sedia, serie - ambito lombardo (secc. XVIII/ XIX)

https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/0300150926 entità di tipo: HistoricOrArtisticProperty

sedia, serie
enit
sedia, serie - ambito lombardo (secc. XVIII/ XIX) 
1790-1811 
Sedia in legno laccato di bianco e dorato, con schienale a "gondola", ricoperto di seta verde chiaro non originale e rifinita ai bordi da passamaneria; la curvatura di testa è decorata da una bordatura dorata di foglie polilobate; i montanti ricurvi, dalle profilature dei bordi dorate, sono concluse sul fronte da volute con dischetti a rosetta e bracciali con clipei. Il sedile, estraibile e rivestito della stessa seta; ha i fronti lignei intagliati con dischetti a rosetta alternati a motivi a palmetta. La seduta, pressochè semicircolare, si conforma alla curvatura dello schienale. Le gambe posteriori sono a "sciabola", le anteriori hanno invece una linea diritta e forma tronco-conica con nodo ribassato nella parte alta e piedi a "spillo", conclusi cioè da una piccola sfera e da una corona di palmette 
sedia (serie) 
Inv. St. 96 
00150926 
10 
03 
0300150926 
Il pezzo fa parte di una serie di dieci sedie rifoderate in tempi recenti, ma che mantengono dietro lo schienalela seta, originale, verde damasco simile a quella delle pareti della Sala dello Zodiaco e di una coppia di poltrone e di un divano. Lo stesso Ozzola nella sua descrizione le colloca ancora nella sala dello Zodiaco. Un cartellino, incollato, sotto alcune sedie della presente serie, riporta la dicitura "Appartamento degli Arazzi, per S. M. I. e R. L'Imperatrice. Camera VI. n. 629". Nell'inventario del 1812, al numero "629", la descrizione sembra corrispondere perfettamente alle sedie. Gli arredi presentano pure il marchio "M.R." che l'Ozzola identifica come "Mobilia Reale" in riferimento, forse, ai palazzi reali di Monza o Milano da cui le sedie potrebbero provenire; o in riferimento anche al Palazzo Reale di Mantova come si usava indicare a quel tempo, anche il Palazzo Ducale. La tipica conformazione a "gondola", con le larghe curvature dei montanti dello schienale, sembra ricondurre il presente arredo ad uno dei modelli più diffusi dello stile Impero. E tuttavia s'intravedono elementi e motivi decorativi (conformazione delle gambe e decorazioni di bordura) che paiono ancora partecipi dello stile Luigi XVI. La presente seggiola sembrerebbe quindi un prodotto di transizione tra i due stili alla cui diffusione, in ambito lombardo, contribuì molto l'ornatista e architetto Giocondo Albertolli che nel 1779 aveva fornito i progetti per il rinnovo delle pareti della Galleria degli Specchi in Palazzo Ducale. Dell'Albertolli si segnala una serie di sedie a "gondola", assai simili alle presenti, prodotte per la Villa Melzi di Bellagio tra il 1808 e il 1815 
Sedia in legno laccato di bianco e dorato, con schienale a "gondola", ricoperto di seta verde chiaro non originale e rifinita ai bordi da passamaneria; la curvatura di testa è decorata da una bordatura dorata di foglie polilobate; i montanti ricurvi, dalle profilature dei bordi dorate, sono concluse sul fronte da volute con dischetti a rosetta e bracciali con clipei. Il sedile, estraibile e rivestito della stessa seta; ha i fronti lignei intagliati con dischetti a rosetta alternati a motivi a palmetta. La seduta, pressochè semicircolare, si conforma alla curvatura dello schienale. Le gambe posteriori sono a "sciabola", le anteriori hanno invece una linea diritta e forma tronco-conica con nodo ribassato nella parte alta e piedi a "spillo", conclusi cioè da una piccola sfera e da una corona di palmette 
sedia 
Mantova (MN) 
0300150926 
sedia 
proprietà Stato 
seta/ damasco 
legno/ laccatura/ doratura/ intaglio/ modanatura/ tornitura 
bibliografia di confronto: Alberici C - 1969 
bibliografia di confronto: Colle E - 2002 
bibliografia specifica: Ozzola L - 1950 
bibliografia di confronto: Pignatti T - 1951 
bibliografia di confronto: Vaccari A. V - 1992 
bibliografia di confronto: Mazzocca F.-Orsini E - 2005 
bibliografia di confronto: Terni de Gregory W - 1963 
bibliografia di confronto: Colle E.-Tettamanti M - 2005 
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