Ritratto di Giovanni delle Bande Nere, ritratto di uomo con armatura (dipinto, opera isolata) - ambito fiorentino (secondo quarto sec. XVI)

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dipinto, opera isolata ritratto di uomo con armatura
Ritratto di Giovanni delle Bande Nere, ritratto di uomo con armatura (dipinto, opera isolata) - ambito fiorentino (secondo quarto sec. XVI) 
Ritratto di Giovanni delle Bande Nere, ritratto di uomo con armatura (dipinto, opera isolata) - ambito fiorentino (secondo quarto sec. XVI) 
ca 1540-ca 1550 
DIPINTO su tavola 
Ritratto di Giovanni delle Bande Nere, ritratto di uomo con armatura (dipinto, opera isolata) 
146  355  373 
00350942 
01 
0100350942 
Il dipinto pervenne alla Galleria nel 1890, come dono degli eredi di Sir William Richard Drake di Londra. Già ritenuto opera del Bronzino e riferito dalla Gabrielli (1971 con bibliografia) a "pittore fiorentino" del XVI secolo, è stato pubblicato per la prima volta dalla Langedijk (1983), che lo ha identificato come un ritratto di Giovanni de' Medici (Forlì, 6 aprile 1498 – Mantova, 30 novembre 1526), detto Giovanni delle Bande Nere, figlio di Giovanni de' Medici "il popolano" e di Caterina Sforza, capitano di ventura, padre di Cosimo I, duca di Firenze e poi granduca di Toscana. La Langedijk ha attribuito l'opera a Francesco Salviati, datandola dopo il 1545, sulla base del confronto con con il ritratto di Cosimo I, effigiato da Bronzino in tale anno (Firenze, Uffizi e altre versioni). Il riferimento a Salviati è però respinto dalla Mortari (1992), ma è seguito da Francesca Quasimodo nella scheda ministeriale OA (2004). In realtà il ritratto non presenta il piglio, il carattere e soprattutto lo stile del Salviati a cui è stato invece correttamente riferito di recente da Alessandro Cecchi un ritratto delle Gallerie Fiorentine di recente restaurato e inserito nella quadreria della Galleria Palatina di Palazzo Pitti, in ragione proprio della sua alta qualità (Alessandro Cecchi, "Un capolavoro ritrovato: il ritratto di Giovanni delle Bande Nere di Francesco Salviati", in 'Medicea', VI, 2010, pp. 6-7 ). L'opera è da mettere in relazione con la "la testa, ovvero ritratto del signor Giovanni de' Medici, padre del duca Cosimo", che secondo Vasari il Salviati dipinse e che "fu bellissima; la quale è oggi nella guardaroba didetto signor duca", ossia in Palazzo Vecchio, dove è segnalata in un inventario già a partire dal 1554. L'armatura effigiata nel dipinto fiorentino è affine a quella del dipinto torinese, ma la somiglianza tra i due personaggi è piuttosto vaga così come risulta vaga rispetto al ritratto ufficiale di Giovanni delle Bande Nere dipinto da Gian Paolo Pace (Uffizi). Il dipinto della Sabauda sembra piuttosto riferibile a Carlo Portelli, a cui è assegnato da Federico Zeri anche una replica del ritratto di Gian Paolo Pace, in collezione Sestieri a Roma (Fototeca Zeri, Numero scheda 34193, Serie Pittura italiana, Numero busta 0386, Pittura italiana sec. XVI. Firenze, Numero fascicolo 12 - Carlo Portelli) 
61 B 2 (GIOVANNI DELLE BANDE NERE) : 45 C 22 
ritratto di uomo con armatura 
Ritratto di Giovanni delle Bande Nere 
DIPINTO su tavola 
ritratto di uomo con armatura, Ritratto di Giovanni delle Bande Nere 
Torino (TO) 
0100350942 
dipinto 
proprietà Stato 
tavola/ pittura a tempera 
bibliografia specifica: Berenson, Bernard - 1932 
bibliografia specifica: Gabrielli, Noemi - 1959 
bibliografia specifica: Gabrielli, Noemi - 1965 
bibliografia specifica: Gabrielli, Noemi - 1971 
bibliografia specifica: Jacobsen, Emil - 1897 
bibliografia specifica: Mortari, Luisa - 1992 
bibliografia specifica: Pacchioni, Guglielmo - 1932 
bibliografia specifica: [Baudi di Vesme, Alessandro] - 1899 
bibliografia specifica: Langedijk, Karla - 1981-1987 

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