gioventù nell'atto di stringersi al petto la bandiera, simbolo della Patria (monumento ai caduti - a cippo, opera isolata) by Frattini Angelo (sec. XX)
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monumento ai caduti, a cippo, opera isolata, Monumento ai caduti della prima e della seconda guerra mondiale
monumento ai caduti, a cippo, opera isolata, Monumento ai caduti della prima e della seconda guerra mondiale gioventù nell'atto di stringersi al petto la bandiera, simbolo della Patria
gioventù nell'atto di stringersi al petto la bandiera, simbolo della Patria (monumento ai caduti - a cippo, opera isolata) di Frattini Angelo (sec. XX)
gioventù nell'atto di stringersi al petto la bandiera, simbolo della Patria (monumento ai caduti - a cippo, opera isolata) by Frattini Angelo (sec. XX)
1957-1957
Monumento dedicato ai caduti della prima e della seconda guerra mondiale; compare la lista dei caduti. Il basamento in pietra è ancora quello originale. L’area del monumento ai caduti è delimitata da una bassa recinzione in ferro battuto
Monumento ai caduti della prima e della seconda guerra mondiale (monumento ai caduti a cippo)
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S. Ambrogio ha sempre nutrito un profondo culto per la patria, ad onore e gloria della quale ha anche immolato parecchi dei suoi Figli migliori: ne è testimonianza il Monumento ai Caduti, eretto in piazza Milite Ignoto dopo la prima guerra mondiale. Lo scultore Ernesto Bazzaro, chiamato a realizzare l'opera, modellò un soldato che impugnava la bandiera nazionale, proteso verso la trincea nemica. Il bronzo, collocato su un piedistallo di pietra in mezzo a un giardinetto recinto, vi rimase fino al 1943, quando venne rimosso dalle truppe tedesche di stanza in Alta Italia, che lasciarono solo il nudo piedistallo. Al termine del secondo conflitto mondiale, un Comitato esecutivo, emanazione della locale Sezione Combattenti e Reduci, diede incarico al santambrogino Angelo Frattini di studiare un nuovo bronzo, raffigurante la gioventù nell'atto di stringersi al petto la bandiera, simbolo della Patria. L'opera, realizzata con il solidale contributo di tutta la popolazione, venne inaugurata il 9 settembre 1957 alla presenza delle maggiori autorità cittadine e provinciali e dell' onorevole Tambroni, allora Ministro degli Interni, che tagliò il nastro d'onore. Il bronzo fu anche benedetto dal parroco don Barnaba Stucchi, e fu madrina la signorina Corinna Marocchi, sorella di un glorioso caduto pluridecorato. Angelo Frattini nasce nel 1910 a Varese. Si dedica fin da bambino ad apprendere l’arte dell’ornamento e dell’intaglio. Frequenta i corsi serali dello scultore Giovanni De Martino, a Napoli, dove si trova per il servizio militare. Tornato a casa si iscrive al liceo artistico di Milano e poi all’Accademia di Brera, dove è allievo di Francesco Messina. Nel 1934 apre un suo studio professionale a Varese e tiene la prima mostra personale alla Galleria Prevosti. Nel 1935 esegue la Crocefissione per il cimitero di Belforte, la sua prima opera pubblica. Vince la rassegna I Littoriali per la scultura nel 1937, viene premiato a Roma al Campidoglio per l’Orfana, acquistata dalla Galleria d’Arte Moderna di Milano e si aggiudica il concorso per un grande rilievo sul Palazzo delle Corporazioni in piazza Monte Grappa a Varese. Nello stesso anno nasce il figlio Vittore, futuro pittore. Nel 1938 espone alla Galleria Gianferrari e alla Biennale di Venezia, dove tornerà nel 1940 e nel 1942. Partecipa alle esposizioni sindacali di Varese, alle mostre sociali del Circolo degli Artisti di Varese, alle mostre annuali allestite presso la Permanente di Milano, a premi e rassegne di carattere nazionale. Nell’immediato dopoguerra espone ancora a Varese alla Galleria Grossetti. Dal 1949 ricostituisce con Aldo Lozito e Giuseppe Montanari il Circolo degli artisti di Varese, alle cui mostre sarà sempre presente. Nel 1949 è presente, unico varesino insieme a Tavernari, alla grande mostra Premio città di scultura città di Varese, allestita a Villa Mirabello. Nel 1955 partecipa alla Quadriennale d’arte di Torino e nel 1956 alla Quadriennale di Roma. La sua attività espositiva prosegue anche negli anni successivi, forte di un cospicuo numero di committenze pubbliche. Nel 1965 espone a New York nella collettiva Mostra degli artisti italiani. Nell'occasione viene ricevuto dal presidente Lindon Johnson. Figura di riferimento per la storia dell’arte varesina, fin dalla gioventù si dedica all’insegnamento. E’ stato tra i promotori, negli anni Sessanta, del liceo artistico varesino istituito nel 1969, del quale è docente di scultura, e che dal 1978 porta il suo nome. Ha lasciato numerosi monumenti pubblici: tra i principali il Monumento ai caduti di Sant’Ambrogio, a Varese, quello di Germignaga e in piazza della Motta a Varese. Nella sua galleria di ritratti sono presenti alcuni dei personaggi che hanno fatto la storia della città. Muore a Varese nel 1975 mentre si sta allestendo la sua prima antologica a Villa Mirabello. Nel 1999 la sede della Provincia di Varese ospita una sua retrospettiva. Angelo Frattini, scultore “alchimista” che ha saputo trasformare la materia in spirito, il bronzo e la pietra in puro senso. “Frattini ha lavorato molto, da solo e in silenzio, per carattere e per necessità, ma senza estraniarsi alla vicenda artistica, o meglio estetica, del nostro tempo, nella quale ha sostenuto con vigore la parte di chi cammina prudentemente, senza salti in avanti o di fianco e senza valersi dei veicoli di passaggio, cioè senza farsi trasportare dal carro rumoroso della moda, che nel tempo del suo operare ha cambiato tante volte cavallo.” Piero Chiara “Le opere di Angelo Frattini producono un’inversione dei significati “leggero ”/ “pesante”, per cui non si capisce come, ma osservandole avviene che: un materiale (pesante) diventa misteriosamente pensiero (leggero). E non c’è altro da dire”. Chiara Zocchi (Mostra a Varese, Sala Veratti – via Veratti 20: “Angelo Frattini e il suo studio” dal 13 giugno al 4 luglio 2010). (Gallina Luciano, Sculture di Frattini - Lanuova sfera 1980; segue in Osservazioni)
44A51(ITALIA)(+2) : 5(+11)
gioventù nell'atto di stringersi al petto la bandiera, simbolo della Patria
Monumento dedicato ai caduti della prima e della seconda guerra mondiale; compare la lista dei caduti. Il basamento in pietra è ancora quello originale. L’area del monumento ai caduti è delimitata da una bassa recinzione in ferro battuto
gioventù nell'atto di stringersi al petto la bandiera, simbolo della Patria
Varese (VA)
0303254323
monumento ai caduti a cippo
proprietà Ente pubblico territoriale
marmo
pietra
bronzo/ fusione