santuario, basilica, Santuario Basilica Maria Santissima di Anglona (X-XI)

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Il Santuario Maria Santissima è adagiato sul colle di Anglona, a 263 metri s.l.m., a circa 10 chilometri da Tursi, guarda i fiumi Agri e Sinni è l’unica testimonianza che rimane di un antico insediamento umano che, dai tempi dei Romani a tutto il Medioevo, é stato un centro rinomato di vita religiosa ed economica. Nel marzo 1946 la Madonna venne proclamata "Patrona Massima di Tursi e della Diocesi", con una "breve" del Pontefice Pio XII, sotto l’amministrazione apostolica dell’arcivescovo di Taranto, monsignor Federico Bernardo. Nel 1951, a ricordo del cinquantenario dello incoronazione della Vergine del 1901, il Vescovo Pasquale Quaremba, indisse un Congresso Eucaristico Mariano preceduto dalla "Peregrinatio" della statua per tutti i paesi della diocesi. Nel 1983 il Vescovo Gerardo Pierro, in ricorrenza dell’Anno Santo, a conclusione di un’altra "Peregrinatio" per tutti i paesi della Diocesi, nella piazza di Tursi, gremita di fedeli, celebrò una Solenne Messa insieme al Cardinale di Napoli, Corrado Ursi. Per questa manifestazione, ancora una volta sono state molte le presenze di autorità religiose, civili e militari. In ricordo degli avvenimenti del 1951 e 1983 i rispettivi Vescovi hanno provveduto a posare due lapidi in marmo, una nella Cattedrale di Tursi, l’altra nel Santuario Maria Santissima di Anglona. Nella visita pastorale in Basilicata di Papa Giovanni Paolo II il luogo di culto è stato menzionato: «La vostra Regione è Terra benedetta da Maria. I numerosi santuari che la punteggiano sono meta costante del popolo di Dio che, pellegrino ai piedi della Vergine, trova in Lei pace e sostegno nella vita cristiana. Mi piace ricordare alcune di queste oasi di meditazione e di pietà mariana, nelle quali la Madre di Dio è venerata sotto vari titoli. Nella Diocesi di Tursi-Lagonegro: Maria Regina di Anglona a Tursi, Maria SS.ma del Sirino a Lagonegro e la Madonna del Pollino a San Severino Lucano» (Regina Coeli, 28 aprile 1991 - https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/angelus/1991/documents/hf_jp-ii_reg_19910428.pdf). La particolare attenzione usata dal Santo Padre Giovanni Paolo II ai luoghi di culto della Basilicata indusse mons. Rocco Talucci, vescovo di Tursi-Lagonegro, di inserire il luogo sacro di Maria Santissima di Anglona nel decreto su "I Santuari Siocesani" (16 luglio 1991), come luogo privilegiato di devozione, di culto e di spiritualità. Il 17 maggio 1999 il Santuario è stato elevato con il titolo di Basilica Minore. La festa principale si svolge l'8 settembre
santuario, basilica, Santuario Basilica Maria Santissima di Anglona (X-XI) 
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santuario basilica 
Il luogo sacro è il più antico di Tursi fu Cattedrale e sede Episcopale sino al 1545, quando papa Paolo III unì la sede di Anglona con quella di Tursi e stabilì che la nuova diocesi si chiamasse Anglona Tursi, con sede nella città di Tursi ((Nigro A., Memoria tipografica ed istorica sulla città di Tursi e sull’antica Pandosia di Eraclea oggi Anglona, Napoli, Tipografia Miranda, 1851, p. 88) 
La festa dell'8 settembre è stata sempre preceduta da una fiera molto antica: se ne parla già in un diploma di Roberto d’Angiò del 24 luglio 1332. Nel settembre del 1951, in occasione del Cinquantenario dell’incoronazione della Vergine, il vescovo Pasquale Quaremba indisse un Congresso Eucaristico Mariano preceduto dalla peregrinatio della statua per tutti i paesi della diocesi. I fedeli-pellegrini, durante i festeggiamenti, danano degli ex voto a Maria Santissima di Anglona. Fino a qualche decennio fa era in uso addobbare un vitello e offrirlo alla Madonna di Anglona. L’animale veniva