santuario, diocesano, Madonna della Catena (X-XI)

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Il Santuario dedicato alla Madonna della Catena, a pochi km dal centro abitato di Cassano, è posto in una valle attraversata dal fiume Eiano alle pendici di un colle
santuario, diocesano, Madonna della Catena (X-XI) 
santuario, diocesano, Madonna della Catena (X-XI) 
santuario diocesano 
Non esistono notizie certe circa le origini del Santuario. Alcuni studi, soprattutto quelli condotti dal prof. V. Saletta, concordano nel far risalire l'epoca di costruzione al X-XI secolo. L'analisi della struttura muraria, in particolar modo della sottostruzione a muro pieno in stile romanico, dimostrerebbe questa ipotesi. Il prof. Saletta, inoltre, cita un documento, datato 1059, riguardante un atto di cessione della Chiesa con la menzione di lavori di restauro subiti; tale documento, quindi, dimostrerebbe non solo l'esistenza prenormanna della Chiesa, ma anche la successiva ricostruzione ad opera dei Normanni. Il monastero, anticamente sorto nei pressi della grotta "Follinon" dove, secondo la tradizione, anacoreti greco-orientali custodivano l'effige della Madonna della Catena, si chiamò originariamente "Monastero del Follino", fin quando l'icona della Madonna non fu trasferita nel nuovo Monastero, che prese il nome di "Monastero della Santissima Madre di Dio" (www.catalogo.beniculturali.it). Da una testimonianza resa nel 1649 davanti a un pubblico notaio da parte di cittadini di Cassano e, scelta tra altre, si apprende senza possibilità di equivoci che una primaria cappella sita dentro una grotta «cominciò nell'anno 162, o '28 incirca a far molte gratie, e miracoli, e vi concorsero elemosine e voti, e con le medesime elemosine, e voti si cominciò di li a pochi anni a fabricare, et ingrandire la presente Cappella». Le varie attestazioni sarebbero suffragate sia dalle visite pastorali dei vescovi che dalle dichiarazioni fatte per un processo tenutosi nella Real Camera di Santa Chiara nel periodo 1749-1753. Tale cappella, già "juspatronato" dei duchi di Cassano, dopo alcune vicissitudini, passò di proprietà della diocesi e ne furono conduttori gli stessi rettori del Seminario. Molti particolari sulla sua funzione e sui diritti di patronato concessi alla casa Serra sono distintamente elencati in una bolla emanata nel 1748 da papa Benedetto XIV. Oltre che alla primitiva icona, raffigurante la Vergine, che ha a destra il Bambino e con la mano sinistra regge una catena spezzata (Odigitria), i devoti della Madonna di Cassano elevano le loro preghiere e richieste di grazie a un moderno gruppo statuario comprendente la Vergine, che ha sul braccio sinistro il Bambino Gesù e con la mano destra scioglie la catena che tiene legato un piccolo turco prostrato con entrambi i ginocchi sulla sua destra e con gli occhi rivolti in alto (Capodici Salvatore, Cassano Jonio: il santuario della Madonna della Catena, Limido Comasco, Newgraf, 1984, pp. 35-41) 
Il Santuario della Madonna della Catena è stato tenuto, lungo il corso dei secoli, in grande considerazione dai nobili di Cassano e del Regno di Napoli e dalla stessa Chiesa che con bolla pontificia del 22 agosto 1748, il papa Benedetto XIV, nell'anno IX del suo pontificato, ha denominato e proclamato il Santuario "Abazia" ed è stata elevata a Santuario Diocesano da mons. Domenico Graziani l’8 maggio 2004. Il luogo sacro è meta di pellegrinaggi e centro di devozione mariana dei fedeli della città di Cassano e della diocesi, soprattutto nella festa principale, preceduta dai sabati dedicati alla Madonna, la seconda domenica di maggio con concorso di pellegrini provenienti anche dalle comunità di origine albanese. Nel corso della processione il simulacro della Madonna è portato a spalla da uomini e donne. Dopo la processione la popolazione si divide in gruppi in aperta campagna, ove sull'erba viene consumato il pasto, seguito da qualche ballo tradizionale al suono della fisarmonica. Durante i due giorni festivi si svolge la «Fiera» lungo le strade dal Santuario alla Valle; soprattutto la via principale è fiancheggiata da «bancarelle» in cui si vede e si acquista qualsiasi genere di merce: candele votive, giocattoli, vestiti, oggetti in rame, cesti di vimini. Frequentate sono pure le bancarelle con i caratteristici «calderoni», dove si preparano frittelle e piatti vari, approntati per i gruppi dei pellegrini desiderosi di rifocillarsi nei momenti di sosta. Un'altra singolare usanza è quella dei fedeli, che, a seguito di promesse di voto per grazie ricevute, in prossimità del Santuario accendono i fuochi e preparano i «vussiniddi», crespelle a forma di pallottole impastate con farina, lievito, sale e acqua, fritte dopo due o tre ore di lievitazione. Altre occasioni festive: Seconda domenica di marzo in ricordo di San Luigi Orione (1872-1940). Nel museo diocesano di Cassano allo Ionio, sono custodite le quattro tele di Nicola Malinconico: Presentazione di Maria al tempio; Assunta; Immacolata Concezione e Natività della Vergine. Vi è anche la tela di Felice Vitale: Adorazione dei Pastori 
Il Santuario dedicato alla Madonna della Catena, a pochi km dal centro abitato di Cassano, è posto in una valle attraversata dal fiume Eiano alle pendici di un colle 
Madonna della Catena 
ICCD_MODI_1989165025961 
santuario diocesano 
proprietà Ente religioso cattolico 

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