santuario, diocesano, Santuario della Spina Santa (XVI)
https://w3id.org/arco/resource/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/15iccd_modi_5753108465961 an entity of type: ArchitecturalOrLandscapeHeritage
Il Santuario sorge nella piazza Annunziata Mercato, su di un ampio sagrato, in sopraelevazione rispetto alla quota della piazza per mezzo di una scalinata monumentale. Con decreto arcivescovile del 14 giugno 2021 la chiesa parrocchiale della SS.ma Annunziata di Giffoni Valle Piana è stata eretta dall'arcivescovo mons. Andrea Bellandi a Santuario Diocesano con il titolo della Spina Santa. Nei giorni dal 7 al 14 settembre si tiene ogni anno un settenario in onore della Spina Santa e della Solennità' della Esaltazione della Croce, secondo la Spiritualità del Santuario imperniata sulla Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, con processione della Spina Santa e meditazioni sulla Passione e conferimento del Premio "Lux Caritatis" a personaggi che si distinguono nella carità e nella vita sacerdotale o laica al servizio anche del prossimo
santuario, diocesano, Santuario della Spina Santa (XVI)
santuario, diocesano, Santuario della Spina Santa (XVI)
santuario diocesano
Si ignora l'epoca della sua fondazione. Nel 970 le donazioni fatte alle chiese di San Matteo e San Tommaso in Salerno, dal conte Pietro e dalla moglie, vi è anche la parte ad essi spettante "de ecclesia sancta maria, que edificata est intus castello de jufuno". Nel 1309, sempre a Giffoni, è nota la chiesa di Santa Maria de Camporaso, oltre a quella "que sita est in castro Giffoni". È probabile che la prima delle due corrisponde all'attuale chiesa della SS.ma Annunziata. La prima notizia certa della chiesa è del 1511, mentre nel febbraio del 1565 l'arcivescovo si reca a Giffoni e viene accolto in processione, accompagnandolo alla chiesa di Santa Maria Annunziata. Qui egli tiene un discorso al popolo riservandosi di compiere la visita in un altro giorno. L'11 febbraio amministra la cresima. La chiesa è officiata dal primicerio e dai presbiteri di Giffoni. Non ha cura d'anime, ma si conserva il Santissimo in una cappella. All'interno vi sono diverse cappelle officiate dai presbiteri. Nella visita del 1570 il vicario generale di Salerno, Lelio Giordano, vescovo di Acerno, trova l'altare maggiore in regola, come pure il tabernacolo. La chiesa, a tre navate, è ben costruita. In mezzo è situato il coro, la sagrestia è comoda, solo il tetto è da riparare a causa di alcune infiltrazioni di acqua piovana. Il 18 dicembre 1575 Fra Sisto Fabbri generale dei domenicani istituisce la confraternita del Santo Rosario "in collegiata ecclesia Santa Mariae Annuntiatae casalis Iaconilupi terrae Geophoni", su richiesta del reverendo d. Sebastiano Benincasa viene nominato il cappellano il primicerio. Nel 1589 nella chiesa dell'Annunziata viene eretta la cappella di Santa Maria della Pietà e San Tommaso d'Aquino. Nell'atto della visita del 1609 la chiesa ha una rendita di 120 ducati annui compresi i censi e gli introiti sulle cappelle e sulle confraternite. Il delegato arcivescovile riscontra ancora l'assenza del tabernacolo ligneo ordinato nella precedente visita. La chiesa ha una cappella col titolo "Epifanie". I presbiteri sono tenuti a celebrare offici e messa il lunedì per i defunti, il sabato per la b. Vergine e nei giorni della settimana Santa, di Pentecoste, di S. Stefano, del Corpus Domini e dell'Annunziata. Il sagrista ha l'obbligo di preparare gli altari per la celebrazione della messa, suonare le campane e conservare i beni mobili e arredi vari; il procuratore quello dell'esazione di tutti gli introiti della chiesa e della distribuzione degli stessi, a quelli che vi prestano servizio, i presbiteri quello di annotare le messe da celebrare. Pastore nella sua Platea annota che "nella Valle vi è la ricettizia della Ss. Annunziata