centro storico, montano, San Bartolomeo in Galdo (XIII)
https://w3id.org/arco/resource/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/1500916823 an entity of type: ArchitecturalOrLandscapeHeritage
San Bartolomeo in Galdo
centro storico, montano, San Bartolomeo in Galdo (XIII)
centro storico, montano, San Bartolomeo in Galdo (XIII)
San Bartolomeo in Galdo è un centro di montagna, sorto nel medioevo in un territorio popolato fin dall’antichità; l’economia locale, piuttosto diversificata, poggia sull’agricoltura, sull’industria, sul commercio e sul turismo. L’abitato, immerso in un bosco, è allungato sul crinale di uno sperone ed è disposto in parte in piano e in parte in pendenza. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico vario e irregolare; solcato da alcuni corsi d’acqua, le cui rive sono bordate da salici e pioppi, è ricoperto, sui rilievi, da fitti boschi di faggio, quercia, frassino, acero e castagno. Ai piedi dei colli e nei fondivalle la vegetazione arbustiva lascia spazio alle colture orticole, ai frutteti, ai vigneti, agli oliveti e ad estese piantagioni di tabacco
centro storico montano
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In epoca preromana era probabilmente abitata dai sanniti, che vi eressero un’imponente fortezza per difendersi dagli attacchi degli apuli. Più tardi il console romano Caio Bebio vi trasferì i liguri bebiani. È ipotesi verosimile che l’attuale territorio comunale si sia formato dall’unione dei quattro ex feudi di Castelmagno, Ripa, Sant’Angelo e Fortore. Nel 1253, nel corso di una battaglia tra saraceni e truppe pontificie, l’abitato fu distrutto e ceduto alla badia di Santa Maria in Mazzocca; riedificato dai benedettini, nel 1327, accolse gli esuli di molti insediamenti vicini, rasi al suolo dalle truppe aragonesi, veneziane, mantovane e pesaresi in guerra contro Carlo VIII. Alla fine del XV secolo fu affidato alla diocesi di Volturara, cui spettava la giurisdizione spirituale; la giurisdizione temporale e civile fu invece assegnata, nel corso dei secoli, ai De Capitaneis, ai Guevara, ai Carafa, ai Gonzaga, ai Caracciolo e agli Spinelli. Il terremoto del 1694 danneggiò gravemente il palazzo vescovile. Nel 1930 un sisma causò lesioni in 4 o 5 case mentre il terremoto del 1962 causò danni non gravi, ugualmente al terremoto del 1980. Di notevole interesse artistico, tra gli edifici sacri, è la parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo, che presenta uno splendido rosone e pregevoli portali del XV secolo, provenienti dall’abbazia di Santa Maria a Mazzocca, nonché affreschi, un coro ligneo e arredi di pregio. Degne di nota sono anche le chiese di Sant’Antonio Abate (XVIII secolo), dell’Annunziata (XV secolo) e di Santa Lucia nonché il convento di Santa Maria degli Angeli e dei frati francescani. L’abitato ospita inoltre il rinascimentale palazzo Martini e l’ex palazzo vescovile
San Bartolomeo in Galdo è un centro di montagna, sorto nel medioevo in un territorio popolato fin dall’antichità; l’economia locale, piuttosto diversificata, poggia sull’agricoltura, sull’industria, sul commercio e sul turismo. L’abitato, immerso in un bosco, è allungato sul crinale di uno sperone ed è disposto in parte in piano e in parte in pendenza. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico vario e irregolare; solcato da alcuni corsi d’acqua, le cui rive sono bordate da salici e pioppi, è ricoperto, sui rilievi, da fitti boschi di faggio, quercia, frassino, acero e castagno. Ai piedi dei colli e nei fondivalle la vegetazione arbustiva lascia spazio alle colture orticole, ai frutteti, ai vigneti, agli oliveti e ad estese piantagioni di tabacco
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