natività di Gesù (dipinto, opera isolata) by Mazzucchelli Pier Francesco detto Morazzone (bottega) (prima metà sec. XVII)

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dipinto, opera isolata natività di Gesù
natività di Gesù (dipinto, opera isolata) by Mazzucchelli Pier Francesco detto Morazzone (bottega) (prima metà sec. XVII) 
natività di Gesù (dipinto, opera isolata) di Mazzucchelli Pier Francesco detto Morazzone (bottega) (prima metà sec. XVII) 
1600-1649 
Il dipinto, raffigurante una natività, è fissato su una cornice in legno intagliato e dorato. In primo, piano, al centro, è raffigurato il gruppo sacro con il Bambino appoggiato su un lembo del vestito rosso della Vergine e sorretto da due angeli in abiti bianchi e rosa che spiccano sullo sfondo bruno; un terzo angelo suonante il liuto è posto al centro del gruppo. Sulla destra si intravedono le figure dell'asino e del bue e quindi una capanna in legno e paglia; sulla sinistra è raffigurato un pastore addormentato, appoggiato su un muricciolo. Un paesaggio rarefatto, reso con chiari toni di grigio e un cielo verde-azzurro concludono il dipinto 
dipinto (opera isolata) 
00037819 
01 
0100037819 
Il dipinto è citato in un inventario del Santuario redatto nel 1816 sotto la voce "Quadri esistenti nella sagrestia", dov viene così descritto: "Altro rappresentante la Natività di N.S. di ottimo pennello/ di incerto pittore; alto (once) 42: largo once 27: con cornice di intagli dorata di larghezza once 2 con ovale al di sopra/ Stato provvisoriamente collocato in luogo d'Ancona all'altare di S. Bernardo". A fianco, nella colonna riservata alle osservazioni, si dice ancora: "Regalato dalla Sig.a/ Contessa Perlusco/ Nata Faussone di/ Germagnano/ nell'anno 1813". Nel 1816 il dipinto sostituisce dunque verosimilmente un'ancona fatta eseguire da Sebastiano Taricco di cui si è persa ogni traccia ma di cui abbiamo memoria grazie ad un pagamento del 1695 (Archivio del Santuario di Vicoforte); il dipinto Settecentesco posto ora sull'altare della cappella sembra invece identificabile con quello rappresentante S. Bernardo in adorazione della Vergine che il Carboneri menzionava tra i quadri della sagrestia (cfr. G. Carboneri, "Guida storico-illustrata al Monumentale Santuario di Mondovì", Torino, s.d. ma 1932). Nel 1873 la Natività è citata dal Bessone come una delle più belle opere del Santuario, da alcuni attribuita ai Carracci e da altri a Gaudenzio (cfr. G. Bessone, "Nuova guida al Santuario di N. S. di Mondovì", Mondovì 1873). Ancora come attribuito a Gaudenzio il quadro è menzionato dal Carboneri (op. cit.). L'anno succesivo la Gabrielli (cfr. N. Gabrielli, "Inventario degli oggetti d'arte esistenti nella R. Accademia Albertina di Belle Arti in Torino", in "Bollettino Storico-Bibliografico Subalpino", n. I-II) lo mette in relazione con il cartone dell'Albertina n. 330 raffigurante la Natività "usato da un seguace di Gaudenzio per il dipinto esistente nella sacrestia del Santuario di Mondovì". Il discrorso si chiarisce con la mostra dei cartoni cinquecenteschi dell'Albertina nel cui catalogo il quadro viene pubblicato (cfr. G. Romano (a cura di), "Gaudenzio Ferrari e la sua scuola. I cartoni cinquecenteschi dell'Accademia Albertina", catalogo della mostra, Torino 1982). Il dipinto viene ricondotto, per dati di stesura, alla bottega del Morazzone e, pur mantenendo il richiamo al cartone n° 330 dell'Albertina soprattutto per il gruppo in primo piano, viene notata una derivazione diretta con un cartone attribuito alla Bottega di Girolamo Giovenone, già a Torino Collezione Abrate. Con quest'ultimo infatti - già pubblicato dal Rodolfo (cfr. G. Rodolfo, "Disegni di Gaudenzio Ferrari e di Bernardino Lanino", Carmagnola 1927) - il dipinto presenta puntuali riscontri iconografici e testimonia il facile accesso del Morazzone al patrimonio delle botteghe cinquecentesche. L'iconografia, con la Vergine a mani incrociate e il Bambino sorretto da Angeli, rimanda come sottolinea S. Ghisotti nello stesso catalogo, alla soluzione adottata da Gaudenzio nei polittici per la Collegiata di S. Maria di Arona e per il S. Gaudenzio di Novara: un prototipo che trascorre tutto il secolo, segnando opere quali l'adorazione del Bambino di B. Lanino per la chiesa di S. Paolo a Vercelli 
73 B 23 
natività di Gesù 
Il dipinto, raffigurante una natività, è fissato su una cornice in legno intagliato e dorato. In primo, piano, al centro, è raffigurato il gruppo sacro con il Bambino appoggiato su un lembo del vestito rosso della Vergine e sorretto da due angeli in abiti bianchi e rosa che spiccano sullo sfondo bruno; un terzo angelo suonante il liuto è posto al centro del gruppo. Sulla destra si intravedono le figure dell'asino e del bue e quindi una capanna in legno e paglia; sulla sinistra è raffigurato un pastore addormentato, appoggiato su un muricciolo. Un paesaggio rarefatto, reso con chiari toni di grigio e un cielo verde-azzurro concludono il dipinto 
natività di Gesù 
Vicoforte (CN) 
0100037819 
dipinto 
proprietà Ente religioso cattolico 
legno/ intaglio/ doratura 
tela/ pittura a olio 
bibliografia specifica: Gabrielli N - 1933 
bibliografia specifica: Romano G - 1982 
bibliografia specifica: Rodolfo G - 1927 
bibliografia specifica: Bessone G - 1873 
bibliografia specifica: Carboneri G - 1932 

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