centro storico, di pianura, Nardò (VI)

https://w3id.org/arco/resource/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/1600365585 an entity of type: ArchitecturalOrLandscapeHeritage

centro storico, di pianura, Nardò (VI) 
centro storico, di pianura, Nardò (VI) 
Il centro storico, in parte ricostruito dopo il terremoto del 1743, è cinto da lunghi tratti delle antiche mura di fortificazione cinquecentesche che delineano un perimetro dalla forma di quadrilatero irregolare. Il centro urbano è ricco di retaggi medievali e monumenti barocchi che raccontano le dominazioni e gli influssi culturali intrecciatisi in questo territorio nei secoli. Le strade strette e tortuose del centro storico di origine medioevale formano un marcato contrasto con i quartieri extramurali, sviluppatisi con pianta regolare soprattutto nei quadranti meridionali e nord-orientali. Alcuni degli edifici conservano elementi cinquecenteschi come Palazzo De Pandi-Zuccaro e la scala nella corte di Palazzo Margheriti 
centro storico di pianura 
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In età romana Neretum era municipium con un suo Portus Nauna. Nel VI sec. d.C. Nardò attraversa le guerre greco-gotiche quindi la dominazione bizantina e poi longobarda. Retaggio del periodo bizantino sono i villaggi rupestri (in località Le Tagliate) e le cripte (Cripta di S. Antonio Abate) ancora visibili nel territorio. Nel 1055 i Normanni si impossessarono della città e successivamente fu dominio svevo. Nel 1266 con la dominazione angioina il feudo di Nardò passa attraverso diverse famiglie, finchè sotto il dominio aragonese nel 1497 viene assegnata ad Andrea Matteo Acquaviva. Il figlio, Belisario, divenne duca, dando inizio al lungo possesso degli Acquaviva che si protrasse fino agli inizi del XIX sec. In epoca rinascimentale Nardò fu importante centro culturale dove aveva sede l’Accademia del Lauro. La presenza di molti ordini religiosi determinò anche lo sviluppo della edilizia sacra con costruzione e rifacimenti di numerosi conventi e chiese. Nel centro storico sorsero sontuosi palazzi arricchiti di portali di straordinaria fattura; il territorio extraurbano vide la costruzione di numerose masserie fortificate e Torri costiere difensive. Nel 1647 con i moti napoletani la rivolta giunse anche a Nardò e fu sedata dal duca Girolamo, il Guercio di Puglia. Lo scoppio della rivoluzione a Napoli nel gennaio 1799 portò a Nardò l’esperienza se pur breve della municipalità e la seguente reazione efferata borbonica. Con la successiva presenza francese, nel primo decennio del 1800, fu eliminata la feudalità con l’affermazione della borghesia che fu protagonista incontrastata dal Risorgimento fino ai primi del Novecento 
Il centro storico, in parte ricostruito dopo il terremoto del 1743, è cinto da lunghi tratti delle antiche mura di fortificazione cinquecentesche che delineano un perimetro dalla forma di quadrilatero irregolare. Il centro urbano è ricco di retaggi medievali e monumenti barocchi che raccontano le dominazioni e gli influssi culturali intrecciatisi in questo territorio nei secoli. Le strade strette e tortuose del centro storico di origine medioevale formano un marcato contrasto con i quartieri extramurali, sviluppatisi con pianta regolare soprattutto nei quadranti meridionali e nord-orientali. Alcuni degli edifici conservano elementi cinquecenteschi come Palazzo De Pandi-Zuccaro e la scala nella corte di Palazzo Margheriti 
Nardò 
1600365585 
centro storico di pianura 

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