documento del 1376, conosciuto come “Bolla d'oro dell'imperatore Carlo IV”, in cui si cita il “castrum Trasilice” tra le comunità soggette al comune di Lucca (LUCCHESI, BROGI, ROCCHI 1995). Inoltre è citato varie volte nelle “Croniche” di Giovanni Sercambi (1348-1424), in cui compare il riferimento ai fatti del 1397 che fecero temere una rivolta in alcune località garfagnine, tra cui appunto Trassilico (LUCCHESI, BROGI, ROCCHI 1995). Dopo la caduta della famiglia lucchese dei Guinigi molte comunità della Garfagnana passarono spontaneamente agli Estensi di Modena. Il primo borgo fu Sillico, nel 1429. Nel 1430 fu la volta di Gallicano con tutte le sue comunità tra cui anche Trassilico e negli anni successivi la quasi totalità dei paesi della Garfagnana passarono alla casa d'Este (LUCCHESI, BROGI, ROCCHI 1995). A seguito di questo evento Trassilico si trovò ad essere una terra di confine, essendo incuneato tra il territorio della Repubblica di Lucca e quello della vicaria fiorentina di Barga. La dedizione al duca di Modena portò comunque molti vantaggi dal punto di vista fiscale che favorirono l'espansione del paese che proseguirà fino alla prima metà del XIX secolo. Con l'aumento della popolazione vennero costruite le prime case fuori del castello nella zona chiamata “Maestà” o “Mestà”. Si intensificarono i terrazzamenti del territorio circostante il paese per aumentare la superficie coltivabile e si iniziò a sostituire il bosco spontaneo con la selva di castagno (LUCCHESI, BROGI, ROCCHI 1995). Dal 1522 al 1525 fu commissario della Garfagnana Ludovico Ariosto e nella sua corrispondenza con il duca Alfonso I troviamo varie lettere che riguardano Trassilico (LUCCHESI, BROGI, ROCCHI 1995). Questa situazione, alternata a tensioni tra Modena e Lucca, rimase invariata fino alla fine del XVIII secolo, quando l'arrivo di Napoleone ruppe il periodo di pace che durava da quasi due secoli e la Repubblica Cispadana prese possesso della Garfagnana (LUCCHESI, BROGI, ROCCHI 1995). Nell'Ottocento inizia un periodo di grandi cambiamenti politici. Il plebiscito del 1860 unì la Garfagnana al Regno d’Italia sotto la Provincia di Massa, in quegli anni vivevano a Trassilico 500 persone. Nel 1923 il primo governo di Mussolini accorpò la Garfagnana alla Provincia di Lucca e Trassilico fu comune a sé fino al 1947 (UNIPI 2015-2016). Comprendeva le località di Gragliana, Vallico Sopra, Vallico Sotto e Fabbriche di Vallico. Fu soppresso con decreto n. 441 del 10 maggio 1947 e all’epoca contava 1722 abitanti. Da quell’anno la sede comunale fu trasferita nella frazione di Fabbriche di Vallico. Successivamente fu unito all’attuale comune di Gallicano. Nel 1920 anche Trassilico fu colpito dal violento terremoto che interessò l'intera Garfagnana. Dalla stampa dell'epoca risultano notizie incerte, inizialmente non vengono rilevate segnalazioni (La Nazione del 10/09/1920 riporta "...nessuna segnalazione.."; sempre La Nazione dell'11/09/1920 dice "...nessun danno...". Su La Garfagnana del 30/09/1920 invece si riporta: "... E' giusto rettificare che il comune di Trassalico non è affatto dei meno danneggiati del Mandamento di Gallicano...") 
