stalli del coro, complesso decorativo di Lorenzo di Origgio, Giacomo da Torre, Del Maino Giacomo (sec. XV)

https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/0300175727-0 entità di tipo: HistoricOrArtisticProperty

stalli del coro, complesso decorativo
enit
stalli del coro, complesso decorativo di Lorenzo di Origgio, Giacomo da Torre, Del Maino Giacomo (sec. XV) 
1469-1471 
Costituito da 24 stalli maggiori intagliati a rilievo, sormontati da cielino inclinato con motivo a conchiglia, dossali ornati con formelle e scami ricurvi decorati con motivi geometrici intarsiati a legni chiari e scuri. Alternati a otto sedie corali con gli stessi motivi genamentali intarsiati. L'ultimo da sinistra è lo stallo abbaziale provvisto di baldacchino cuspidato e sormontato dalla statuetta a tutto tondo di S. Ambrogio. Le formelle degli stalli maggiori sono divise nella parte superiore da traverse intagliate con fiori, bacche, ampi fogliami e nelle parti terminali animali fantastici e profeti con filatterii lavorati in rilievo a traforo, sormontati da ampia e pesante cornice terminale sporgente e decorata con robusti fogliami e figure alternati con 23 tondi raffiguranti santi e sante, quasi a tutto rilievo. Gli stalli minori sono 13 con dossali decorati con gli stessi motivi geometrici intarsiati. I due ordini sono divisi da traverse con rosone circolare intagliato a giorno. Sui lati terminali degli stalli, 12 formelle con storie della vits di Sant'Ambrogio 
stalli del coro (complesso decorativo) 
00175727 
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0300175727 
Sembra che già in epoca imprecisabile, ma probabilmente verso la metà del sec. XII (1141) esistevano nella navata maggiore in duplice fila rudimentali stalli corali donati da Ariberto da Pasiliano, ricco monaco di questo monastero, per uso riservato dei monaci. Tuttavia già nel 1282 si faceva obbligo al "soprastante"di provvedere a un generale rinnovamento. Contrariamente al Puricelli (1645) al Giulini (1760) al Forcella (1895) e ad altri, che assegnavano questi stalli in parte al sec. XII (1141), in parte al XIV e in parte al XVI secolo è stato rinvenuto il contratto di committenze datato 1469 (Biscaro 1905). La commissione del coro venne stabilita per contratto regolare il 13 ottobre 1469 tra Giovanni .AI. di .S.Giorgio di Piacenza preposto alla chiesa di S.A. a nome dell'abate e del Capitolo e i maestri Lorenzo "de Udrugio" (Origgio) figlio di Sozino; Giacomo de Turri" del fu Paganino entrambi di Porta Vercellina: nella parrocchia di S. Vittore a Milano e Iacopo De Mayno" (Del Maino) di Porta Ticinese, parrocchia di S. Giorgio lignaninis. Nel contratto viene minuziosamente descritto il lavoro che inizia il 1° dicembre e termina entro il luglio 1471. Il legno doveva esSere di noce "de rubeo", secondo il campione dato "et sit lignamen forte et bene siclum, grossum in morsa cum sculturibus, fortis et limatis, secundum proportionatam rationem scolturae" la cattedra doveva portare figure di angeli e altre figure e l'Annunciazione "et in aliis testalibus magnis principalibus per singulum testale ponantur duae figurae, in testalibus parvis inferioribus ponatur una figura ad libitum" cioè secondo l'intenzione del prevosto. Le sculture dovevano variare "per singula stadia in octo mayneri bus formatis ossia fiat figura in friso et sit figura alicuius sancti et super capite ponatur aliquod disignum alicuius animalis vel simile...fiat etiam angelus de super variatus per singula stadia in acta suo diverso" probabilmente per raffigurare le nove gerarchie angeliche. L'esecuzione e le misure dovevano conformarsi al coro di S. Francesco Grande. Escluso la cattedra le cui proporzioni erano state indicate nel disegno presentato, la commissione comprendeva anche due leggii minori ai due capi del coro e uno più grande "pulchrum et laudabile" con tarsia nel mezzo. Il prezzo era stabilito in lire imperiali 902 di moneta milanese, da pagarsi in più rate. Il coro, nel 1507 fu trasportato e adattato all'abside curvilinea, dal centro del presbiterio dove era collocato originariamente 
Costituito da 24 stalli maggiori intagliati a rilievo, sormontati da cielino inclinato con motivo a conchiglia, dossali ornati con formelle e scami ricurvi decorati con motivi geometrici intarsiati a legni chiari e scuri. Alternati a otto sedie corali con gli stessi motivi genamentali intarsiati. L'ultimo da sinistra è lo stallo abbaziale provvisto di baldacchino cuspidato e sormontato dalla statuetta a tutto tondo di S. Ambrogio. Le formelle degli stalli maggiori sono divise nella parte superiore da traverse intagliate con fiori, bacche, ampi fogliami e nelle parti terminali animali fantastici e profeti con filatterii lavorati in rilievo a traforo, sormontati da ampia e pesante cornice terminale sporgente e decorata con robusti fogliami e figure alternati con 23 tondi raffiguranti santi e sante, quasi a tutto rilievo. Gli stalli minori sono 13 con dossali decorati con gli stessi motivi geometrici intarsiati. I due ordini sono divisi da traverse con rosone circolare intagliato a giorno. Sui lati terminali degli stalli, 12 formelle con storie della vits di Sant'Ambrogio 
stalli del coro 
Milano (MI) 
0300175727-0 
stalli del coro 
proprietà Ente religioso cattolico 
legno di noce/ intaglio/ intarsio/ pittura/ laccatura 
bibliografia specifica: Basilica Sant'Ambrogio - 1995 
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