Cristo Risorto, Ecce Homo, Cristo portacroce, Ultima Cena, cherubini (tabernacolo - a tempietto, elemento d'insieme) by Zotti, Giovanni Battista (attribuito) (sec. XVIII)

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tabernacolo, a tempietto, elemento d'insieme Cristo Risorto, Ecce Homo, Cristo portacroce, Ultima Cena, cherubini
Cristo Risorto, Ecce Homo, Cristo portacroce, Ultima Cena, cherubini (tabernacolo - a tempietto, elemento d'insieme) by Zotti, Giovanni Battista (attribuito) (sec. XVIII) 
Cristo Risorto, Ecce Homo, Cristo portacroce, Ultima Cena, cherubini (tabernacolo - a tempietto, elemento d'insieme) di Zotti, Giovanni Battista (attribuito) (sec. XVIII) 
ca 1700-ca 1710 
Il tabernacolo ha forma di tempietto a due ordini architettonici sovrapposti; l’opera è ciò che rimane dell’originario lavoro ligneo dopo l’incendio che colpì la chiesa verso la fine del Settecento (fonte orale): la parte inferiore perduta nell'evento, con la secreta e i gradini dei candelieri, fu successivamente ricostruita in marmo. L’ordine inferiore del tempietto consta di tre edicole suddivise da dodici colonnine con bella decorazione a traforo. Ogni colonna in origine era affiancata da due angioletti appoggiati su di un ricciolo (quattordici erano autentici, gli altri dieci vennero aggiunti durante il restauro del 1963); tutte queste sculture sono state rubate nel 1983. Nell’edicola posta a sinistra è Cristo portacroce, mentre quella a destra è attualmente vuota (conteneva la figura di Cristo flagellato). Lo spazio centrale simula un padiglione ornato di tendaggi entro il quale è rappresentata l’Ultima Cena: attorno ad una tavola imbandita sono seduti Cristo e undici apostoli (il primo a destra è recente), atteggiati in pose realistiche. Il primo ordine è concluso dal cornicione, ora privo di sculture: su di esso posavano, prima del furto, i quattro Evangelisti e due santi martiri, comunemente identificati con i SS. Vito e Crescenzio. % 
tabernacolo (a tempietto, elemento d'insieme) 
00082188 
03 
0300082188 
Il tabernacolo, di cui non sono note fonti archivistiche, è generalmente attribuito a Giovanni Battista Zotti, autore nel 1701 della stessa ancona superiore dell’altare maggiore (vedi scheda OA con NCT 03 00082189). L’assegnazione pare una buona ipotesi, anche in ragione del fatto che l’opera si discosta dai lavori coevi realizzati dalla bottega dei Ramus, sia per impianto architettonico, sia per motivi decorativi. Sono invece ravvisabili alcuni legami con la medesima ancona superiore, in particolare nella fine ed esuberante decorazione, oltre alla ricerca di superfici molto articolate in un horror vaqui ornamentale. Si segnala inoltre che i santi sono quasi completamente privi di attributi iconografici, difficilmente assenti nelle opere dei Ramus. La datazione del tabernacolo è estesa al primo decennio del XVIII secolo, anche se non dovrebbe verosimilmente discostarsi da quel 1701, anno di realizzazione dell'ancona 
11G1911 
73E15 : 73D361 : 11D : 73D714 : 73D24 : 11I3 
Ultima Cena 
Cristo portacroce 
Ecce Homo 
cherubini 
Cristo Risorto 
Il tabernacolo ha forma di tempietto a due ordini architettonici sovrapposti; l’opera è ciò che rimane dell’originario lavoro ligneo dopo l’incendio che colpì la chiesa verso la fine del Settecento (fonte orale): la parte inferiore perduta nell'evento, con la secreta e i gradini dei candelieri, fu successivamente ricostruita in marmo. L’ordine inferiore del tempietto consta di tre edicole suddivise da dodici colonnine con bella decorazione a traforo. Ogni colonna in origine era affiancata da due angioletti appoggiati su di un ricciolo (quattordici erano autentici, gli altri dieci vennero aggiunti durante il restauro del 1963); tutte queste sculture sono state rubate nel 1983. Nell’edicola posta a sinistra è Cristo portacroce, mentre quella a destra è attualmente vuota (conteneva la figura di Cristo flagellato). Lo spazio centrale simula un padiglione ornato di tendaggi entro il quale è rappresentata l’Ultima Cena: attorno ad una tavola imbandita sono seduti Cristo e undici apostoli (il primo a destra è recente), atteggiati in pose realistiche. Il primo ordine è concluso dal cornicione, ora privo di sculture: su di esso posavano, prima del furto, i quattro Evangelisti e due santi martiri, comunemente identificati con i SS. Vito e Crescenzio. % 
Cristo Risorto ; Ecce Homo ; Cristo portacroce ; Ultima Cena ; cherubini 
Incudine (BS) 
0300082188 
tabernacolo a tempietto 
proprietà Ente religioso cattolico 
legno/ pittura 
legno/ doratura 
legno/ intaglio 
bibliografia specifica: Vezzoli G./ Begni Redona P.V - 1981 
bibliografia specifica: Canevali F - 1912 
bibliografia specifica: Rizzi B - 1870 
bibliografia specifica: Vezzoli G - 1964 
bibliografia specifica: Mazzini F - 1966 
bibliografia specifica: Frandi A./ Cagnoni G - 1969 

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