santuario, mariano, Maria SS.ma Achiropita (XI-XII)
https://w3id.org/arco/resource/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/18iccd_modi_0486070554071 an entity of type: ArchitecturalOrLandscapeHeritage
L’attuale Santuario Mariano, che si affaccia su una piazza di forma triangolare del nucleo urbano centrale, già documentata alla fine del XI e gli inizi del XII secolo, fu eretto in sostituzione di quella bizantina quando la diocesi diventò sede metropolitana ad opera dei Normanni, nel luogo dove sorgeva un antico oratorio eremitico in cui si venerava un’ immagine della Madonna “Achiropita” cioè non dipinta da mano umana. La sua struttura è ispirata allo stile gotico-angioino, e nel corso dei secoli ha subito varie trasformazioni e restauri. Attiguo al luogo sacro Cattedrale è operante fin dal 1952, istituito dall'arcivescovo mons. Giovanni Rizzo, il Museo Diocesano e del Codex (www.museocodexrossano.it) che custodisce il famoso Codex Purpureus, il più antico e ricco degli evangeliari greci a miniatura orientale trascritto e miniato intorno al VI secolo a Cesarea di Palestina, nell'ottobre 2015 è stato riconosciuto Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. All'interno è conservato il busto argenteo dell'Achiropita, opera di Costanzo Mellino 1768, e viene traslato, per tutto il mese di agosto, nel Santuario di Maria SS.ma Achiropita dove verrà portato in processione nella solennità del 14 agosto
santuario, mariano, Maria SS.ma Achiropita (XI-XII)
santuario, mariano, Maria SS.ma Achiropita (XI-XII)
santuario mariano
Nella vita di san Nilo, nato a Rossano nel 910, scritta da san Bartolomeo in Grottaferrata, tra il 1032 e il 1040, si legge che i genitori lo consacrarono al servizio della Chiesa Cattedrale, che il biografo chiama "Casa della Madre di Dio" (cfr. Mons. Giovanni Rizzo, Decreto di erezione a Santuario Mariano, 26 maggio 1949). Sul finire del XI secolo Rossano divenne sede metropolita. La promozione comportò una nuova Cattedrale. Si scelse come sito un luogo già noto e praticato dalla pietà popolare per la presenza di un antico oratorio eremitico. Sulla base di questo oratorio nacque, tra la fine del XI e gli inizi del XII, l'odierna Cattedrale di Rossano. Nel 1330, con il contributo di un'offerta lasciata da re Roberto d'Angiò, l'Arcivescovo Giacomo (1348-65) provvide ad allungare la Chiesa dalla parte dell'abside e forse anche dalla parte della facciata. L'arcivescovo Gregorio (1349-1363) completò i lavori del coro e l'arricchì del campanile e del Fonte battesimale. Nel 1434 l'arcivescovo Antonio Segentino Roda chiese ed ottenne dal Papa Eugenio IV un'indulgenza ventennale per raccogliere offerte e portare a termine i lavori di restauro della Cattedrale. Nella circostanza si intervenne anche sul campanile. Il passaggio dal rito greco al rito latino intorno al 1460-1462 comportò l'abbattimento delle iconostasi davanti all'altare ed una ulteriore ristrutturazione generali degli spazi adattati alla liturgia occidentale. Nel 1580 mons. De Lancellotis apportò rilevanti rifacimenti che portarono ad una nuova consacrazione del luogo sacro. Nel sec. XVII mons. Sanseverino (1592-1612) ripristina il tetto ligneo della navata centrale conclude i lavori nell'organo a canne iniziato da mons. Ercole Vaccaro (1619-1624) e sopprattutto lavora sulle cappelle devozionali. La quarta cappella fu voluta da mons. Giacomo Carafa (1647-1653). Importanti lavori sull'impianto architettonico si devono ai primi del settecento all'arcivescovo mons. Andrea Adeodati (balaustre intorno agli altari, tetto a cassettoni lignei delle navate laterali, la cappella di san Benedetto con il nuovo fonte battesimale. Mons. Stanislao Pollastri si occupò della realizzazione del monumento pulpito marmoreo datato 1752. Il terremoto del 1836 danneggiò notevolmente la Cattedrale. In particolare la facciata, il coro ed il campanile. L'arcivescovo mons. Brunone Maria Tedesco, giunto a Rossano da un anno, intraprese l'opera di ricostruzione. Continuò l'opera il successore mons. Pietro Cilento. Dei primi del Novecento sono il rivestimento delle colonne in marmi policromi e gli altari della navata lato porta piccola a cura di mons. Orazio Mazzella, che provvide anche al restauro del cassettonato della navata centrale
Il 26 maggio 1949, con decreto dell'arcivescovo mons. Giovanni Rizzo, la cattedrale è stata dichiarata Santuario Mariano "a sede di devoti omaggi dei fedeli a Maria SS.ma e di speciali favori di Maria ai fedeli di reciproca rispondenza di pietà e di misericordia tra la terra e il cielo tramite la Madonna". La festa principale si svolge il 14 e 15 agosto con grande concorso di fedeli e pellegrini. Altre occasioni festive: - 25 aprile: la processione del 25 aprile è in ricordo della protezione della Vergine sulla città di Rossano a seguito del terribile terremoto del 1836 che devastò interi rioni, ma registrò un esiguo numero di vittime. Vengono portate in processione, per le vie del centro storico di Rossano, le statue di Maria SS.ma Achiropita, san Marco Evangelista, san Francesco di Paola e san Nilo, Patrono di Rossano. - 26 dicembre: la statua di Maria SS.ma Achiropita viene portata in processione dopo la messa solenne di Santo Stefano, in cui si ricorda l'apparizione della Madonna avvenuta il 25 e il 26 dicembre 1741 sotto l'arcivescovo Stanislao Poliastri durante la celebrazione e alla presenza di molti testimoni. Al rientro nel Santuario Cattedrale l'arcivescovo di Rossano - Cariati e il sindaco leggono gli antichi atti notarili
L’attuale Santuario Mariano, che si affaccia su una piazza di forma triangolare del nucleo urbano centrale, già documentata alla fine del XI e gli inizi del XII secolo, fu eretto in sostituzione di quella bizantina quando la diocesi diventò sede metropolitana ad opera dei Normanni, nel luogo dove sorgeva un antico oratorio eremitico in cui si venerava un’ immagine della Madonna “Achiropita” cioè non dipinta da mano umana. La sua struttura è ispirata allo stile gotico-angioino, e nel corso dei secoli ha subito varie trasformazioni e restauri. Attiguo al luogo sacro Cattedrale è operante fin dal 1952, istituito dall'arcivescovo mons. Giovanni Rizzo, il Museo Diocesano e del Codex (www.museocodexrossano.it) che custodisce il famoso Codex Purpureus, il più antico e ricco degli evangeliari greci a miniatura orientale trascritto e miniato intorno al VI secolo a Cesarea di Palestina, nell'ottobre 2015 è stato riconosciuto Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. All'interno è conservato il busto argenteo dell'Achiropita, opera di Costanzo Mellino 1768, e viene traslato, per tutto il mese di agosto, nel Santuario di Maria SS.ma Achiropita dove verrà portato in processione nella solennità del 14 agosto
Maria SS.ma Achiropita
ICCD_MODI_0486070554071
santuario mariano
proprietà Ente religioso cattolico
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