piatto di Honoré, manifattura, Giovine, bottega (secondo quarto sec. XIX)
https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/0100402041-11 entità di tipo: CulturalPropertyComponent
piatto
enit
piatto di Honoré, manifattura, Giovine, bottega (secondo quarto sec. XIX)
post 1825-ante 1840
Piatto piano in porcellana dipinta e dorata; tesa decorata da cornici polilobate, accoglienti motivi fitomorfi stilizzati e fiorellini; iniziali MCB in caratteri gotici, sormontate da una corona; al centro del cavetto una miniatura raffigurante un venditore di vecchi libri a Napoli
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Segnalato dalle fonti inventariali del castello di Agliè come “servizio di Napoli” (Inventario generale del Castello … 1876, c. 36, 7.1) e commissionato da Maria Cristina di Borbone (1779-1849), il servizio da frutta eseguito dalla manifattura parigina di Edouard Honoré e dipinto nel laboratorio napoletano di Raffaele Giovine tra gli anni venti e trenta dell’Ottocento conferma un preciso orientamento di committenza – condiviso con altri manufatti ceramici esistenti nelle raccolte della residenza – tanto nell’assegnazione della campagna decorativa alla bottega di Giovine quanto nelle scelte iconografiche (Carola-Perrotti 1990, pp. 81-84). Nel novero dei pezzi che compongono il servizio, infatti, le serie di piatti piani e fondi illustrano vedute, costumi e caratteri regionali esistenti nel regno delle Due Sicilie, terra di provenienza della consorte di Carlo Felice (fa eccezione la miniatura raffigurante la statua di san Carlo Borromeo ad Arona, eseguita sul piatto contrassegnato dal n. inv. 779). Tra i modelli di riferimento, occorre citare il “Servizio dell’Oca” realizzato tra il 1793 e il 1795 per Ferdinando IV di Borbone, padre di Maria Cristina, i repertori grafici delle cosiddette “Vestiture del Regno” e la “Raccolta delle più interessanti vedute della città di Napoli”, disegnata da Giuseppe Bracci e incisa da Antonio Cardon tra il 1765 e il 1770 (Sovrane fragilità… 2007, p. 60; 80-86; Carola-Perrotti 1991, pp. 9-19; Napoli-Firenze e ritorno 1992; Negro Spina 1989). Indicazioni sull’originaria estensione del servizio, oggi significativamente ridotto dal punto di vista quantitativo, si ritrovano nell’inventario del castello redatto nel 1876, che ne rilevava la collocazione nella sala dei buffets (oggi studio del duca di Genova), all’interno di un guardaroba (Inventario generale del Castello … 1876, c. 36, 7.1). Quattro piatti appartenenti al “servizio di Napoli” sono stati presentati dalla casa d’aste Semenzato nell’incanto tenutosi a Roma il 10 e l’11 giugno 1992 (CeramicAntica, n. 8, anno II, settembre 1992, p. 71)
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Piatto piano in porcellana dipinta e dorata; tesa decorata da cornici polilobate, accoglienti motivi fitomorfi stilizzati e fiorellini; iniziali MCB in caratteri gotici, sormontate da una corona; al centro del cavetto una miniatura raffigurante un venditore di vecchi libri a Napoli
piatto
Agliè (TO)
0100402041-11
piatto
proprietà Stato
porcellana/ pittura
porcellana/ doratura
bibliografia di confronto: AA.VV - 2007
bibliografia di confronto: Carola-Perrotti, Angela - 1990
bibliografia di confronto: [redazione] - 1992
bibliografia specifica: Aimone, Annamaria - s.a
bibliografia di confronto: Masdea, Maria Cristina - 1991
bibliografia di confronto: Negro Spina, Annamaria - 1989
bibliografia di confronto: Carola-Perrotti, Angela - 1991