spatola (Pala, per l’estrazione del gelato dal mantecatore verticale, STRUMENTI E ACCESSORI)
https://w3id.org/arco/resource/DemoEthnoAnthropologicalHeritage/0500714292 entità di tipo: DemoEthnoAnthropologicalHeritage
Pala, per l’estrazione del gelato dal mantecatore verticale, bene semplice
enit
spatola (Pala, per l’estrazione del gelato dal mantecatore verticale, STRUMENTI E ACCESSORI)
Strumento in legno costituito da una lunga impugnatura e una parte piatta di forma rettangolare ma con angoli smussati, applicazione in teflon e un lato minore leggermente obliquo
spatola (Pala, bene semplice)
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L’oggetto fa parte di una raccolta della famiglia di gelatieri Lazzarin-Gamba originari di Bragarezza in Val di Zoldo. Questi oggetti sono stati utilizzati da diversi familiari e si riferiscono alla loro attività di gestione di gelaterie in Germania (tra Hemer e Iserlohn). Nello specifico si tratta di uno degli strumenti più importanti e rappresentativi del ciclo produttivo artigianale del gelato: la pala, chiamata comunemente #spatola#, utilizzata per estrarre il gelato dal mantecatore verticale. I dati raccolti evidenziano che il mantecatore verticale, strumento preferito dai gelatieri delle vallate bellunesi rispetto ai modelli denominati orizzontali, richiede un controllo costante da parte del gelatiere nel processo di gelatura, decidendo, in base alla propria esperienza e abilità, tempi, consistenza, incorporazione di aria, inoltre, per questo tipo di mantecatore, è necessaria l’estrazione manuale del prodotto, con la #spatola# lunga. Ulteriori testimonianze raccolte da ex gelatieri e gelatieri sottolineano alcuni aspetti legati a questo oggetto. Le #spatole#, disponibili oggi in commercio attraverso una produzione seriale da parte di ditte specializzate in macchinari e attrezzature per la gelateria, erano costruite da sé, in legno. Molti gelatieri o loro familiari avevano infatti esperienza di fabbricazione di oggetti in legno o si rivolgevano a falegnami locali, dando anche alcune indicazioni personalizzate (ad esempio la lunghezza in base all’altezza dell’artigiano). Nel corso degli anni questa attività si è progressivamente persa, le pale da estrazione in commercio sono in teflon. I racconti raccolti sul luogo riportano però che alcuni gelatieri continuano a farsi costruire spatole personalizzate composte da una parte in legno e una parte finale in teflon. L’utilizzo del doppio materiale sulla parte finale consente di mantenere una delle caratteristiche più importanti delle #spatole# in legno: il gelato si attacca subito (quella tutta in teflon andrebbe fatta raffreddare prima) e c’è una maggiore sensibilità tra corpo e strumento. La ricerca specifica, in fase solo iniziale, ha per ora evidenziato che vi è ancora, nella zona di Zoldo Alto, un appassionato che ha recuperato i saperi e le tecniche di produzione dal padre che era a sua volta collaboratore nella bottega di un falegname locale (frazione di Dont), Santo De Fanti, il quale creava #spatole# per tanti gelatieri della Valle. I dati fino ad ora raccolti mettono in risalto l’importanza del legno scelto (l’acero perché a contatto con l’acqua non fa pori ed è piuttosto resistente) e della forma della #spatola#: sembra esserci, in linea di principio, una certa compatibilità tra la forma della pala e la marca del mantecatore verticale utilizzato, quest’ultimo infatti ha la vasca di mantecazione di forma diversa (più arrotondata o meno) a seconda del modello e di conseguenza la forma della #spatola# è più o meno dritta. A questo va poi aggiunto che l’utilizzo provoca usura che altera la forma iniziale. Una prima analisi della spatola inventariata, la renderebbero più compatibile con il mantecatore di marca tedesca Boku. Sono presenti segni di usura sia sulla #spatola# che sull’impugnatura (scanalature, tacche dove il manico tocca la vasca). Augusto “Charly” Gamba, ultimo in ordine di tempo a svolgere in famiglia l’attività di gelatiere, attualmente conserva la raccolta di oggetti di famiglia. Se da un lato il motivo della loro custodia è affettivo, sono oggetti che ricordano la storia personale della famiglia, dall’altro riferisce che questi oggetti potrebbero essere, in un futuro, il punto di partenza per raccontare la storia dei gelatieri delle “terre dei gelatieri” (con tale espressione si vuole includere tutti i vari territori coinvolti lo Zoldano, il Cadorino, il Longaronese, il Trevigiano, il Vittoriese, etc…), le sue trasformazioni, i risvolti sociali e culturali che ha avuto nei territori dove la mobilità legata all’attività di gelateria è stata molto diffusa (es. Val di Zoldo, Zoppè, Venas di Cadore…). Una mobilità che molte famiglie hanno vissuto condividendo con molte altre le medesime pratiche e ripercussioni. Questi aspetti si rivelano sia nelle loro narrazioni che attraverso alcuni oggetti legati all’attività di produzione (in laboratorio), a quella di vendita (nelle gelaterie, con i carretti ambulanti), alla vita personale e intima (fotografie, lettere, cartoline, documenti…). Per quanto riguarda la famiglia Lazzarin-Gamba, la loro attività con il gelato inizia con Valentino Giovanni Lazzarin di Bragarezza, Val di Zoldo. Inizialmente faceva il carpentiere ma aveva anche avuto esperienza come cuciniere migrando in Austria e Germania. Negli anni Venti circa decise di dedicarsi all’attività di gelatiere ambulante a Mantova con un buon successo. Uno dei suoi figli, Augusto, continuerà l’attività dall’età di diciassette anni in Germania e una sua figlia, Egle Lazzarin, farà lo stesso: dall’età di quattordici anni collaborerà all’attività di famiglia a Iserlohn in Renania Settentrionale Vestfalia. Egle ricorda molto bene quei primi giorni, non conosceva il tedesco e ha iniziato dietro al bancone imparando subito le prime parole fondamentali. Sposerà Ferruccio Gamba, un compaesano, e insieme gestiranno l’attività di gelateria familiare tra Hemer e Iserlohn. Anche il loro figlio, Augusto “Charly”, nato nel 1963, continuerà l’attività di famiglia fino alla chiusura definitiva nel 2003. I dati di campo sono stati raccolti da Claudia Cottica durante la ricerca etnografica condotta nel 2020-2021 per il Comune di Val di Zoldo-Progetto Museo del Gelato e dei Gelatieri
Strumento in legno costituito da una lunga impugnatura e una parte piatta di forma rettangolare ma con angoli smussati, applicazione in teflon e un lato minore leggermente obliquo
spatola
Val di Zoldo (BL)
0500714292
pala per l’estrazione del gelato dal mantecatore verticale
proprietà privata
tecniche varie
legno/ acero