centro storico, montano, Sant'Agata de' Goti (X)
https://w3id.org/arco/resource/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/1500916836 an entity of type: ArchitecturalOrLandscapeHeritage
Sant'Agata de' Goti
centro storico, montano, Sant'Agata de' Goti (X)
centro storico, montano, Sant'Agata de' Goti (X)
centro storico montano
Sant'Agata de' Goti è una cittadina di montagna di antichissime origini, la cui economia poggia sull’agricoltura, sul commercio e sull’industria. Più di un terzo dei saticolini, il cui indice di vecchiaia è nella media, risiede nel capoluogo comunale, allungato con pianta a spina di pesce sulla sommità di un dosso e circondato da una fitta fascia di vegetazione. L’ampio territorio comunale presenta un profilo geometrico molto vario: vi si alternano tratti pianeggianti intorno alle sponde del fiume Isclero, aree collinari e alcuni contrafforti del massiccio calcareo del Taburno. Il paesaggio muta, perciò, con la variazione dei piani vegetazionali: sulle cime più elevate predominano le foreste di faggio, castagno e pino mentre più in basso le distese di colture arboree e arbustive, alternate a formazioni di macchia mediterranea, cedono via via il passo ai seminativi di collina e di pianura
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centro storico montano
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È probabile che qui sorgesse la città sannitica di Saticula, conquistata nel 313 a.C. dai romani e citata dallo storico latino Tito Livio. Nel VI secolo d.C. accolse una colonia di goti; nel secolo successivo, dominata dai longobardi, entrò a far parte del ducato di Benevento, divenendo sede vescovile nel 970. Dopo essere passata ai normanni, appartenne al conte di Caserta Bartolomeo Siginulfo e al provenzale Isnard de Ponteves, che la cedette nel 1343 a Carlo Artus, figlio naturale di re Roberto. Fu data successivamente in feudo ai Della Ratta, agli Acquaviva d’Atri, ai Cosso e ai Carafa di Maddaloni, che l’amministrarono dal 1696 all’abolizione della feudalità. Il centro storico accoglie numerosi edifici sacri di notevole importanza: la cattedrale con cripta (X secolo), ricostruita nel Settecento, conserva un portale romanico, affreschi trecenteschi e una statua della Madonna con Bambino del 1402; la chiesa gotica dell’Annunziata, fondata nel 1238, presenta un’abside affrescata con dipinti del XIV secolo, affreschi e pale d’altare di varie epoche nonché vetrate policrome novecentesche. Tra i più pregevoli esempi dell’architettura civile spiccano il castello, di età normanna, con salone affrescato, il duecentesco ospedale di San Giovanni, palazzo San Francesco (XIII secolo), ex convento francescano, dotato di un portale del 1747, di un chiostro e di resti di pregevoli affreschi, la chiesa di San Francesco, con soffitto barocco a cassettoni, pavimento maiolicato del XVIII secolo e monumento funebre gotico del XIV secolo, infine, la chiesa normanna di Santa Memma del XII secolo con pavimento a mosaico cosmatesco. Il terremoto del 1805 causò gravi danni all’abitato
Sant'Agata de' Goti è una cittadina di montagna di antichissime origini, la cui economia poggia sull’agricoltura, sul commercio e sull’industria. Più di un terzo dei saticolini, il cui indice di vecchiaia è nella media, risiede nel capoluogo comunale, allungato con pianta a spina di pesce sulla sommità di un dosso e circondato da una fitta fascia di vegetazione. L’ampio territorio comunale presenta un profilo geometrico molto vario: vi si alternano tratti pianeggianti intorno alle sponde del fiume Isclero, aree collinari e alcuni contrafforti del massiccio calcareo del Taburno. Il paesaggio muta, perciò, con la variazione dei piani vegetazionali: sulle cime più elevate predominano le foreste di faggio, castagno e pino mentre più in basso le distese di colture arboree e arbustive, alternate a formazioni di macchia mediterranea, cedono via via il passo ai seminativi di collina e di pianura
Sant'Agata de' Goti