santuario, diocesano, Santa Maria Odigitria (X-XI)
https://w3id.org/arco/resource/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/18iccd_modi_2136048619861 an entity of type: ArchitecturalOrLandscapeHeritage
La chiesa dedicata a Santa Maria Odigitria [adattam. del gr. tardo ὁδηγήτρια «colei che conduce, che indica la via», der. di ὁδηγέω, ὁδηγητέω «guidare mostrando la via», comp. di ὁδός «via» e ἄγω, ἡγέομαι «guidare, condurre»] fu inaugurata nel 1933 dal vescovo di Lungro mons. Giovanni Mele (1885-1979). Nel 1956 il monastero fu ampliato, un’aula fu adibita per riunioni ed una sala a biblioteca. Il 26 dicembre 2006 mons. Ercole Lupinacci ha elevato la chiesa di Santa Maria Odigitria a Santuario Diocesano. Il 16 maggio 2021 l'eparca di Lungro mons. Donato Oliverio riapre il culto del Santuario di Santa Maria Odigitria, che venne chiuso nel 2012 a seguito di un terremoto che lo lesionò e lo rese inagibile. A seguito di una necessaria chiusura precauzionale iniziarono i lavori di recupero e restauro. La festa principale si svolge il martedì di Pentecoste. La sera di Pentecoste viene portata in corteo nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista dove segue una veglia di preghiera. Lunedì celebrazione della divina liturgia, nel pomeriggio processione per le vie del paese e ritorno al Santuario. Martedì celebrazione della Santa Messa, nel pomeriggio ufficio della Paraklisis in onore dell’Odigitria. A seguito gli "Incanti"
santuario, diocesano, Santa Maria Odigitria (X-XI)
santuario, diocesano, Santa Maria Odigitria (X-XI)
santuario diocesano
Il Monastero di Santa Maria Odigitria è la continuazione dell'antico monastero di San Basilio Craterete, fondato tra la fine del X secolo e l'inizio dell’XI. Alla ricostruzione del Monastero si sono adoperati i monaci della Badia greca di Grottaferrata (Roma), ansiosi di ritornare nella terra Calabra da cui provenivano i loro fondatori: i Santi Nilo e Bartolomeo. L’inaugurazione del nuovo cenobio avvenne nel 1933 alla presenza del Vescovo di Lungro, mons. Giovanni Mele, e di altre autorità civili e religiose di San Basile. Dal 1942 il Monastero è sede anche del Piccolo Seminario Italo-Albanese "Benedetto XV" dell'Eparchia di Lungro. Nel 1956 il Monastero fu ampliato con l’aggiunta alla fiancata est della chiesa di un’aula per riunioni e una sala adibita a biblioteca
Il Santuario è ubicato nel comune di San Basile, alle falde del Monte Pollino, nel versante nord/est della catena costiera nel Parco nazionale del Pollino. É una comunità arbëreshë (minoranza etno-linguistica albanese) d’Italia, che mantiene la lingua, i costumi, il rito bizantino-greco, le tradizioni e la cultura propria. Il paese sorse verso la fine del IX secolo ad opera dei Padri del monastero di San Basile, da cui derivò il toponimo e si popolò intorno al monastero basiliano oggi "Santuario di Santa Maria Odigitria", uno dei soli tre monasteri di rito greco esistenti in Italia. Ebbe notevole incremento quando una comunità di albanesi verso il 1475-1480, giunse in Italia al seguito di Giorgio Castriota Scanderbeg per sfuggire alla conquista turca dei Balcani e della Grecia. Il primo documento che testimonia la presenza di albanesi sono i Capitoli stipulati con il Vescovo di Cassano allo Ionio (Marino Tomacelli) risalenti al 1510. Il nuovo paese andò costituendosi a nord dell'antico cenobio e le prime abitazioni vennero costruite al di sopra del rione (gjitonia) Kroj che in arbëresh significa sorgente. Proprio per le sue origini la maggioranza della popolazione parla la lingua albanese (arbëreshë), professa la religione cattolica con rito bizantino-greco e appartiene all’Eparchia di Lungro. Fu feudo dei duchi di Castrovillari, di Nicola Interzato da Cariati e di Francesco Campolongo di Altomonte. Nel 1617 passò al duca di Saracena, quindi all'abate di Castrovillari e infine agli Spinelli, principi di Scalea. Con l’ordinamento amministrativo disposto dai Francesi per legge 19 gennaio 1807 San Basile diventa Università, compreso nel Governo di Castrovillari, nel quale rimase anche quando per decreto 4 maggio 1811 vennero istituiti i Comuni e i Circondari (www.inventari.san.beniculturali.it/inventari/356/sp/1057)
La chiesa dedicata a Santa Maria Odigitria [adattam. del gr. tardo ὁδηγήτρια «colei che conduce, che indica la via», der. di ὁδηγέω, ὁδηγητέω «guidare mostrando la via», comp. di ὁδός «via» e ἄγω, ἡγέομαι «guidare, condurre»] fu inaugurata nel 1933 dal vescovo di Lungro mons. Giovanni Mele (1885-1979). Nel 1956 il monastero fu ampliato, un’aula fu adibita per riunioni ed una sala a biblioteca. Il 26 dicembre 2006 mons. Ercole Lupinacci ha elevato la chiesa di Santa Maria Odigitria a Santuario Diocesano. Il 16 maggio 2021 l'eparca di Lungro mons. Donato Oliverio riapre il culto del Santuario di Santa Maria Odigitria, che venne chiuso nel 2012 a seguito di un terremoto che lo lesionò e lo rese inagibile. A seguito di una necessaria chiusura precauzionale iniziarono i lavori di recupero e restauro. La festa principale si svolge il martedì di Pentecoste. La sera di Pentecoste viene portata in corteo nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista dove segue una veglia di preghiera. Lunedì celebrazione della divina liturgia, nel pomeriggio processione per le vie del paese e ritorno al Santuario. Martedì celebrazione della Santa Messa, nel pomeriggio ufficio della Paraklisis in onore dell’Odigitria. A seguito gli "Incanti"
Santa Maria Odigitria
ICCD_MODI_2136048619861
santuario diocesano
proprietà Ente religioso cattolico