Fregio ornamentale con girali e zuffa degli dei marini (decorazione pittorica, frammento) - ambito mantovano (sec. XVI)

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decorazione pittorica, frammento Fregio ornamentale con girali e zuffa degli dei marini
Fregio ornamentale con girali e zuffa degli dei marini (decorazione pittorica, frammento) - ambito mantovano (sec. XVI) 
Fregio ornamentale con girali e zuffa degli dei marini (decorazione pittorica, frammento) - ambito mantovano (sec. XVI) 
1530-1535 
Affreschi strappati e montati su tela 
decorazione pittorica (frammento) 
St. 2006  St. 2007  St. 2008  St. 2009  St. 2010  St. 2011  St. 2429 
00152478 
03 
0300152478 
Anche questo fregio ad affresco proviene da un edificio di contrada Bellalancia demolito entro il 1960. La decorazione salvata attraverso lo strappo è applicata su 7 pannelli, che hanno uno sviluppo lineare di ca. 11,50 metri. È possibile che l'affresco provenga da una stanza al primo piano (numerata 16 in una pianta disegnata negli anni Cinquanta) della cosiddetta "casa Agnelli"; da quell'ambiente viene infatti recuperato anche un fregio alto 78 cm, di altezza molto simile a quello in esame. Nella fascia centrale alcuni tritoni, armati di lance e mandibole, si affrontano selvaggiamente; sulle loro groppe sono sedute figure femminili che con una mano trattengono un panno svolazzante. Maschere e pilastrini intervallano ciascun gruppo di figure, fiancheggiato da girali vegetali riccamente coloriti. L'iconografia della pugna è ripresa in maniera meccanica dalla metà destra di una celebre incisione di Mantegna, la Zuffa degli dei marini, fonte d'ispirazione per numerosi artisti rinascimentali; al vasto repertorio di derivazioni già noto (AGOSTI 2005c, pp. 377-378 e 415-417 note 80-84; R. Signorini, in Bonacolsi l'Antico 2008, p. 142; VINCO 2008, p. 34) aggiungo anche questo esempio mantovano e segnalo un'ulteriore derivazione nei frontespizi incisi del De viris illustribus ordinis Praedicatorum libri sex in unum congesti di Leandro Alberti, stampato a Bologna nel 1517. L'utilizzo di incarnati assai diversi porta il nostro affresco oltre il 1524, data d'arrivo a Mantova di Giulio Romano, col quale questa marcata distinzione tra uomini e donne - prescritta anche da Cennini ma recuperata nel Rinascimento dalla pittura (o trattatistica???) classica - è introdotta nella città dei Gonzaga. A una datazione a ridosso degli anni Trenta portano anche i girali, policromi come quelli della sala dei Cavalli in palazzo Te. Mi è impossibile dare un nome all'autore di questo fregio, un modesto e attardato decoratore, ma rilevo alcune analogie con un altro fregio strappato dal quartiere Bellalancia (cat. 132-137) 
Fregio ornamentale con girali e zuffa degli dei marini 
Affreschi strappati e montati su tela 
Fregio ornamentale con girali e zuffa degli dei marini 
Mantova (MN) 
0300152478 
decorazione pittorica 
proprietà Stato 
intonaco/ pittura a fresco 
bibliografia specifica: L'Occaso S - 2011 

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