Catalogue Record n: 0800687754
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Catalogue Record n: 0800687754
Scheda catalografica n: 0800687754
ita
0800687754
2023-02-02 19:07:41.725773
ICCD15349186
Edgardo Zoli (Forlì, 1900-1962) fu tra i principali fotografi forlivesi del periodo compreso tra le due guerre mondiali, restando in attività sino alla scomparsa (in diversi contributi bibliografici, l’anno di nascita del professionista è indicato come il 1890: da verifica presso l'Ufficio Anagrafe del Comune di Forlì, Edgardo Zoli risulta nato il 1° gennaio del 1900). Di umili origini, dopo aver concluso la Regia Scuola d’Arti e Mestieri Umberto I nella sua città, ebbe modo di avvicinarsi alla fotografia: “Abile ritoccatore […] si spostava da Torino a Roma, a Milano, con il suo ‘ritocchino’ sottobraccio proponendosi in vari laboratori, […] determinato a portare nella sua Forlì gli insegnamenti appresi” (ZOLI 2019, p. 482). Ad illuminare la formazione giovanile di Zoli, soccorre anche lo storico della fotografia Pierangelo Cavanna, che precisa come l’apprendistato fu svolto presso il noto studio forlivese Canè, “per poi raffinare le proprie competenze tecniche, specie nel ritocco, presso lo studio Bertieri di Torino” (CAVANNA 2018 in FNT). Nel 1921 avviò il suo primo atelier accanto al frequentato caffè-ristorante “Alla Vittoria”, in viale Bovio 4 a Forlì (dal 1928 viale Vittorio Veneto): una scelta di sede certamente non casuale per la stretta vicinanza alla stazione ferroviaria della città, con l’occupazione di uno spazio contiguo alla locanda di prima accoglienza dei viaggiatori. Dalla registrazione presso la Camera di Commercio di Forlì è noto invero che l’attività della ditta “E. Zoli” fu denunciata dal proprietario soltanto nel 1927, ma con decorso dal 1° gennaio 1923. La notizia relativa all’avvio dell’attività nel 1921 appare per la prima volta nella Monografia Industriale di Forlì del 1926, ribadita recentemente dallo stesso nipote Giancarlo Zoli (ZOLI 2019). Alla fine del decennio seguente, il successo di Zoli fu tale da permettergli una nuova sede presso un prestigioso palazzo del centro storico: nel 1938 aprì infatti lo studio nel centralissimo palazzo Paulucci de’ Calboli (sono documentati diversi indirizzi che si riferiscono al medesimo negozio). Oltre ad aprire una sede secondaria in Corso Garibaldi 1, nel periodo di maggiore espansione dell’attività, il fondatore giunse ad avere 23 collaboratori (MAMBELLI 2011, p. 34), tra i quali Ugo Manuli (PASQUI 2016, p. 43). La sede principale rimase in Largo de' Calboli sino alla morte di Zoli, avvenuta nel 1962, quando l’attività fu rilevata dal nipote Giancarlo, figlio del fratello di Edgardo, il quale chiuse il negozio nel 2002 (ZOLI 2019, p. 482). Sopravvissuto al tempo e ai traslochi, nel 2019 l’intero archivio dello studio Zoli fu acquisito dal Comune di Forlì. Attualmente conservato presso la Biblioteca comunale Aurelio Saffi, l’archivio fotografico è costituito da circa 80.000 esemplari tra lastre di vetro, pellicole piane e in rullo, stampe positive, provini a contatto, cartoline tipografiche e fotografiche, album, oltre a due filmati documentaristici (stima quantitativa da CAVANNA 2018). La maggior parte dell’archivio è circoscrivibile agli anni di conduzione del fondatore, seppure non manchi una produzione quantitativamente minoritaria dovuta al nipote (in seguito all’acquisizione, l’ordinamento dell’archivio Zoli presso la biblioteca è stato condotto dal funzionario del Comune Marino Mambelli). Congiuntamente alle fotografie, si conservano anche le originali rubriche di lavoro utilizzate per l’indicizzazione dell’archivio fotografico, registri alfabetici che arrivano a coprire gli anni sino al 1978. Infine, si ricordano i premi vinti nel 1932 da Edgardo Zoli, menzionati in un elenco stampato su alcune buste originali: primo premio all’Esposizione Artigianato di Firenze; terzo premio all’Esposizione Internazionale di Milano; medaglia d’oro all’Esposizione Littoriale di Bologna; medaglia d’argento all’Esposizione Artigianato di Forlì