Didone accoglie Ascanio, Acate e altri esuli troiani che recano doni (arazzo, opera isolata) by Bruno Antonio, Molinari Giovanni Domenico, De Mura Francesco, Bianchi Carlo Felice, Rossi Mariano - manifattura torinese (ultimo quarto sec. XVIII)

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arazzo, opera isolata Didone accoglie Ascanio, Acate e altri esuli troiani che recano doni
Didone accoglie Ascanio, Acate e altri esuli troiani che recano doni (arazzo, opera isolata) di Bruno Antonio, Molinari Giovanni Domenico, De Mura Francesco, Bianchi Carlo Felice, Rossi Mariano - manifattura torinese (ultimo quarto sec. XVIII) 
Didone accoglie Ascanio, Acate e altri esuli troiani che recano doni (arazzo, opera isolata) by Bruno Antonio, Molinari Giovanni Domenico, De Mura Francesco, Bianchi Carlo Felice, Rossi Mariano - manifattura torinese (ultimo quarto sec. XVIII) 
arazzo (opera isolata) 
Riduzione ordito 7,5 cm.; riduzione trame 15 cm. Bordura: finta cornice lignea liscia su tre lati: in alto una boiserie a volute e festoni con al centro un ovale contenente un busto femminile mutilo, all'antica. La scena centrale rappresenta, sulla destra, Didone che accoglie Ascanio, Enea e Acate e gli altri esuli troiani che le recano in dono una corona, uno scettro e delle perle; sullo sfondo, a destra, una tenda di colore rosso e sulla sinistra un interno architettonico con statue, su cui si stagliano figure di ancelle con anfore e piatti. Colori: rosso, blu, beige in più tonalità. Fodera originale in sette teli verticali, cucita a losanghe; strisce di tela più chiara di rinforzo, applicate lungo il lato destro (alta 15 cm circa), superiore e inferiore (alta 30 cm circa; quella inferiore probabilmente aggiunta in epoca posteriore) 
ca 1785-ca 1785 
0100171904 
arazzo 
00171904 
01 
0100171904 
Nel 1768 vengono pagate a Napoli al pittore Francesco De Mura L. 5880 per "otto quadri per servire di modello per tappezzerie da farsi per li reali appartamenti" Dini (AST Mastri Categorici, 1768, t. 2, v. 42, p. 280; Schede Vesme, 1966, vol. II, p. 412). Gli otto bozzetti, di cui restano in Palazzo Reale solo più sei, sono quelli relativi alle Storie di Enea: viene quindi scartata l'attribuzione degli stessi al Crosato avanzata dal Telluccini. La critica riferisce alle storie di Enea il pagamento generico nel 1770 di L. 1800 al pittore Mariano Rossi per un quadro di modello per gli arazzi destinati all'anticamera dei Paggi nell'appartamento della Regina. (BRT, Registri Recapiti, 1770, t. 4; p. 1679; AST Mastri Categorici, 1770, t. 2, v. 48, p. 285, 288). L'ingrandimento dei bozzetti della serie di Enea si deve a Giovanni Domenico Molinari e a Mariano Rossi: nel 1771 il Molinari lavora a due quadri, uno piccolo e uno grande, nel 1772 copia in grande "Didone che riceve nella sua Reggia Enea, Acate e i suoi compagni (piedi 5 di larghezza per otto di altezza) e ingrandisce un altro soggetto della serie (altezza piedi 8, 10, larghezza piedi 2, 9), nel 1778 dipinge il gran quadro con "Enea e Didone che si portano ad assistere ai vari sacrifici in Cartagine" (altezza piedi 9 larghezza piedi 10, 6), nel 1781 esegue il modello per il convito di Didone e di Enea (altezza piedi 8, 6 larghezza piedi 6, 6) e per "Enea con Venere in figura di Cacciatrice ed altre persone che stanno fabbricando la città di Cartagine". Infine nel 1785 il Molinari vende a Lorenzo Pecheux, direttore dell'arazzeria, un quadro rappresentante "Didone in trono e diverse altre figure (altezza piedi 5 larghezza piedi 10). [AST, sez. riun, Mastri Categorici, 1771, t. 2, v. 51, p. 283: L. 100; 1772 t. 2, v. 54, pp. 282, 285; 1780, t. 2, v. 77, p. 230; 1785, t. 2, v. 82; BRT, Registri Recapiti, 1772, t. 9, p. 303: L. 700; t. 11, p. 1300: L. 600; 1778. t. 1, p. 30: L. 1200; 1781, t. 2, p. 822: L. 750; p. 574: L.; 1785, t. 1, v. 48; p. 202: L.]