centro storico, montano, Castelpagano (XV)
https://w3id.org/arco/resource/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/1500916783 an entity of type: ArchitecturalOrLandscapeHeritage
Castelpagano
centro storico, montano, Castelpagano (XV)
centro storico, montano, Castelpagano (XV)
Castelpagano è un comune di montagna di origini probabilmente molto antiche, sorretto dall'agricoltura e da piccole imprese a conduzione artigianale. L'abitato è adagiato in un avvallamento posto a ridosso della valle del torrente Tammarecchia ed è costituito da due nuclei distinti che convergono in una vasta piazza centrale, l'uno antico e l'altro di moderna concezione. Il territorio comunale, solcato da numerosi corsi d'acqua, presenta un profilo geometrico piuttosto uniforme; pur sviluppandosi per la maggior parte in un ambiente montano, alle estreme propaggini della catena montuosa del Sannio, è caratterizzato da una successione di rilievi tondeggianti, privi di asperità, sulle cui pendici si alternano estese formazioni boschive di faggi e querce, vasti pascoli e distese di vigneti e seminativi
centro storico montano
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Il ritrovamento di due statue bronzee di arte italica fa supporre che fosse abitata già nel V secolo a.C.; è probabile poi che i romani abbiano edificato una torre in un Pagus preesistente, andata poi distrutta con il terremoto del 369 d.C. Nel Medioevo fu annessa alla contea di Buonalbergo e poi passò a quella di Civitate. Venne affidata successivamente da Carlo I d'Angiò a Rinaldo e Pietro di Claude; quando, nel 1440, gli Angioini furono sconfitti dagli Aragonesi, fu ceduta alla famiglia Del Balzo, sotto il cui dominio rimase per circa tre secoli. Passò poi ai Mormile e ai Coppola di Canzano, che ne ottennero il titolo di duchi. All'inizio del XVI secolo fu sottomessa dagli spagnoli. Nel 1688 un terremoto provocò gravi crolli e nel 1702 le scosse crearono gravi danni. Nel 1805 la cittadina venne rasa al suolo da una forte scossa sismica che lasciò in piedi solo tre case. Raggiunta l'autonomia comunale nel 1807, entrò a far parte nel 1861 della provincia di Benevento. Il toponimo è un composto di “castello” (dal latino CASTRUM, ‘fortezza'), e di PAGANUS, in origine ‘abitante del PAGUS'. Il palazzo ducale, riedificato nel XVIII secolo ma risalente al periodo aragonese, era inizialmente dotato di quattro torri e di un ponte levatoio, ormai perduti. Accanto al palazzo si eleva una colonna in pietra calcarea, la cosiddetta “colonna infame”, destinata un tempo alla fustigazione dei malfattori; è costituita da pezzi lavorati in pietra bianca ovale, poggianti su una piattaforma a tre gradini. Tra gli edifici sacri spiccano la chiesa del Santissimo Salvatore, di stile romanico, quella del Sacro Cuore di Gesù (1638), restaurata di recente, la chiesa seicentesca di San Rocco e quella settecentesca di Sant'Onofrio. Nel 1903 venne lesionata dal terremoto la Chiesa Madre ma i danni più gravi si ebbero nel 1962 e nel 1980 dove in entrambi i casi più del 50% degli edifici venne danneggiato gravemente
Castelpagano è un comune di montagna di origini probabilmente molto antiche, sorretto dall'agricoltura e da piccole imprese a conduzione artigianale. L'abitato è adagiato in un avvallamento posto a ridosso della valle del torrente Tammarecchia ed è costituito da due nuclei distinti che convergono in una vasta piazza centrale, l'uno antico e l'altro di moderna concezione. Il territorio comunale, solcato da numerosi corsi d'acqua, presenta un profilo geometrico piuttosto uniforme; pur sviluppandosi per la maggior parte in un ambiente montano, alle estreme propaggini della catena montuosa del Sannio, è caratterizzato da una successione di rilievi tondeggianti, privi di asperità, sulle cui pendici si alternano estese formazioni boschive di faggi e querce, vasti pascoli e distese di vigneti e seminativi
Castelpagano
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