che è la principale di tutto lo stato di Giffoni". In seguito all’evoluzione economica del popolo giffonese, il plesso architettonico fu completato con l'ospedale, attiguo alla chiesa, sopra il quale fu istituita la Confraternita di Maria SS. Immacolata, risalente al 1621. Nel 1817 alla chiesa dell'Annunziata è consegnata la Spina Santa, già custodita nella chiesa dei Padri Conventuali, soppressi e venerata con particolare devozione dalla popolazione. Il 1 dicembre 1838 Monsignor Paglia eleva l'Annunziata a parrocchia smembrandone il territorio da San Lorenzo in Calabrano
Una delle Spine della corona di Cristo viene conservata nel Santuario della Spina Santa di Giffoni Valle Piana, dove è oggetto di un'antica devozione. Conservata per secoli a Costantinopoli dove l'aveva portata Santa Elena, la corona venne trasferita a Parigi il 2 agosto del 1239 da Luigi IX. La Spina Santa è giunta nel cuore dei Monti Picentini nel Medioevo, alla fine del ‘300, venne donata da Carlo IV a Leonardo De Rossi, che la portò al suo paese natale: Giffoni. Padre Leonardo De Rossi da Giffoni, figura notevole della Chiesa del XIV secolo, Francescano, professore dello studio generale di S. Lorenzo Maggiore a Napoli e dell'Università di Cambridge, venne eletto Ministro generale dell'Ordine dei Frati Minori dal capitolo di Tolosa del 1373. Operò durante lo scisma d'occidente e venne nominato Cardinale dall'antipapa Clemente VII. La Spina Santa fu conservata e venerata per ben quattro secoli nel convento di San Francesco, fino al 1806, quando il Convento e la Chiesa vennero soppressi dalle leggi eversive ed abbandonati all’opera distruttiva del tempo. Presto, però, sorse una contesa tra i diversi parroci della Forania di Giffoni ed i sacerdoti della Chiesa ricettizia della SS. Annunziata, perché ognuno avanzava diritti per ottenere la sacra reliquia. Un decreto dell’Intendente di Salerno, in data 11 maggio 1808, risolse la “santa gara”, stabilendo che l’insigne reliquia fosse concessa alla parrocchia dell’Annunziata e che si conservasse nella nicchia nella navata del SS. Sacramento, chiusa con quattro chiavi (una custodita dal Sindaco, una dal Parroco, una dal Primicerio della chiesa ricettizia e un’altra dal procuratore di clero). Stabilì, infine, che la reliquia fosse esposta nei venerdì di marzo e nel Venerdì Santo di ciascun anno, nonché in casi speciali e straordinari, come guerre, carestie, peste, siccità e altri eventi eccezionali. Il decreto fu vistato e approvato il 25 giugno 1808 dalla Curia Arcivescovile di Salerno. Annualmente, una grande processione, che mobilita tutti i fedeli e devoti pellegrini, anche dei paesi limitrofi, rappresenta uno dei momenti più importanti nella vita della comunità locale. Secondo la tradizione, esposta al bacio dei fedeli, la Spina Santa, lunga circa 7,5 cm, si tinge di rosso sangue, non solo nei venerdì di marzo e nel Venerdì Santo
Il Santuario sorge nella piazza Annunziata Mercato, su di un ampio sagrato, in sopraelevazione rispetto alla quota della piazza per mezzo di una scalinata monumentale. Con decreto arcivescovile del 14 giugno 2021 la chiesa parrocchiale della SS.ma Annunziata di Giffoni Valle Piana è stata eretta dall'arcivescovo mons. Andrea Bellandi a Santuario Diocesano con il titolo della Spina Santa. Nei giorni dal 7 al 14 settembre si tiene ogni anno un settenario in onore della Spina Santa e della Solennità' della Esaltazione della Croce, secondo la Spiritualità del Santuario imperniata sulla Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, con processione della Spina Santa e meditazioni sulla Passione e conferimento del Premio "Lux Caritatis" a personaggi che si distinguono nella carità e nella vita sacerdotale o laica al servizio anche del prossimo
Santuario della Spina Santa
ICCD_MODI_5753108465961
santuario diocesano
proprietà Ente religioso cattolico