stimato da esperti e il prezzo, da essi stabilito, era offerto alla Vergine dal proprietario e appuntato sul manto della Madonna. Un‘altra tradizione era quella di "affittare" il simulacto della Madonna, di vincere all'asta il diritto di portare in spalla la statua durante la processione. Le due domeniche in cui avviene il trasferimento della statua da Anglona a Tursi e viceversa, è grande festa per i fedeli di Tursi che accompagnano numerosi in processione la Vergine; il periodo in cui la Madonna resta a Tursi va dalla prima domenica dopo Pasqua alla prima domenica di maggio. Fino all’aprile del 1966 la statua veniva portata a spalla dai fedeli nel suo viaggio. Da questa data il trasferimento avviene a mezzo di un autocarro adeguatamente addobbato. Numerosi devoti, ancora oggi, si recano, in quei giorni, a piedi in pellegrinaggio al Santuario. Da ricordare la solennità di maggio 1901, sotto l’episcopato di mons. Carmelo Puja, quando la statua di Maria Santissima di Anglona fu solennemente incoronata ed in suo onore si tenne il Sinodo Diocesano 
Il Santuario Maria Santissima è adagiato sul colle di Anglona, a 263 metri s.l.m., a circa 10 chilometri da Tursi, guarda i fiumi Agri e Sinni è l’unica testimonianza che rimane di un antico insediamento umano che, dai tempi dei Romani a tutto il Medioevo, é stato un centro rinomato di vita religiosa ed economica. Nel marzo 1946 la Madonna venne proclamata "Patrona Massima di Tursi e della Diocesi", con una "breve" del Pontefice Pio XII, sotto l’amministrazione apostolica dell’arcivescovo di Taranto, monsignor Federico Bernardo. Nel 1951, a ricordo del cinquantenario dello incoronazione della Vergine del 1901, il Vescovo Pasquale Quaremba, indisse un Congresso Eucaristico Mariano preceduto dalla "Peregrinatio" della statua per tutti i paesi della diocesi. Nel 1983 il Vescovo Gerardo Pierro, in ricorrenza dell’Anno Santo, a conclusione di un’altra "Peregrinatio" per tutti i paesi della Diocesi, nella piazza di Tursi, gremita di fedeli, celebrò una Solenne Messa insieme al Cardinale di Napoli, Corrado Ursi. Per questa manifestazione, ancora una volta sono state molte le presenze di autorità religiose, civili e militari. In ricordo degli avvenimenti del 1951 e 1983 i rispettivi Vescovi hanno provveduto a posare due lapidi in marmo, una nella Cattedrale di Tursi, l’altra nel Santuario Maria Santissima di Anglona. Nella visita pastorale in Basilicata di Papa Giovanni Paolo II il luogo di culto è stato menzionato: «La vostra Regione è Terra benedetta da Maria. I numerosi santuari che la punteggiano sono meta costante del popolo di Dio che, pellegrino ai piedi della Vergine, trova in Lei pace e sostegno nella vita cristiana. Mi piace ricordare alcune di queste oasi di meditazione e di pietà mariana, nelle quali la Madre di Dio è venerata sotto vari titoli. Nella Diocesi di Tursi-Lagonegro: Maria Regina di Anglona a Tursi, Maria SS.ma del Sirino a Lagonegro e la Madonna del Pollino a San Severino Lucano» (Regina Coeli, 28 aprile 1991 - https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/angelus/1991/documents/hf_jp-ii_reg_19910428.pdf). La particolare attenzione usata dal Santo Padre Giovanni Paolo II ai luoghi di culto della Basilicata indusse mons. Rocco Talucci, vescovo di Tursi-Lagonegro, di inserire il luogo sacro di Maria Santissima di Anglona nel decreto su "I Santuari Siocesani" (16 luglio 1991), come luogo privilegiato di devozione, di culto e di spiritualità. Il 17 maggio 1999 il Santuario è stato elevato con il titolo di Basilica Minore. La festa principale si svolge l'8 settembre 
Santuario Basilica Maria Santissima di Anglona 
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santuario basilica 
proprietà Ente religioso cattolico 

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