Carità (altare maggiore, elemento d'insieme) by Carlone Tommaso, Amedeo di Castellamonte (terzo quarto sec. XVII)

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altare maggiore, elemento d'insieme, frontone, a sinistra Carità
Carità (altare maggiore, elemento d'insieme) di Carlone Tommaso, Amedeo di Castellamonte (terzo quarto sec. XVII) 
Carità (altare maggiore, elemento d'insieme) by Carlone Tommaso, Amedeo di Castellamonte (terzo quarto sec. XVII) 
1665-1665 
La statua a tutto tondo rappresenta la Carità: una donna, col viso rivolto in avanti vedrso il centro della navata, la mano destra levata in alta, con la sinistra regge in grembo un bimbo 
altare maggiore (elemento d'insieme) 
00011627 
01 
0100011627A 
Il Bosio cita un documento, rogato da tale Pellicone, del 4 dicembre 1638, nel quale si menzione la concessine del "jus patronato della cappella maggiore che si è fabbricata a S. E. il signor Lelio Cande, secondo presidente della camera dei Conti e conte di Balaughero (sic), Matti e Villanova (...) come fondatore della medesima cappella di sua altare maggiore della chiesa". Tuttavia da una lettera del 10/07/1653 di Amedeo di Castellamonte al Duca di Savoia, risulta che l'altare, almeno nell'attuale veste, non era stato ancora incorniciato "per mancamento del fondo di Pinerolo, destinato per detta fabbrica" (A. BAUDI DI VESME, L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo, Torino 1968, p. 286). Il 24 settembre 1664 Tommaso Carlone assume sotto pagamento di 200 ducatoni a L. 4 l'impresa della costruzione dell'altare, su disegno di A. si Castellamonte e lo conduceva a termine l'anno successivo. Il 6.12.1665 infatti il Castellamonte compiva il collaudo dell'opera che, unitamente ai pontili, fu pagato al Carlone 4500 ducatoni più 200 per la messa in opera. L'opera fu dunque compiuta per Cristina di Franciia che, insieme con l'intera chiesa, ne era stata la fondatrice ed era già morta, come ricorda l'epigafre sulla lapide posta sulla mostra dell'altare. Nell'archivio di stato di Torino sono conservati i disegni acquerellati del progetto dell'altare con le varianti. In tale progetto non compare il disegno particolareggiato dell'antependio che risulta essere disegno dello stesso Carlone. Per la bibliografia si veda A. BOSIO, La reale chiesa di S. Francesco da Paola e le sue nuove pitture, Torino 1858, pp. 7, 9-10; G. CLARETTA, Storia della reggenza di Cristina di Francia, duchessa di Savoia, Torino 1869, V, II, p. 548-549;. CLARETTA, I marmi scritti della città di Torino e dei suoi sibborghi, dai bassi tempi al sec. XIX, Torino 1899, pp. 127-129; G. CLARETTA, Storia della reggenza di Cristina di Francia, Torino 1869; L. SIMONA, Artisti della Svizzera italiana in Torino e Piemonte, Zurigo 1933, p. 34; L. MALLE' , Scultura, in V. VIALE (a cura di), Il Barocco piemontese, catalogo della mostra, Torino 1963, V. II, p. 27; L. MALLE' , Arte in Europa vol. 1 Appunti e revisioni per la scultura del'600 e'700 in Piemonte, Milano 1966. p. 752; L. TAMBURINI, Le chiese di Torino dal Rinascimento al Barocco, Torino 1968, p. 143; L. TAMBURINI, Carlone, in Dizinario Biografico degli Italiani, Torino 1977, p. 393; A. RAMASSA, Amedeo di Castellamonte, architetto e ingegnere civile 1610-1683; tasi di laurea presso la facoltà di Magistero di Torino. Nella scheda, la schedatrice aveva identificato la figura come la raffigurazione della Fede 
11 M 33 
Carità 
La statua a tutto tondo rappresenta la Carità: una donna, col viso rivolto in avanti vedrso il centro della navata, la mano destra levata in alta, con la sinistra regge in grembo un bimbo 
frontone, a sinistra 
Carità 
Torino (TO) 
0100011627A-3 
altare maggiore 
proprietà Ente religioso cattolico 
marmo bianco/ scultura 
bibliografia specifica: Baudi di Vesme A - 1968 
bibliografia specifica: Bosio A - 1858 
bibliografia specifica: Claretta G - 1899 
bibliografia specifica: Mallè L - 1963 
bibliografia specifica: Simona L - 1933 
bibliografia specifica: Claretta G - 1869 
bibliografia specifica: Mallè L - 1966 
bibliografia specifica: Ramassa A - 0000 
bibliografia specifica: Tamburini L - 1977 

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