modellino, opera isolata by Roasio Antonio (attribuito) (secondo quarto sec. XIX)

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modellino, opera isolata
modellino, opera isolata by Roasio Antonio (attribuito) (secondo quarto sec. XIX) 
modellino, opera isolata di Roasio Antonio (attribuito) (secondo quarto sec. XIX) 
1830-1840 
Il modellino riproduce, in una versione più abbozzata, la cassa dell'organo del Santuario di Vicoforte, intagliata da Antonio Roasio. Lo strumento è inserito in una composizione incentrata sul motivo di due angeli a mezzo busto, innestati su due volute accartocciate e inflesse tra di loro, che sollevano lateralmente il tendaggio di un baldacchino - fissato ad un telaio di altre volute e decorato da due angioletti reggenti un festone fungente da coronamento - per mostrare la scalata simmetrica delle canne dell'organo. La coloritura è giocata su un tono generale caldo e smorzato in cui alle tinte marrone e ocra del fondale architettonico si accorda il triangolo verde oliva scuro che dagli intagli in primo piano continua sulle lesene e sulla specchiatura centrale del basamento, marcato dalla linea dorata che unisce ai nuclei luminosi degli angeli i festoni, le frange e tutti gli elementi vegetali 
modellino (opera isolata) 
00039159 
01 
0100039159 
A differenza delle precedenti guide o storie del Santuario, Giovanni Vacchetta (cfr. G. Vacchetta, "Nuova storia artistica del Santuario della Madonna di Mondovì a Vico", Savigliano 1984) non riconosceva nella fattura larga e sicura della cassa dell'organo costruito da Carlo Vittino da Centallo per il Santuario di Vicoforte (cfr. G. Carboneri, "Guida storico-illustrata al Monumentale Santuario di Mondovì", Torino, s.d. ma 1932), e inaugurato il 30 settembre 1844, l'opera autografa dello scultore Antonio Roasio. Vacchetta rileva l'anacronismo stilistico, orientato apertamente verso un modello barocco (cfr. G. Ferrari, "Il legno nell'arte italiana", s.d., parte terza, tav. XVIII), per noi meglio comprensibile nel quadro generale della cultura del Roasio (cfr. A. Griseri, "Itinerario di una provincia", Cuneo 1974), che comincia a delinearsi sulla base di esempi tra cui la cassa d'organo della chiesa della Misericordia a Mondovì Piazza e la Pietà alla parrocchiale di Villanova Mondovì. La sua paternità è infatti dimostrata dal pagamento del 14 febbraio 1843 in cui si dispone che "il sig. Tesoriere sarà contento di pagare al sig. Rovasio Antonio Scultore la somma di fr. 3.700 quali se le fanno corrispondere per importo de' lavori da esso eseguiti nell'ornamento dell'organo al Santuario" (Archivio del Santuario). Tenendo presente che il Roasio era scultore in legno, non è improbabile che sia stato egli stesso a fornire questo modellino, per la datazione del quale occorre rimontare al decennio precedente, dato che il 7 settembre 1839 stava per essere collocato, e quindi era già in lavorazione, l'organo "nuovo" del Santuario 
Il modellino riproduce, in una versione più abbozzata, la cassa dell'organo del Santuario di Vicoforte, intagliata da Antonio Roasio. Lo strumento è inserito in una composizione incentrata sul motivo di due angeli a mezzo busto, innestati su due volute accartocciate e inflesse tra di loro, che sollevano lateralmente il tendaggio di un baldacchino - fissato ad un telaio di altre volute e decorato da due angioletti reggenti un festone fungente da coronamento - per mostrare la scalata simmetrica delle canne dell'organo. La coloritura è giocata su un tono generale caldo e smorzato in cui alle tinte marrone e ocra del fondale architettonico si accorda il triangolo verde oliva scuro che dagli intagli in primo piano continua sulle lesene e sulla specchiatura centrale del basamento, marcato dalla linea dorata che unisce ai nuclei luminosi degli angeli i festoni, le frange e tutti gli elementi vegetali 
modellino 
Vicoforte (CN) 
0100039159 
modellino 
proprietà Ente religioso cattolico 
legno/ intaglio/ doratura/ pittura 
lamiera 
bibliografia di confronto: Griseri A - 1974 
bibliografia di confronto: Ferrari G - 0000 
bibliografia di confronto: Carboneri G - 1932 
bibliografia specifica: Vacchetta G - 1984 

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