mobile da sacrestia, serie by Juvarra Filippo (attribuito) (secondo quarto sec. XVIII)
https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/0100011686 an entity of type: HistoricOrArtisticProperty
mobile da sacrestia, serie
mobile da sacrestia, serie di Juvarra Filippo (attribuito) (secondo quarto sec. XVIII)
mobile da sacrestia, serie by Juvarra Filippo (attribuito) (secondo quarto sec. XVIII)
post 1733-ante 1734
Armadi lignei a due ripiani, collocati frontalmente, due per parete. In quello più basso quattro sportelli intagliati a motivi geometrici divisi da pilastrini in funzione di cariatidi con piedi e teste leonine. Nel secondo ripiano quattro cassetti con intagli a motivi curvilinei, racemi fogliacei stilizzati, testine di angeli; indi quattro sportelli in due ordini sovrapposti con intagli a motivi geometrici, foglie, mazzi di rose, putti, suddivisi da due pilastrini nel primo ordine e nel secondo da cariatidi in forma di putti poggianti su base intagliate a grossi mazzi di rose. Sovrasta un cornicione a forte aggetto
mobile da sacrestia (serie)
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Questi quattro armadi costituiscono le "guardarobe mobili" della vecchia sacrestia, rinnovate per adattarle alla concezione unitaria della sacrestia nuova, documentate al 1734 dalle Memorie del Bosio (A. Bosio, Memorie della Chiesa e dei Padri Gesuiti in Torino estratte per mio uso dai registri manoscritti già appartenenti alli stessi ed ora negli archivi di Casa Asinari di S. Marzano forse ivi portati nella soppressione dal P. Paolo Asinari di Cartosio, p. 133, 1865, manoscritto conservato presso la Biblioteca Civica di Torino). Riferite di solito all'incirca alla seconda metà o alla fine del seicento, sono state recentemente restituite, sulla base della documentazione del Bosio e della finezza e ariosità degli intagli, al 1733-1734. Nel volume di V. Moccagatta si propone anche come probabile la progettazione juvarriana della trasformazione settecentesca, o almeno l'influenza e la guida diretta dell'architetto sugli intagliatori durante l'esecuzione (V. Moccagatta, La Chiesa dei Santi Martiri di Torino, Architettura, decorazione, arredo, in "Bollettino S. P.B.A.", N.S., Anni XXV-XXVI, 1971-1972, pp. 94-96). Grandiosi nell'insieme, questi arredi, riescono tra le più valide testimonianze dell'alta qualità cui si sollevò l'arte dell'intaglio in Piemonte durante il settecento per opera di abilissimi artigiani. Presso l'Archivio Fotografico della Soprintendenza dei Beni Artistici e Storici del Piemonte è conservata una foto non numerata. Presso l'archivio fotografico del Museo Civico di Torino è conservata una foto n° 403/10743. La Chiesa dei SS. Martiri Solutore, Avventore e Ottavio appartiene all'Ordine dei Gesuiti
Armadi lignei a due ripiani, collocati frontalmente, due per parete. In quello più basso quattro sportelli intagliati a motivi geometrici divisi da pilastrini in funzione di cariatidi con piedi e teste leonine. Nel secondo ripiano quattro cassetti con intagli a motivi curvilinei, racemi fogliacei stilizzati, testine di angeli; indi quattro sportelli in due ordini sovrapposti con intagli a motivi geometrici, foglie, mazzi di rose, putti, suddivisi da due pilastrini nel primo ordine e nel secondo da cariatidi in forma di putti poggianti su base intagliate a grossi mazzi di rose. Sovrasta un cornicione a forte aggetto
mobile da sacrestia
Torino (TO)
0100011686
mobile da sacrestia
proprietà Ente religioso cattolico
legno di noce/ intaglio/ modanatura
bibliografia specifica: Bosio A - 1865
bibliografia specifica: Moccagatta V - 1971