RELIQUIARIO, elemento d'insieme - ambito piemontese (ultimo quarto sec. XVIII)

https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/0100087838 entità di tipo: HistoricOrArtisticProperty

RELIQUIARIO, elemento d'insieme
enit
RELIQUIARIO, elemento d'insieme - ambito piemontese (ultimo quarto sec. XVIII) 
1775-1799 
Il reliquiario è a forma di busta confezionata in velluto tagliato ad un corpo rosso, ricamato con oro filato, canutiglia dorata, applicazioni in madreperla a forma di disco, fiore e lanciolate: il ricamo rappresenta una coppia speculare di rami d'alloro che incorniciano uno stemma includente il monogramma V. E. e sormontato da una corona. E' foderata in taffetas rosso marezzato. Il manufatto è rifinito con un cordoncino in oro filato ed è chiuso da un bottone in madreperla trattenuto da canutiglia d'oro e decorato con un motivo a raggi in canutiglia dorata. Al suo interno sono conservate la reliquia, riconoscibile grazie alla cedula e al nome del santo scritto sopra ad un foglio di che avvolge un sigillo in cera rotto 
RELIQUIARIO (elemento d'insieme) 
00087838 
01 
0100087838 
Sfortunatamente non è stato rintracciata alcuna attestazione documentaria relativa al reliquiario attraverso la quale poter precisare la cronologia e l'ambito artistico. Appare assai probabile che il manufatto sia stato donato da Vittorio Emanuele I di Savoia (1759-1824), figlio di Vittorio Amedeo III e Antonia Ferdinanda Borbone di Spagna, duca d'Aosta fino alla sua salita al trono, con l'abdicazione nel 1802, del fratello Carlo Emanuele IV. Il monogramma ricamato sulla busta in velluto appare molto simile a quello presente su una cartella della Collezione Simeon, databile ai primissimi anni del XIX secolo ( L. FIRPO, Libri antichi e legature rare, in L. FIRPO (a cura di). Immagini della Collezione Simeon, Torino 1983, p. 74). In assenza di specifici elementi documentari, si data il manufatto all'ultimo quarto del XVIII secolo e lo si attribuisce, in modo generico, ad ambito piemontese, ricordando che manufatti simili potevano essere realizzati anche in ambito domenisto o all'interno di conventi e monasteri, dove, generalmente, veniva praticata l'attività del ricamo e dove venivano confezionati anche i "paperoles" (sui paperoles si veda in particolare L. BORELLO, P. P. BENEDETTO, Paperoles. Le magnifiche carte, Torino 1998). Il nostro manufatto richiama, infine, tipologie ampliamente diffusi (per confronti si veda Reliquien. Verehrung und Verklärung, catalogo della mostra, Colonia 1989, pp. 343, 345, scheda n. 432 ). Il manufatto è inserito entro una custodia in pelle impressa 
Il reliquiario è a forma di busta confezionata in velluto tagliato ad un corpo rosso, ricamato con oro filato, canutiglia dorata, applicazioni in madreperla a forma di disco, fiore e lanciolate: il ricamo rappresenta una coppia speculare di rami d'alloro che incorniciano uno stemma includente il monogramma V. E. e sormontato da una corona. E' foderata in taffetas rosso marezzato. Il manufatto è rifinito con un cordoncino in oro filato ed è chiuso da un bottone in madreperla trattenuto da canutiglia d'oro e decorato con un motivo a raggi in canutiglia dorata. Al suo interno sono conservate la reliquia, riconoscibile grazie alla cedula e al nome del santo scritto sopra ad un foglio di che avvolge un sigillo in cera rotto 
RELIQUIARIO 
TORINO (TO) 
0100087838 
RELIQUIARIO 
proprietà Stato 
carta 
seta/ velluto liscio o tagliato 
seta/ velluto 
seta/ taffetas 
madreperla 
ceralacca 
seta/ marezzatura 
seta/ velluto ricamo 
filo metallico/ doratura/ ricamo 
bibliografia di confronto: AA.VV - 1989 
bibliografia di confronto: AA.VV - 2010 
bibliografia di confronto: Borello, L./ Benedetto, P. P - 1998 
bibliografia di confronto: Firpo L - 1983 
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