tabernacolo, elemento d'insieme - ambito italiano (seconda metà sec. XVII)
https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/0300082175 an entity of type: HistoricOrArtisticProperty
tabernacolo, elemento d'insieme
tabernacolo, elemento d'insieme - ambito italiano (seconda metà sec. XVII)
tabernacolo, elemento d'insieme - ambito italiano (seconda metà sec. XVII)
(?) 1689-(?) 1689
Il tabernacolo ha architettura a tempietto con due ordini sovrapposti. In basso su base ornata da fini racemi vi è un corpo avanzato affiancato da due ali: la fronte è suddivisa in cinque parti da sei colonnine ornate da racemi disposti a candelabra. In ogni specchio si apre una nicchia: adesso solo quella centrale contiene una statuetta di santo vescovo. La trabeazione corre lungo tutta la struttura ed è arricchita da festoni di frutta e da due piccole anfore in corrispondenza delle colonne centrali. Il secondo ordine consta solo della parte centrale, suddivisa in tre nicchie da quattro colonnine. In alto il tabernacolo è concluso da un tamburo ornato da grappoli di frutta, sopra è una cupoletta a bulbo sormontata da croce. Adesso le nicchie sono tutte prive di scultura, tranne quella che nasconde la portella della secreta. Prima del furto del 1981 vi erano collocate le statue di S.Giacomo e S.Rocco a sinistra, l'Ecce Homo al centro, S.Filippo e S.Giovanni Battista a destra. Nella parte superiore erano, iniziando da sinistra, S.Antonio da Padova, l'Immacolata, S.Francesco d'Assisi. Sulle ali posavano due statuette di santi vescovi e sulla cupola Cristo risorto. Gran parte delle sculture è visibile nelle forto allegate risalenti a qualche anno prima del furto. Legno policromato
tabernacolo (elemento d'insieme)
00082175
03
0300082175
Non vi sono documenti riguardanti il tabernacolo. Il Notaio Biancardi scrive che fu realizzato nel 1689 da domenico Ramus su commissione del Reverendo Giovan Maria Ruggeri, Cappellano di Stadolina. Se il tabernacolo di cui parla il Notaio è quello ora sull'altare maggiore, si deve pensare che il lavoro sia stato eseguito dalla bottega in quanto realizzazione risulta pittosto scadente. Anche il disegno architettonico sembra accostarsi maggiormente a tabernacoli eseguiti verso la metà del Seicento che non a quelli di Domenico Ramus
Il tabernacolo ha architettura a tempietto con due ordini sovrapposti. In basso su base ornata da fini racemi vi è un corpo avanzato affiancato da due ali: la fronte è suddivisa in cinque parti da sei colonnine ornate da racemi disposti a candelabra. In ogni specchio si apre una nicchia: adesso solo quella centrale contiene una statuetta di santo vescovo. La trabeazione corre lungo tutta la struttura ed è arricchita da festoni di frutta e da due piccole anfore in corrispondenza delle colonne centrali. Il secondo ordine consta solo della parte centrale, suddivisa in tre nicchie da quattro colonnine. In alto il tabernacolo è concluso da un tamburo ornato da grappoli di frutta, sopra è una cupoletta a bulbo sormontata da croce. Adesso le nicchie sono tutte prive di scultura, tranne quella che nasconde la portella della secreta. Prima del furto del 1981 vi erano collocate le statue di S.Giacomo e S.Rocco a sinistra, l'Ecce Homo al centro, S.Filippo e S.Giovanni Battista a destra. Nella parte superiore erano, iniziando da sinistra, S.Antonio da Padova, l'Immacolata, S.Francesco d'Assisi. Sulle ali posavano due statuette di santi vescovi e sulla cupola Cristo risorto. Gran parte delle sculture è visibile nelle forto allegate risalenti a qualche anno prima del furto. Legno policromato
tabernacolo
Vione (BS)
0300082175
tabernacolo
proprietà Ente religioso cattolico
legno/ intaglio/ doratura
bibliografia di confronto: Canevali F - 1912
bibliografia di confronto: Vezzoli G./ Begni Redona P.V - 1981
bibliografia di confronto: Biancardi B - 1695-1707
bibliografia di confronto: Sina A - 1954