. Al pittore Carlo Bianchi spettò, come per le altre serie, la pittura degli ornamenti e dei fregi dei modelli per gli arazzi per le storie di Enea: nel 1771 è pagato L. 157. 10 per gli ornati di due quadri, nel 1772 L. 82. 5 per il fregio di un altro quadro e infine nel 1773 L. 287. 10, per "l'ornamento d'architettura attorno tre gran quadri serventi di modello" (BRT, Registri Recapiti, 1771, t. 5, p. 436; 1772, t. 9, p. 361; 1773, t. 16, p. 1773; AST, sez. riun, Mastri Categorici, 1772, t. 2, v. 54 p. 282). Per quanto riguarda la tessitura, sappiamo che nel 1771 si stava lavorando alla serie delle Storie di Enea, insieme alle storie di Annibale e di Alessandro. Nel 1772 è approntata l'orditura del secondo pezzo delle storie di Enea; nello stesso anno ed in quello successivo sono fornite lane di qualità e colori diversi per le tre serie sopra menzionate. Le fornitura di seta e cordonetto bianco si susseguono negli anni dal 1776 al 1780 e poi nel 1783, per una "gran pezzo" della serie, e nel 1784. Nel 1788 infine quattro pezzi della storia di Enea risultano trasportati dalla Manifattura al Guardiamobili, probabilmente e tessitura ultimata. (BRT, Registri Recapiti, 1771, t. 5, p. 202; 1772, t. 9, p. 157; 1772, t. 11, p. 1242; 1773, t. 14, p. 924; 1776, t. 1, p. 445; 1777, 1778, 1779, 1780 passim; 1783, t. 2, v. 43, p. 767; 1784, t. 1, v. 45, p. 415; 1788, t. 3, v. 59, p. 854-855), (cfr. M. Viale Ferrero, Arazzi, in "Arazzi e tappeti antichi", Torino 1952, pp. 128-129; A. Griseri, Francesco de Mura fra le corti di Napoli, Madrid e Torino, in "Paragone Arte, 1962, n. 155, p. 43; M. Viale Ferrero, Arazzi italiani, Milano 1962, pp. 68-69; M. Viale Ferrero, Arazzi, in "Mostra del Barocco Piemontese, Torino 1963, pp. 6-28; BAUDI DI VESME, L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo, Torino 1966, voce De Mura, vol. II, p. 412, voce Molinari, vol. II p. 707; Mallè L., Arazzi e bozzetti per arazzi, in "Catalogo Museo Civico, Torino 1972, pp. 508-509; G. Fiocco, G. B. Crosato pittore di Casa Savoia, Venezia 1941, pp. 33-35) 
Didone accoglie Ascanio, Acate e altri esuli troiani che recano doni 
96 C (ENEA) 
Riduzione ordito 7,5 cm.; riduzione trame 15 cm. Bordura: finta cornice lignea liscia su tre lati: in alto una boiserie a volute e festoni con al centro un ovale contenente un busto femminile mutilo, all'antica. La scena centrale rappresenta, sulla destra, Didone che accoglie Ascanio, Enea e Acate e gli altri esuli troiani che le recano in dono una corona, uno scettro e delle perle; sullo sfondo, a destra, una tenda di colore rosso e sulla sinistra un interno architettonico con statue, su cui si stagliano figure di ancelle con anfore e piatti. Colori: rosso, blu, beige in più tonalità. Fodera originale in sette teli verticali, cucita a losanghe; strisce di tela più chiara di rinforzo, applicate lungo il lato destro (alta 15 cm circa), superiore e inferiore (alta 30 cm circa; quella inferiore probabilmente aggiunta in epoca posteriore) 
Torino (TO) 
proprietà Stato 
Didone accoglie Ascanio, Acate e altri esuli troiani che recano doni 
fibra vegetale 
lana/ arazzo 
filo di seta 
bibliografia specifica: Fiocco G - 1941 
bibliografia specifica: AA.VV - 1963 
bibliografia specifica: AA.VV - 1962 
bibliografia specifica: [Baudi di Vesme, Antonio] - 1963-1968 
bibliografia specifica: Viale Ferrero, Mercedes - 1952 
bibliografia specifica: AA.VV - 2014 
bibliografia specifica: Mallè, L - 1072 
bibliografia specifica: VIALE FERRERO M - 1962 

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