centro storico, montano, Tocco Caudio (XII)

https://w3id.org/arco/resource/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/1500916842 an entity of type: ArchitecturalOrLandscapeHeritage

Tocco Caudio
centro storico, montano, Tocco Caudio (XII) 
centro storico, montano, Tocco Caudio (XII) 
centro storico montano 
Tocco Caudio è un comune montano, sorto in epoca medievale in un territorio abitato sin dalla più remota antichità; è sorretto principalmente dall'agricoltura tradizionale e dalla piccola industria. La parte antica dell'abitato, completamente abbandonata, si erge sulla cima di una cresta rocciosa posta a picco sul letto di un torrente. Il profilo geometrico del territorio comunale è vario e irregolare; il paesaggio è dominato dai boschi di faggio e abete, da estese formazioni di macchia mediterranea e dalle coltivazioni. Dalla vetta del monte Tuoro Alto si gode di un'ampia veduta sulla valle del fiume Isclero e sulla campagna del Beneventano 
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centro storico montano 
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Tocco Caudio venne fondata in epoca longobarda, sorse nei pressi di una fortezza sannita, eretta probabilmente nel V secolo a.C. Divenuta sede di gastaldato longobardo nonché residenza vescovile, fu conquistata nel 1138 da re Ruggero il Normanno, rimanendo città regia, non soggetta a dominio feudale. Nel 1269 fu concessa in feudo a Roberto di Ravello da Carlo I d'Angiò; nel 1351 fu annessa al territorio di Benevento e successivamente fu infeudata a Guglielmo di Tocco, che ne fu privato dal re di Napoli Ladislao d'Angiò-Durazzo. Nel 1417 fu acquistata, con i suoi casali (tra cui Vitulano e Foglianise), dal francese Rogioletto Leyoye e in seguito da Baldassarre della Ratta (1420). Rasa al suolo da un terremoto nel 1456, intraprese un rapido declino. Nel 1458 Ferdinando I d'Aragona la concesse a Francesco della Ratta, conte di Caserta; passò poi ai Carafa, ad Alfonso d'Avalos, a Scipione Carafa, conte di Morcone, a Fabrizio Sellaroli (1568) e a Francesco Cavaniglia, marchese di San Marco dei Cavoti; quest'ultimo la cedette nel 1615 a Giovanni d'Avalos d'Aragona. Il terremoto del 1688 causò il crollo di quasi tutti gli edifici. Nel 1811 fu compresa nel circondario di Vitulano e nel 1861 passò alla provincia di Benevento. Il centro storico, munito in epoca normanna di solide mura di cinta e di possenti torri, è stato quasi completamente distrutto dal terremoto che nel 1980 ha colpito l'Irpinia, venne comunque già gravemente danneggiato dal terremoto del 1962. Nei dintorni dell'abitato si ergono il santuario dei Santi Cosma e Damiano, fondato prima del XVI secolo e successivamente ampliato, e i resti della chiesa di San Michele Arcangelo, che presenta una facciata in pietra a vista. Sulla sommità del masso denominato “pietra di Tocco” sono tuttora visibili i ruderi di un antichissimo castello, nei cui pressi recenti scavi hanno rivelato tracce di un insediamento del V secolo a.C 
Tocco Caudio è un comune montano, sorto in epoca medievale in un territorio abitato sin dalla più remota antichità; è sorretto principalmente dall'agricoltura tradizionale e dalla piccola industria. La parte antica dell'abitato, completamente abbandonata, si erge sulla cima di una cresta rocciosa posta a picco sul letto di un torrente. Il profilo geometrico del territorio comunale è vario e irregolare; il paesaggio è dominato dai boschi di faggio e abete, da estese formazioni di macchia mediterranea e dalle coltivazioni. Dalla vetta del monte Tuoro Alto si gode di un'ampia veduta sulla valle del fiume Isclero e sulla campagna del Beneventano 
Tocco Caudio 

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