Crocifissione, Crocifissione di Cristo (dipinto, opera isolata) by Boccati Giovanni (terzo quarto sec. XV)
https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/0100350902 an entity of type: HistoricOrArtisticProperty
dipinto, opera isolata Crocifissione di Cristo
Crocifissione, Crocifissione di Cristo (dipinto, opera isolata) di Boccati Giovanni (terzo quarto sec. XV)
Crocifissione, Crocifissione di Cristo (dipinto, opera isolata) by Boccati Giovanni (terzo quarto sec. XV)
Crocifissione, Crocifissione di Cristo (dipinto, opera isolata)
DIPINTO: supporto costituito da una tavola rettangolare a venatura verticale, forse leggermente rifilata nel margine inferiore, e da un'altra tavola sagomata a lunetta posta superiormente. CORNICE: originale del XV secolo, intagliata e dorata, di gusto tardogotico; trilobata all'interno con motivo ad archetti; priva di una porzione della trilobatura superiore e dei pilastri laterali
ca 1450-ca 1460
0100350902
dipinto
00350902
01
0100350902
L'opera faceva parte della collezione di dipinti, sculture, oreficerie, mobili antichi, reperti archeologici e altri manufatti preziosi raccolta dall'industriale e mecenate piemontese Riccardo Gualino. Non è chiaro se si trovasse fra le opere notificate a Gualino (documentazione Banca d'Italia) il 6 novembre 1921 a Cereseto, in quanto in quei documenti risulta solo un "Quadro (trittico) attribuito a Giovanni Boccati, rappresentante la Madonna e santi", che Giovanna Castagnoli, che riporta tali documenti, non identifica con un'opera attualmente in Sabauda ('La casa museo. La prima residenza di Riccardo Gualino', in 'Dagli ori antichi agli anni Venti', 1982, p. 14). La 'Crocifissione' di Boccati è fra le opere della raccolta Gualino donate allo Stato Italiano nel 1930. Nel 1933 con un nucleo di tali opere venne inviata in deposito presso l'ambasciata italiana a Londra in Grosvenor Square, dove fu collocata nel "salotto intimo o inglese stanza del mattino" che si trovava a sinistra dell'atrio. In tale stanza era esposta con il ritratto a pastello di Rosalba Carriera. Nel 1958 da Londra le opere Gualino rientrarono a Torino ed esposte con la raccolta nella Galleria Sabauda ('Dagli ori antichi' 1982, pp. 38, 40, 42). Non si conosce l'originaria ubicazione della tavola, ma certamente in origine faceva parte di un polittico, posta sulla sommità al centro. Le altre parti che componevano l'insieme erano la 'Madonna in trono con il Bambino e angeli' del Musée Fesch di Aiaccio, che era il dipinto principale posto al centro sotto la 'Crocifissione', i 'Santi Giovanni Battista e Sebastiano' dell'Allen Art Museum di Oberlin da un lato, e le tavole rispettivamente con 'Beato Giovanni da Perugia e san Giorgio' e i 'Santi Antonio abate e Chiara' della pinacoteca Vaticana nel registro superiore affiancanti la tavola torinese. Inoltre probabilmente faceva parte dell'imponente macchina d'altare anche un pannello raffigurante i santi Francesco e Giovanni Evangelista, situato a pendant di quello ora a Oberlin, a fianco della Vergine. Sulla base dell'iconografia e dalla scelta dei santi rappresentati, si può dedurre che il polittico doveva essere in origine collocato in una chiesa dell'ordine minoritico francescano del territorio perugino dove Boccati è ripetutamente attivo (Mauro Minardi, in 'Il Quattrocento a Camerino. Luce e prospettiva nel cuore della Marca', 2002, pp. 176-178 n. 24, con bibliografia precedente, a cui si rimanda per le voci non allegate alla scheda ma qui menzionate). L'attribuzione del dipinto a Girolamo Boccati sostenuta da Lionello Venturi (1926), che era il principale consulente di Riccardo Gualino, non è mai stata messa in discussione.L'opera è stata inizialmente considerata databile nella fase giovanile (Van Marle 1934; Serra 1934). Quando però la personalità del Boccati è emersa più definita dagli studi storico-artistici, la tavola della Sabauda è stata collocata successivamente al viaggio compiuto dall'artista a Padova nel 1448, nel corso del sesto decennio, in considerazione della spiccata influenza del linguaggio espressivo e plastico di Donatello e Mantegna (Bacci 1969; Zampetti 1971; Cionini Visani 1973; De Marchi 1996; Prete 2001). Per ragioni stilistiche l'opera risulta dunque databile dopo il rientro in Umbria del pittore nel 1450 e non oltre la metà del sesto decennio, prima della 'Madonna dell'orchestra' nella Galleria Nazionale dell'Umbra a Perugia (Minardi 2002, pp. 247-250 n. 7, con bibliografia)
Crocifissione di Cristo
Crocifissione
73 D 64 5 : 73 D 66 2 : 73 D 63 1 : 73 D 63 4
DIPINTO: supporto costituito da una tavola rettangolare a venatura verticale, forse leggermente rifilata nel margine inferiore, e da un'altra tavola sagomata a lunetta posta superiormente. CORNICE: originale del XV secolo, intagliata e dorata, di gusto tardogotico; trilobata all'interno con motivo ad archetti; priva di una porzione della trilobatura superiore e dei pilastri laterali
Torino (TO)
proprietà Stato
Crocifissione di Cristo, Crocifissione
tavola/ pittura a tempera
bibliografia specifica: Dagli ori antichi - 1982
bibliografia specifica: Gabrielli, Noemi - 1959
bibliografia specifica: Gabrielli, Noemi - 1965
bibliografia specifica: Gabrielli, Noemi - 1971
bibliografia specifica: Venturi, Lionello - 1926
bibliografia specifica: Venturi, Lionello - 1928
bibliografia specifica: Pacchioni, Guglielmo - 1951
bibliografia specifica: Pacchioni, Guglielmo - 1932
bibliografia specifica: * - 1961
bibliografia specifica: * - 2000
bibliografia specifica: De Marchi, Andrea - 2002
bibliografia specifica: Minardi, Mauro - 2002