Diana cacciatrice (orologio - da mensola, opera isolata) - manifattura francese, manifattura francese (primo quarto sec. XIX)

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orologio, da mensola, opera isolata Diana cacciatrice
Diana cacciatrice (orologio - da mensola, opera isolata) - manifattura francese, manifattura francese (primo quarto sec. XIX) 
Diana cacciatrice (orologio - da mensola, opera isolata) - manifattura francese, manifattura francese (primo quarto sec. XIX) 
orologio (da mensola, opera isolata) 
Basamento rettangolare con scene di animali in lotta per la preda, ai lati coppie di uccelli e leoni come trofei; 6 piedini circolari; a coronamento della cassa Diana con faretra e volatile, che poggia su elementi rocciosi, intervallati con ciuffi vegetali; due fori di carica.Montaggio: parti decorative e piedi avvitati.Quadrante in smalto bianco su metallo, con ore in numeri romani in nero e schema circolare per i minuti con cifre arabe ai quarti. Lancette dorate e traforate a freccia fiorita. Lunetta dorata, a due cerchi, con fitta decorazione geometrica.Movimento tipo Parigi, diametro 118 mm. Platine circolari tagliate nella parte inferiore per ricavarne un appoggio. Scappamento ad ancora piccola. Pendolo rifatto e rotto con sospensione a filo e regolazione attraverso il quadrante. Forchetta chiusa. Bariletti dentati. Partitora 
ca 1815-ca 1815 
0100216068 
orologio da mensola 
00216068 
01 
0100216068 
L'esemplare si inserisce nel tipo "pendules a sujets" e in particolare in quelle con il quadrante incorporato al soggetto. Per l'attenzione romantica con cui è risolto il tema di Diana, Angela Griseri rimanda a orologi francesi coevi del periodo Impero pubblicati in Tardy, La Pendule Française des Origines à nos Jours, Parigi 1962-1964, vol. II (1962), p. 185 e in Sotheby's, Tableaux, Mobilier et Tapisseries, catalogo dell'asta (Monaco, dicembre), Monaco 1987, fig. 90. Analoghe decorazioni, per le iconografie di caccia, erano state realizzate in Piemonte da Angelo Vacca per la Palazzina di Caccia di Stupinigi (cfr. A. Griseri, in Orologi negli arredi del Palazzo Reale di Torino e delle residenze sabaude, a cura di G. Brusa, A. Griseri e S. Pinto, catalogo della mostra, Torino 1988, scheda 44, p. 182) 
Diana cacciatrice 
92 C 35 1 : 43 C 11 : 25 F 1 : 25 F 23 (LEONE) : 25 F 3 
Basamento rettangolare con scene di animali in lotta per la preda, ai lati coppie di uccelli e leoni come trofei; 6 piedini circolari; a coronamento della cassa Diana con faretra e volatile, che poggia su elementi rocciosi, intervallati con ciuffi vegetali; due fori di carica.Montaggio: parti decorative e piedi avvitati.Quadrante in smalto bianco su metallo, con ore in numeri romani in nero e schema circolare per i minuti con cifre arabe ai quarti. Lancette dorate e traforate a freccia fiorita. Lunetta dorata, a due cerchi, con fitta decorazione geometrica.Movimento tipo Parigi, diametro 118 mm. Platine circolari tagliate nella parte inferiore per ricavarne un appoggio. Scappamento ad ancora piccola. Pendolo rifatto e rotto con sospensione a filo e regolazione attraverso il quadrante. Forchetta chiusa. Bariletti dentati. Partitora 
Torino (TO) 
proprietà Stato 
Diana cacciatrice 
smalto 
latta 
bronzo/ cesellatura/ doratura 
bibliografia di confronto: Sotheby's - 1987 
bibliografia specifica: Brusa G. in Brusa G./ Griseri A./ Pinto S - 1988 
bibliografia specifica: Griseri A. in Brusa G./ Griseri A./ Pinto S - 1988 
bibliografia di confronto: Tardy - 1962-1964 

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