centro storico, di crinale, Monteleone di Puglia (XI)

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Monteleone di Puglia
centro storico, di crinale, Monteleone di Puglia (XI) 
centro storico, di crinale, Monteleone di Puglia (XI) 
1024-1024 
Città consolidata caratterizzata da margini fisici naturali e artificiali, situata a sud-ovest rispetto a Foggia. Presenta funzioni di culto, di frequentazione, produttive, artigianali e residenziali. I collegamenti interni sono pedonali e carrabili. Piccolo comune di circa 1.200 abitanti della Capitanata situato sui Monti Dauni, ai confini con l’Irpinia. Con i suoi 850 metri è il secondo comune più alto della Puglia. Solo nel 1929 è entrato a far parte della provincia di Foggia, facendo parte prima di quella di Avellino da cui dista solo sessanta chilometri. La sua storia è, infatti, strettamente legata a quella del vicino comune campano di Ariano Irpino 
centro storico di crinale 
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1600365367 
La prima testimonianza dell’esistenza del centro è relativa ad un “Castello di Ariano”, che qui sarebbe stato esistente nel 1086. In un documento precedente, relativo alla spartizione del territorio tra le diocesi di Ariano e Troia, la stessa zona è menzionata come “Valle delle Vergini” o “Valle delle noci”. Nel suo territorio fu convocato nel 1140 da Ruggero il Normanno, l’Assise di Selvamala: l’Assemblea costituente che diede le prime leggi fondamentali al regno normanno del Sud. Nel tardo medioevo, queste terre furono al centro di importanti conflitti religiosi e divennero luogo di ospitalità per tanti perseguitati in fuga a causa della propria fede religiosa. Nel 1285, per privilegio di Carlo I d’Angiò, fu venduta come demanio feudale. Nonostante facesse parte del feudo di Ariano, Monteleone cercava di affermare interessi propri disgiunti, se non in contrasto con quelli di Ariano: già dal XIV secolo, il paese cercò di affrancarsi, cercando di costituire un suo patrimonio demaniale. Al tramonto della dinastia degli Angioini, sotto il regno di Giovanna II, sorella di Ladislao, deceduto nel 1414, l'Università di Monteleone era riuscita ad acquisire diritti che in precedenza non possedeva, disponendo di un demanio considerevole. Ferdinando II, per coprire spese di guerra, nel 1495, alienò le terre di Monteleone e Ginestra, per 300 ducati d'oro, a Martino Marziale, che però morì poco dopo senza eredi, facendo tornare le terre alla corona, ma con una grande differenza: in tutti gli atti precedenti, Monteleone era unita ad Ariano, mentre l'ultimo atto di vendita l'aveva vista oggetto di vendita separata. Ma l'autonomia, in un momento di difficoltà economica, ebbe un prezzo molto caro: il pagamento di notevoli tributi al feudatario (che inclusero anche i lavori di costruzione ed edificazione della residenza nobiliare tra il 1495 ed il 1498) ed i fondi che il comune doveva al re. I Monteleonesi, perciò, nonostante, in passato avessero lottato per la separazione da Ariano, furono costretti a richiedere al re che Monteleone fosse venduta "una col feudo di Ariano" ad uno stesso signore. Alla metà del Cinquecento, come parte del territorio di Ariano, rientrava nel vasto stato feudale di proprietà di Ferrante Gonzaga, uno dei personaggi più in vista e potenti ai vertici del potere spagnolo, viceré di Sicilia e governatore di Milano. Da questi, fu venduto nel 1562 a Fabrizio Carafa. Iniziava un periodo "buio", durante il quale vi furono pestilenze, terremoti e persecuzioni religiose, queste ultime dovute all'arrivo di Valdesi, già soldati delle truppe savoiarde. Alcuni Monteleonesi vennero processati innanzi al vescovo di Bovino, ufficiale dell'Inquisizione. Nel maggio del 1578, il feudo in cui era ricompreso Monteleone venne acquistato per 15500 ducati dai Guevara che lo rivendettero nel 1596 alla famiglia Brancia. Successivamente, vi furono vendite a favore di Giovan Battista Capece Galeota I e dei suoi eredi; nella seconda metà del XVII secolo passa alla famiglia Platti, che la detiene per circa un secolo, fino al 1793, quando è venduta a Fabio Mario Figlioli. Con l'abolizione dei diritti feudali (1806) l'Università vide accresciuto il demanio e le sue ricchezze, ciò spiega anche l'edificazione di tanti nuovi edifici e l'inaugurazione della scuola pubblica di Monteleone. Con l’unificazione d’Italia, grazie all’azione del sindaco Luciano Trombetti, in carica per circa venticinque anni, la cittadina vive un periodo di sviluppo: è restaurata la Chiesa Madre, vengono quotizzati i terreni demaniali, e aperti il servizio postale, la ricevitoria con telegrafo, e iniziati i lavori di trasformazione del Municipio collocato nelle strutture dell’ex convento dei Frati Minori. Nel Novecento si costruiscono la rete fognaria e quella elettrica. Nel 1929 il comune passa alla Provincia di Foggia e nel 1977 è trasferito dalla giurisdizione della Diocesi di Ariano Irpino a quella di Bovino. L'attuale configurazione urbanistica, nei tratti principali, cominciò a delinearsi tra i secoli XIII e XIV. Venne edificato il palazzo signorile (oggi palazzo Trombetti) ed accanto la chiesa di S. Giovanni Battista, elevata a dignità parrocchiale nel 1412, per privilegio concesso da Ladislao. Vennero erette le mura difensive e costruite due porte di ingresso: Porta Morgione ad occidente e Porta Liotta ad oriente. Il comune confina con i vicini Ariano Irpino, Savignano Irpino, Panni e Accadia. Per la sua posizione è a cavallo tra le province di Avellino e di Foggia, infatti dista all'incirca sessanta chilometri da entrambi i capoluoghi. Il comune è entrato a far parte della provincia di Foggia solo nel 1929, facendo parte prima di quella di Avellino 
Città consolidata caratterizzata da margini fisici naturali e artificiali, situata a sud-ovest rispetto a Foggia. Presenta funzioni di culto, di frequentazione, produttive, artigianali e residenziali. I collegamenti interni sono pedonali e carrabili. Piccolo comune di circa 1.200 abitanti della Capitanata situato sui Monti Dauni, ai confini con l’Irpinia. Con i suoi 850 metri è il secondo comune più alto della Puglia. Solo nel 1929 è entrato a far parte della provincia di Foggia, facendo parte prima di quella di Avellino da cui dista solo sessanta chilometri. La sua storia è, infatti, strettamente legata a quella del vicino comune campano di Ariano Irpino 
Monteleone di Puglia 
1600365367 
centro storico di crinale 

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