centro storico, agricolo, Longobucco, Longoburgo (denominazione storica), Themesen (denominazione originaria) (XV)

https://w3id.org/arco/resource/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/1800174317 an entity of type: ArchitecturalOrLandscapeHeritage

Longobucco, Longoburgo (denominazione storica), Themesen (denominazione originaria)
centro storico, agricolo, Longobucco, Longoburgo (denominazione storica), Themesen (denominazione originaria) (XV) 
centro storico, agricolo, Longobucco, Longoburgo (denominazione storica), Themesen (denominazione originaria) (XV) 
CARATTERIZZAZIONE DEL TERRITORIO: Il centro storico di Longobucco si colloca nell'area di passaggio tra la Sila Greca e la Sila Grande. Questo paesaggio comprende le aree collinari che fungono da raccordo tra l’altopiano silano e la costa ionica; la zona è costituita da pendici molto acclivi, di natura prevalentemente granitico-cristallina. CARATTERI IDROGEOLOGICI: l'area longobucchese è caratterizzata dal bacino del fiume Trionto che nasce nel cuore della Sila Greca. Il centro è bagnato da altri due torrenti (Macrocioli e Manna). Qui costoni scoscesi affondano in forre oscure, in cui i torrenti fluiscono veloci e turbinosi in un susseguirsi di strette anse. Geologicamente, la Sila si presenta quale nucleo principale del blocco granitico-cristallino della Calabria centro- meridionale. Tali rocce cristalline ed in parte anche graniti, sono spesso segnati da una mica nera assai evidente. A Nord e ad Est del nucleo di Longobucco vi è un’area composta da calcari marnosi, arenacei e ciottolosi: gli strati clastici più grossolani sono stati depositati in acque relativamente profonde. Questi tratti conservano residui di alghe e macrofossili. Le intercalazioni marnose sono talora fossilifere con ammoniti in genere mal conservate. PAESAGGIO URBANO: Via della Cittadella rappresenta il belvedere del centro storico. SISTEMA EDILIZIO: l'impianto è organizzato in rioni: Rione Motta; Rione Port'Acqua; Rione Porta Marina. SISTEMA DIFENSIVO: Si trova tra località Motta, Casalicchio, Via dei Santi. Il castello oggi non esiste più se non nella semplice denominazione di Via Castello. Questo lontano Castello era attorniato da mura di cinta per la difesa. La parte bassa, verso il mare, costituiva un punto di osservazione ed era servita da una torre quadrangolare in tufo locale, sulla quale si eresse una piramide perfetta a base ottagonale che divenne la Torre Campanaria, volgarmente detta: Campanaro. ALTRI SISTEMI: caratterizzano il centro storico di Longobucco le tortuose "vinedde", anguste viuzze che si intersecano e sovrappongono disordinatamente, sovente ostacolate dai "gafi", le scale di accesso ai piani superiori, soprattutto nei quartieri più antichi (Motta, Terzuolo, Portacqua, Portamarina, Piazzetta). "Vinedde", "gafi", "stritti", "sumbuarti" (sottopassaggi), "vagghji" (slarghi chiusi) 
centro storico agricolo 
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Della dominazione normanna, rimane traccia in alcuni degli elementi più antichi come la torre campanaria; la torre di avvistamento, riadattata a campanile nel XVIII sec. si presenta isolata a corpo quadrangolare, costruita con murature in blocchi squadrati di tufo a vista poggianti su un basamento di grossi ciottoli di granito cementati con calce. Sia la pietra tufacea delle murature, sia i ciottoli di granito sono materiali reperibili sulle montagne e nei torrenti che circondano il paese. L’edificio è posizionato dinanzi la Chiesa Matrice e la sua pianta non è in asse con la chiesa ma convergente verso la sua facciata. Il corpo della torre è costituito da tre dadi sovrapposti, i primi due di eguale perimetro, il terzo appena più piccolo; semplici cornici