In passato, intorno al borgo di Trassilico, oltre ai castagneti vi erano campi coltivati a grano e gli orti ricoprivano il versante della zona sotto la Rocca. Negli anni ’80 in paese c’erano tre botteghe e una pensione [testimonianze del signor Modesto, originario di Trassilico e abitante nel borgo - 23/03/2022]. I toponimi del borgo di Trassilico sono significativi. L’iconografia del paese si può dedurre dalle mappe che risalgono a dopo il 1600. Le pergamene del 1500-1600 conservate all’Archivio di stato di Modena rilevano le zone del borgo: il nucleo più antico è la “Foce”, cosiddetta perché c’è vento; sotto il borgo c’erano le capanne e la zona è detta “Casamento”; la “Mestà” (o “Maestà”) indica le case al di fuori dell’antica porta; “lavacello” deriva dal longobardo ed indica la parte del paese sotto la rocca. Nel 1642 bruciò parte del paese. In quel periodo era Governatore della Garfagnana Fulvio Testi che si trovò a Trassilico proprio nel momento dell’incendio e si mise a coordinare i lavori salvando una ragazza dalle fiamme. Se ne innamorò le dedicò la poesia “Era la notte”. Le maestranze che lavoravano all’ampliamento del borgo nel ‘700, ma anche prima, venivano da fuori. Le case venivano costruite secondo il gusto dei modenesi che si erano trasferiti qui. In paese erano tutti boscaioli o contrabbandieri. In prossimità della chiesa di San Rocco c’è l’antica porta di ingresso al paese. Da qui partivano le mura; ancora oggi sono visibili i cardini dell’antica porta. Sul lato sinistro della porta, guardando verso la rocca, c’era la casa del Podestà e al gancio della porta era stato sistemato lo stemma degli Estensi. Subito dopo la porta c’è una strettoia detta “Stretta dei Colli”. Una strada acciottolata seicentesca conduce alla chiesa dei Santi Pietro e Paolo. Da questa strada si vede la canonica della chiesa di San Rocco, con gli archi, che era stata acquistata da Geronimo Geronimi, parroco che lì abitò. Oltre l’antica porta, sulla sinistra andando verso la rocca, c’è un muretto con incisi i giochi che facevano i soldati di guardia e, in tempi più vicini, i ragazzi. Il muretto è detto anche “dei disperati”, perché qui stavano i ragazzi senza fidanzata. Il paese era diviso in due quartieri: Trassilico Foce e Trassilico Mestà. Al numero civico 17 si narra abbia dormito Matilde di Canossa. In via di Mezzo, davanti alla “Casa del Boscaiolo”, c’è il cosiddetto “Crociale”. Giunti alla rocca c’è la torre con la scarpa con sopra le bocche dei cannoni. Sotto la torre ristrutturata c’era una cisterna. Era presente anche una torre esagonale, oggi ne sono rimasti solo i resti, con una frattura nel mezzo. Questa tipologia di torre è presente solo in Versilia. Sotto le antiche mura c’era la zona degli orti in cui è stata rinvenuta una lapide in pietra con incisione. Sotto il paese c’erano le cave per la produzione della sabbia. La cava di marmo rosa era in località Cerretano, sotto il monte di Trassilico. Tradizionalmente le case a Trassilico erano di color rosa, caratteristico del borgo ed ottenuto mescolando alla calce banca del pigmento rosso. Alcuni edifici mantengono tuttora questa peculiarità [testimonianze del prof. Pietro Rocchi, originario di Trassilico - 29/04/2022] 
Trassilico è una frazione del comune di Gallicano, in provincia di Lucca. Si trova nella Valle del Serchio, in Garfagnana a un'altitudine di 720 m s.l.m., sul versante garfagnino delle Alpi Apuane, di fronte al Monte Forato e alla Pania della Croce. Il paese confina con i paesi di Calomini, Vergemoli, San Pellegrinetto e Vallico Sopra che fanno parte del Comune di Fabbriche di Vergemoli, e con il borgo di Verni, nel comune di Gallicano. Attualmente Trassilico è raggiungibile da un’unica strada, asfaltata tra gli anni ’70 e gli anni ’80, che parte da Gallicano e costeggia la vallata. In passato antiche mulattiere mettevano in collegamento diretto il borgo con la Versilia, con Castelnuovo di Garfagnana e con Gallicano (UNIPI 2015-2016). Il borgo mantiene l’impianto medievale, sebbene abbia subito trasformazioni nel corso dei secoli. Si individua tuttora il nucleo storico originario, con sviluppo a ventaglio intorno al fulcro costituito dalla rocca, posta sulla sommità del colle. È inoltre possibile individuare l’espansione successiva al XVIII secolo che da piazza San Rocco arriva alla chiesa di Santa Elisabetta, dove l’edificato si sviluppa lungo la direttrice principale costituita da via Vallisneri. Nella parte riconducibile al nucleo originario l’edificato segue la pendenza del terreno e gli edifici sono caratterizzati per lo più da ingressi posti su diversi livelli, mentre gli edifici riconducibili allo sviluppo successivo presentano una maggior regolarità nelle altimetrie. Nel borgo si individuano edifici di pregio, dalle forme del palazzotto signorile, a cui si alternano strutture con funzione rurale ed agricola. Si rileva una significativa presenza di elementi architettonici incongrui aggiunti in epoche più recenti 
Trassilico Trasillico Trasiclu Trasilice Trassalico 
ICCD_MODI_1113704424461 
borgo di crinale 
proprietà mista pubblica/privata 

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