RELIQUIARIO, opera isolata - produzione piemontese (seconda metà sec. XIX)
https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/0100087955 entità di tipo: HistoricOrArtisticProperty
RELIQUIARIO, opera isolata
enit
RELIQUIARIO, opera isolata - produzione piemontese (seconda metà sec. XIX)
post 1850-ante 1899
Teca di luce ovale con vetro. Cornice a fascia liscia. All'interno, profilato da anello in cartoncino rivestito di raso rosa, fondo in velluto verde oliva; sulla bambagia, profilata da cannutiglia dorata è adagiata la reliquia; al di sopra di essa, cartiglio rettangolare con iscrizione su una riga. Ai lati, motivo ornamentale con tre fiori a quattro petali, girasoli e spighe in cannutiglia oro; lungo il perimentro interno della teca è posta una cornice ovale in cannutiglia. La teca è collocata entro contenitore di profilo ovale, con anima di cartone rivestito di velluto tagliato ad un corpo, verde salvia all'interno e verde oliva all'esterno, dotata di coperchio di forma analoga, unito ad essa da nastro in taffetas a pelo di seta strisciante bianco con motivo a fiori e frange. Entrambe le valve del contenitore sono profilate da gallone in oro filato e lamellare
RELIQUIARIO (opera isolata)
1968
00087955
01
0100087955
La valva che funge da coperchio è ornata sulla fronte da una croce greca applicata con bracci a terminazioni trilobate in pailletes e filo dorati; dall'incrocio dei bracci si dipartono fasci di raggi in oro filato. Il retro del coperchio è in raso di seta di colore grigio tortora. Il reliquiario è ricordato, senza alcuna descrizione, nell'ambito di un gruppo di cinquanta reliquiari conservati entro una bacheca non reperita, nell'inventario del 1966, ma non è menzionato in quelli, relativi al patrimonio della Cappella della SS. Sindone, compilati tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, dal momento che vi vennero incluse soltanto le suppellettili sacre realizzate in materiali preziosi. La teca contiene reliquie di una santa cara alla devozione sabauda, ovvero Francesca Giovanna Chantal (Digione, 1572-Moulins,1641), fatto che potrebbe indurre, in assenza di ulteriori elementi, a ipotizzare una produzione di ambito locale. La religiosa conobbe Francesco di Sales nel 1604 e lo scelse come direttore di coscienza. Sotto la sua direzione, fondò nel 1610/11 l'ordine della Visitazione di s. Maria e s. Elisabetta, il cui primo nucleo ebbe sede in Annecy, dedito in particolare alla visita agli ammalati e ai poveri a domicilio, cfr. L. Chierotti, voce, Giovanna Francesca Frémiot de Chantal, in Bibliotheca Sanctorum, Roma, 1966, vol. VI, pp. 581-586. Nel 1638 si portò in Torino per organizzare il primo monastero dell'ordine in Italia, sotto la protezione dei duchi sabaudi; fu canonizzata nel 1767. Da un punto di vista stilistico, l'esemplare in esame risponde alla tipologia di una particolare forma di reliquiario, detto "paperole", documentato a partire dal XVII secolo, il cui nome deriva dal termine francese con il quale sono chiamate le strisce di carta dorate, variamente arrotolate, che costituiscono l'elemento dominante della composizione ornamentale, che spesso imita o trae spunto da ricami, miniature o dall'oreficeria. La costanza con la quale tale produzione è stata ripetuta, fino al XX secolo, rende difficile la datazione del reliquiario, in assenza di ulteriori riferimenti. Le paperoles, eseguite in quasi tutti i paesi cattolici, sono documentate, per quanto limitati siano ad oggi gli studi sull'argomento, soprattutto in Francia, Austria ed Italia. In Torino, in particolare, oltre alla produzione da parte delle monache carmelitane, spiccarono proprio le visitadine e le suore del Cottolengo. Raramente tali reliquiari potevano essere acquistati; per lo più venivano dati in dono ad importanti benefattori dei conventi o erano confezionati per ornare cappelle interne a chiese dei rispettivi ordini religiosi. La disposizione delle reliquie, all'interno dell'elaborata decorazione, risponde, solitamente, ad un piano teologico preciso, talvolta non immediatamente identificabile (L. Borello-P. P. Benedetto, Paperoles le magnifiche carte, Torino, 1998, pp. 8-15). La presenza di reliquiari di provenienza conventuale, nell'ambito delle collezioni sabaude, è confermato da una lettera, datata 3 maggio 1872, dell'ispettore del Regio Mobiliare, Francesco Lubatti, all'Amministrazione della Casa di S.M. in Torino, nella quale si ricorda la presenza, nel Regio Guardamobili, di numerosi esemplari donati alle regine Maria Teresa Asburgo Lorena (Vienna, 1801-Torino, 1855) e Maria Adelaide Asburgo-Lorena (Milano, 1822-Torino, 1855) in occasione delle ripetute visite ai monasteri femminili torinesi. Per un confronto si vedano, U. Bock-G. Sporbeck-Bressem-K. Weinbrenner, schede , in A. Legner (a cura di), Reliquien verehrung und verklärung, catalogo della mostra, Köln, 1989, pp. 255, n. 131, 259-260, n. 143, 262, n. 146, 264, n. 150, 274-276, nn. 176-182, 292-293, n. 220, 305-306, nn. 262-266, 307-311, nn. 274-290, 329-331, nn. 359-363; A. Bicchi-A. Ciandella (a cura di), Testimonia Sanctitatis. Le reliquie e i reliquiari del Duomo e del Battistero di Firenze, Firenze, 1999, pp. 69-70, n. 29; M. G. Molina, Un'analisi dei gioielli genovesi nei dipinti, negli inventari, nei tesori, in F. Boggero (a cura di), Gioie di Genova e Liguria oreficeria e moda tra Quattro e Ottocento, Genova, 2001, p. 112, figg. 73-74; J. Andlaver, scheda n. 339, in Les domenicaines d'Underlinden. Catalogues des oeuvres, Parigi, 2001, vol. II, pp. 185-186
Teca di luce ovale con vetro. Cornice a fascia liscia. All'interno, profilato da anello in cartoncino rivestito di raso rosa, fondo in velluto verde oliva; sulla bambagia, profilata da cannutiglia dorata è adagiata la reliquia; al di sopra di essa, cartiglio rettangolare con iscrizione su una riga. Ai lati, motivo ornamentale con tre fiori a quattro petali, girasoli e spighe in cannutiglia oro; lungo il perimentro interno della teca è posta una cornice ovale in cannutiglia. La teca è collocata entro contenitore di profilo ovale, con anima di cartone rivestito di velluto tagliato ad un corpo, verde salvia all'interno e verde oliva all'esterno, dotata di coperchio di forma analoga, unito ad essa da nastro in taffetas a pelo di seta strisciante bianco con motivo a fiori e frange. Entrambe le valve del contenitore sono profilate da gallone in oro filato e lamellare
RELIQUIARIO
Torino (TO)
0100087955
RELIQUIARIO
proprietà Stato
carta
seta/ velluto
seta/ laminatura
oro filato
oro lamellare
PAILLETTES
bibliografia di confronto: AA.VV - 1989
bibliografia di confronto: AA.VV - 1999
bibliografia di confronto: Borello, L./ Benedetto, P. P - 1998
bibliografia di confronto: Andlaver, J - 2001
bibliografia di confronto: Molina, M.G - 1991
bibliografia specifica: AA.VV - 1966