angeli e cherubini (ancona, elemento d'insieme) - bottega dei Ramus (sec. XVII)
https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/0300082236 an entity of type: HistoricOrArtisticProperty
ancona, elemento d'insieme angeli e cherubini
angeli e cherubini (ancona, elemento d'insieme) - bottega dei Ramus (sec. XVII)
angeli e cherubini (ancona, elemento d'insieme) - bottega dei Ramus (sec. XVII)
1679-1679
L’ancona, collocata su di un altare in legno dipinto a finto marmo, racchiude all'interno di una nicchia la statua lignea della Madonna del Rosario, eseguita nel 1936 da Eugenio Obletter di Ortisei (in Alto Adige). L’ancona è composta da base ornata con racemi, al cui centro è un cartiglio con iscrizione, e da due plinti simmetrici (uno per lato), decorati frontalmente da cherubini intagliati e lateralmente da scudi fra volute. Sopra si alza una coppia di colonne con ornati fitomorfi a candelabra, arricchiti da putti alati. Le colonne terminano con capitelli compositi. Esternamente l’ancona è completata da volute nastriformi; in origine dovevano trovarvi posto due putti reggimensola, oggi eliminati per adattare l’opera ad uno spazio più ristretto rispetto all’originario. L’ancona termina con la trabeazione ed un frontone arcuato e spezzato, sulle cui volute posano due angioletti. Al centro della cimasa si alza un fastigio entro il quale è collocata una specchiatura con una grande “M” intagliata a rilievo (il pannello non è originale)
ancona (elemento d'insieme)
00082236
03
0300082236
Non vi sono firme nè fonti documentarie riguardanti l’intagliatore dell’ancona: si conoscono solamente la data di esecuzione, il 1679, ed il committente, Ioannes de Muttis, informazioni ricavate dall’iscrizione nel cartiglio alla base (riscritta da Iacopo Bormetti durante l’intervento di restauro del 1902). Le caratteristiche stilistiche del lavoro permettono di avvicinare l'opera alla bottega dei Ramus. L’ancona risulta fortemente manomessa: proviene infatti dall’antica chiesa di Santicolo e venne riadattata allo spazio del nuovo altare (eliminazione delle statue laterali) tra il XVIII ed il XIX quando fu costruita l’attuale parrocchiale. Nel 1902, durante il restauro di Bormetti, sono probabilmente stati modificati i colori ed è stato marmorizzato il fondo. In seguito all'acquisto nel 1936 della statua della Madonna del Rosario, l’altare mutò titolo e vi furono aggiunte la nicchia che ospita la scultura, la decorazione che la circonda e la specchiatura della cimasa. In origine al centro del frontone era collocata la statua di S. Antonio da Padova, ora posta a coronamento di un altro altare (vedi scheda OA con NCT 03 00082235)
11G : 11G1911
angeli e cherubini
L’ancona, collocata su di un altare in legno dipinto a finto marmo, racchiude all'interno di una nicchia la statua lignea della Madonna del Rosario, eseguita nel 1936 da Eugenio Obletter di Ortisei (in Alto Adige). L’ancona è composta da base ornata con racemi, al cui centro è un cartiglio con iscrizione, e da due plinti simmetrici (uno per lato), decorati frontalmente da cherubini intagliati e lateralmente da scudi fra volute. Sopra si alza una coppia di colonne con ornati fitomorfi a candelabra, arricchiti da putti alati. Le colonne terminano con capitelli compositi. Esternamente l’ancona è completata da volute nastriformi; in origine dovevano trovarvi posto due putti reggimensola, oggi eliminati per adattare l’opera ad uno spazio più ristretto rispetto all’originario. L’ancona termina con la trabeazione ed un frontone arcuato e spezzato, sulle cui volute posano due angioletti. Al centro della cimasa si alza un fastigio entro il quale è collocata una specchiatura con una grande “M” intagliata a rilievo (il pannello non è originale)
angeli e cherubini
Corteno Golgi (BS)
0300082236
ancona
proprietà Ente religioso cattolico
legno/ pittura
legno/ doratura
legno/ intaglio
bibliografia specifica: Lazzarini D - 1983