toriche marcapiano sottolineano la sommità di ciascun dado e la fonte battesimale e il "mostriciattolo" di pietra posto al lato del portale della Chiesa Matrice (che all'epoca doveva essere molto diversa) e la chiesa matrice stessa. Alla monarchia normanna si sussegue quella sveva con il regno rivendicato da Costanza figlia di Ruggero II e moglie di Enrico VI, Imperatore di Germania. Succede Federico II di Svevia, Imperatore. Il paese, che rientrava nello Stato di Rossano, nel XV secolo fu feudo dei Marzano, che vi rimasero fino al 1464, anno in cui subentrarono gli Sforza. Nel 1499 seguirono i d'Aragona. Durante il loro dominio, precisamente nel 1505, dopo vicende alterne, le miniere alla cui sorte è indissolubilmente legato lo sviluppo del centro storico, considerate le principali dell'intero Regno, furono concesse a Galeazzo Caracciolo di Napoli. Nel 1524 a Longobucco rientrarono gli Sforza che nel 1559 concessero il feudo agli Aldobrandini. Nel 1566 l'Argentera tornò sotto la giurisdizione della Regia Corte. Nella seconda metà del XVII iniziò il declino delle miniere longobucchesi: i costi di lavorazione iniziarono a superare i guadagni. Ultimi signori di Longobucco furono i Borghese che governarono il feudo dal 1681 al 1806 
CARATTERIZZAZIONE DEL TERRITORIO: Il centro storico di Longobucco si colloca nell'area di passaggio tra la Sila Greca e la Sila Grande. Questo paesaggio comprende le aree collinari che fungono da raccordo tra l’altopiano silano e la costa ionica; la zona è costituita da pendici molto acclivi, di natura prevalentemente granitico-cristallina. CARATTERI IDROGEOLOGICI: l'area longobucchese è caratterizzata dal bacino del fiume Trionto che nasce nel cuore della Sila Greca. Il centro è bagnato da altri due torrenti (Macrocioli e Manna). Qui costoni scoscesi affondano in forre oscure, in cui i torrenti fluiscono veloci e turbinosi in un susseguirsi di strette anse. Geologicamente, la Sila si presenta quale nucleo principale del blocco granitico-cristallino della Calabria centro- meridionale. Tali rocce cristalline ed in parte anche graniti, sono spesso segnati da una mica nera assai evidente. A Nord e ad Est del nucleo di Longobucco vi è un’area composta da calcari marnosi, arenacei e ciottolosi: gli strati clastici più grossolani sono stati depositati in acque relativamente profonde. Questi tratti conservano residui di alghe e macrofossili. Le intercalazioni marnose sono talora fossilifere con ammoniti in genere mal conservate. PAESAGGIO URBANO: Via della Cittadella rappresenta il belvedere del centro storico. SISTEMA EDILIZIO: l'impianto è organizzato in rioni: Rione Motta; Rione Port'Acqua; Rione Porta Marina. SISTEMA DIFENSIVO: Si trova tra località Motta, Casalicchio, Via dei Santi. Il castello oggi non esiste più se non nella semplice denominazione di Via Castello. Questo lontano Castello era attorniato da mura di cinta per la difesa. La parte bassa, verso il mare, costituiva un punto di osservazione ed era servita da una torre quadrangolare in tufo locale, sulla quale si eresse una piramide perfetta a base ottagonale che divenne la Torre Campanaria, volgarmente detta: Campanaro. ALTRI SISTEMI: caratterizzano il centro storico di Longobucco le tortuose "vinedde", anguste viuzze che si intersecano e sovrappongono disordinatamente, sovente ostacolate dai "gafi", le scale di accesso ai piani superiori, soprattutto nei quartieri più antichi (Motta, Terzuolo, Portacqua, Portamarina, Piazzetta). "Vinedde", "gafi", "stritti", "sumbuarti" (sottopassaggi), "vagghji" (slarghi chiusi) 
Longobucco Longoburgo (denominazione storica) Themesen (denominazione originaria) 
1800174317 
centro storico agricolo 

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