Memorie sul cibo. Luigi Di Gianni: il caffè a Napoli (XXI)

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Il caffè Passalacqua l’ho scoperto di recente, cioè quest’ anno, venendo a far lezione al Suor Orsola […] Ogni volta che vengo a Napoli compro 250 grammi o mezzo chilo di caffè Passalacqua, solo quello, di qualità completamente arabica che è straordinario, a Roma piace a tutti i miei amici […]me ne sono proprio innamorato. D’altra parte, il culto del caffè a Napoli […]. Una volta mi ricordo che ho comprato il caffè in un posto che non sono più riuscito a individuare bene, in una #botteguccia#, diciamo nella parte del centro storico di Napoli e poi presi un taxi perché dovevo andare a Caserta e c’era l’autista di questo taxi che mi diceva: “ma quanto è bravo […] ha messo da qualche parte uno stabilimento di caffè?” Io dissi: “no guarda, è solo questo #mezzetto# di caffè mio” […] Non sono più riuscito ad individuare questa #botteguccia# e ad individuare che caffè sia, comunque il caffè Passalacqua è notevole e lodevole, debbo dire ancor di più, soprattutto da quando ho fatto amicizia con un omone che sta dentro il caffè Mexico (dove si vende questo speciale caffè) […] perché una volta pioveva a dirotto e io un po’ scivolavo, con la mia situazione un po’ maldestra, e chiesi qualcuno che mi accompagnasse con l’ombrello, nessuno si mosse, però a un certo momento arrivò questo omone, mi prese e mi accompagnò fino alla stazione, e che mi è rimasto sempre amico, quando io entro al caffè Passalacqua e lui c’è, subito mi fa grandissime manifestazioni di affetto
Memorie sul cibo. Luigi Di Gianni: il caffè a Napoli (XXI) 
Memorie sul cibo. Luigi Di Gianni: il caffè a Napoli (XXI) 
Memorie sul cibo. Luigi Di Gianni: il caffè a Napoli 
Il caffè Passalacqua l’ho scoperto di recente, cioè quest’ anno, venendo a far lezione al Suor Orsola […] Ogni volta che vengo a Napoli compro 250 grammi o mezzo chilo di caffè Passalacqua, solo quello, di qualità completamente arabica che è straordinario, a Roma piace a tutti i miei amici […]me ne sono proprio innamorato. D’altra parte, il culto del caffè a Napoli […]. Una volta mi ricordo che ho comprato il caffè in un posto che non sono più riuscito a individuare bene, in una #botteguccia#, diciamo nella parte del centro storico di Napoli e poi presi un taxi perché dovevo andare a Caserta e c’era l’autista di questo taxi che mi diceva: “ma quanto è bravo […] ha messo da qualche parte uno stabilimento di caffè?” Io dissi: “no guarda, è solo questo #mezzetto# di caffè mio” […] Non sono più riuscito ad individuare questa #botteguccia# e ad individuare che caffè sia, comunque il caffè Passalacqua è notevole e lodevole, debbo dire ancor di più, soprattutto da quando ho fatto amicizia con un omone che sta dentro il caffè Mexico (dove si vende questo speciale caffè) […] perché una volta pioveva a dirotto e io un po’ scivolavo, con la mia situazione un po’ maldestra, e chiesi qualcuno che mi accompagnasse con l’ombrello, nessuno si mosse, però a un certo momento arrivò questo omone, mi prese e mi accompagnò fino alla stazione, e che mi è rimasto sempre amico, quando io entro al caffè Passalacqua e lui c’è, subito mi fa grandissime manifestazioni di affetto 
Memorie sul cibo. Luigi Di Gianni: il caffè a Napoli 
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