centro storico, collinare, lineare, Prignano Cilento, Periniano (denominazione storica), Prignanum (denominazione storica), Priniano (denominazione storica), Pringnano (denominazione storica) (XI)

https://w3id.org/arco/resource/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/1500916349 an entity of type: ArchitecturalOrLandscapeHeritage

Prignano Cilento, Periniano (denominazione storica), Prignanum (denominazione storica), Priniano (denominazione storica), Pringnano (denominazione storica)
centro storico, collinare, lineare, Prignano Cilento, Periniano (denominazione storica), Prignanum (denominazione storica), Priniano (denominazione storica), Pringnano (denominazione storica) (XI) 
centro storico, collinare, lineare, Prignano Cilento, Periniano (denominazione storica), Prignanum (denominazione storica), Priniano (denominazione storica), Pringnano (denominazione storica) (XI) 
1070-1070 
Il tessuto edilizio storico si sviluppa lungo le arterie viarie di Corso Garibaldi e le salite S. Giuseppe e Purgatorio che si incontrano a nord unendosi in Coro Umberto. La piazza principale del centro storico è piazza Plebiscito, a sud ovest dell’abitato, dove si affacciano il Palazzo marchesale Cardone, di proprietà dei Marchesi Cardone, ultimi feudatari di Prignano e la Parrocchiale di San Nicola di Bari, edificata tra il XII e XIII con trasformazioni seicentesche, utilizzata fino all'Ottocento per la sepoltura dei morti delle famiglie nobili di Prignano. Proseguendo su Corso Garibaldi, poco prima della fine dell'abitato, si incontra la Cappella di Sant’Antonio da Padova, che è ciò che rimane di un antico convento dei Padri Agostiniani, soppresso da Papa Innocenzo X nel 1652 
centro storico collinare, lineare 
00916349 
15 
1500916349 
In epoca aragonese troviamo il feudo, già citato in una donazione del principe di Salerno ai monaci dell'abbazia di Cava de' Tirreni e poi in un atto di vendita del 1070, come concessione dei Sanseverino ad Antonello Prignano. Prignano è poi ricompreso tra i territori restituiti nel 1276 da Carlo II d'Angiò alla famiglia Sanseverino. Successivamente, il feudo venne ceduto da quest'ultima ad Antonello Prignano, il cui nipote Fabio lo alienò nel 1458 a Prospero Lanara. A seguito di altri passaggi, il feudo, comprensivo dei villaggi di Melito e di Puglisi (oggi scomparso), venne acquistato nel 1564 dal poeta napoletano Bernardino Rota. Certamente il feudo possedeva anche un altro casale chiamato Puglisi di cui si ha traccia fino al 1563 perché i suoi abitanti accorsero, insieme a quelli di Prignano e Rutino, per respingere i Turchi da Torchiara. Nel 1649 passò a Pietro Brandolino, che nel 1701 lo cedette a Tommaso Cardone, di origine spagnola, che vi ebbe il titolo di marchese. Fu Università autonoma fino alla sua elevazione a capoluogo di Comune (8 agosto 1805); raggiunse l'attuale assetto territoriale nel 1947, quando conquistò l'autonomia amministrativa da Torchiara, cui era stato aggregato dal 1929 
Il tessuto edilizio storico si sviluppa lungo le arterie viarie di Corso Garibaldi e le salite S. Giuseppe e Purgatorio che si incontrano a nord unendosi in Coro Umberto. La piazza principale del centro storico è piazza Plebiscito, a sud ovest dell’abitato, dove si affacciano il Palazzo marchesale Cardone, di proprietà dei Marchesi Cardone, ultimi feudatari di Prignano e la Parrocchiale di San Nicola di Bari, edificata tra il XII e XIII con trasformazioni seicentesche, utilizzata fino all'Ottocento per la sepoltura dei morti delle famiglie nobili di Prignano. Proseguendo su Corso Garibaldi, poco prima della fine dell'abitato, si incontra la Cappella di Sant’Antonio da Padova, che è ciò che rimane di un antico convento dei Padri Agostiniani, soppresso da Papa Innocenzo X nel 1652 
Prignano Cilento Periniano (denominazione storica) Prignanum (denominazione storica) Priniano (denominazione storica) Pringnano (denominazione storica) 
1500916349 
centro storico collinare, lineare 

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