mostra di porta - ambito italiano (sec. XVI)
https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/0303267430-4 an entity of type: CulturalPropertyComponent
mostra di porta, parete ovest
mostra di porta - ambito italiano (sec. XVI)
mostra di porta - ambito italiano (sec. XVI)
(?) 1519-(?) 1539
La Sala delle Imprese conserva una mostra di porta in mattoni e parti lapidee collocata all'estrema destra della parete ovest, come soglia verso il vano di passaggio B0-51. Solo lo stipite superiore e la cornice della nicchia sovraporta sono realizzati in pietra con semplicissimo e sobrio disegno
mostra di porta
03267430
03
0303267430
La residenza vedovile di Isabella d’Este, ben più ambiziosa della precedente in Castello, venne installata all'interno di Corte Vecchia in una serie di ambienti di origine medievale, prevedendo diversi interventi strutturali coordinati dall’architetto Giovan Battista Covo. Gli apparati decorativi vennero piuttosto affidati in buona parte all’artista mantovano Lorenzo Leonbruno, il cui capolavoro è certamente la Sala della Scalcheria. La dimora vedovile - abitata già da Isabella nell'ottobre del 1520 - era dunque composta dall’appartamento residenziale di rappresentanza posto nell’ala ovest di Santa Croce (dall’adiacente cappella palatina), cui spiccavano la Galleria e la Sala Imperiale, e dall’appartamento che ospitava la sua preziosa collezione di antichità e di pitture, ovvero l’ala meridionale di Grotta, con la Scalcheria, il ‘nuovo’ Studiolo e la ‘nuova’ Grotta, oltre alle delizie del Giardino Segreto. L’ala di Santa Croce, comprendente tutto il fronte ovest del Cortile d’Onore, era congiunta con la chiesa omonima - all’epoca ancora operante come annesso oratorio - dallo snodo costituito dal Viridario-impluvium. L’appartamento grande includeva diversi ambienti eterogenei per dimensioni: da ampie sale di rappresentanza a piccoli stanzini prevalentemente destinati ad uso privato, comprendendo anche una Galleria (o Sala delle Imprese isabelliane), in origine una loggia porticata aperta sul cortile di Santa Croce. L’apparato ornamentale conservatosi è principalmente da ascriversi al terzo decennio del Cinquecento, realizzato su commissione dell’estense. Presso la Sala delle Imprese sono stati rintracciati interessanti lacerti pittorici compromessi da una copertura a scialbo; nonostante la frammentarietà ne pregiudichi la lettura iconografica (una zoccolatura formata da cornici policrome?), essi paiono potersi ricondurre in maniera ipotetica alla prima metà del Quattrocento (l'epoca di edificazione degli ambienti di Corte Vecchia deve piuttosto rifersi alla seconda metà del XIV secolo, come accennato). Il fregio a grottesche di epoca isabelliana si è conservato quasi solo in corrispondenza delle pareti sud ed ovest; i pannelli in condizioni migliori esibiscono imprese ancora riconoscibili relative alla famiglia Gonzaga, una scelta di continuità con la casata condotta dalla marchesa già vedova. Tra le divise superstiti soltanto una è riferibile ad Isabella: quella della Ruota priva di motto (Bazzotti 1989 indica che in questo ambiente apparve per la prima volta). Anche la mostra di porta e i cassettoni del coperto decorati a stampiglia (metodo ampiamente usato dai decoratori che lavorarono per l'estense) sono circoscrivibili al periodo isabelliano di rifunzionalizzazione della sala. Il soffitto venne restaurato nel biennio 1988-1989 dal trentino Diego Voltolini (relazione nr. 141/MN. Archivio SABAP Cr, Lo, Mn – Fondo Relazioni di restauro)
La Sala delle Imprese conserva una mostra di porta in mattoni e parti lapidee collocata all'estrema destra della parete ovest, come soglia verso il vano di passaggio B0-51. Solo lo stipite superiore e la cornice della nicchia sovraporta sono realizzati in pietra con semplicissimo e sobrio disegno
parete ovest
mostra di porta
Mantova (MN)
0303267430-4
mostra di porta
proprietà Stato
pietra/ sagomatura
mattone
bibliografia di confronto: Berzaghi R - 1992
bibliografia di confronto: Cottafavi C - 1934
bibliografia di confronto: Giannantoni N - 1929
bibliografia di confronto: Patricolo A - 1908
bibliografia di confronto: L'Occaso S - 2009
bibliografia di confronto: Paccagnini G - 1969
bibliografia di confronto: Algeri G. (a cura di) - 2003
bibliografia di confronto: Brown C.M - 2005
bibliografia di confronto: Valli L - 2014