Motivi decorativi a grottesche, Stagioni, Motivi decorativi architettonici, Stemma (decorazione plastico-pittorica, complesso decorativo) by Viani, Antonio Maria (attribuito), Viani, Antonio Maria (e aiuti) (fine/ inizio secc. XVI/ XVII)
https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/0303267683-0 an entity of type: HistoricOrArtisticProperty
decorazione plastico-pittorica, complesso decorativo, Loggia di Eleonora Motivi decorativi a grottesche, Stagioni, Motivi decorativi architettonici, Stemma
Motivi decorativi a grottesche, Stagioni, Motivi decorativi architettonici, Stemma (decorazione plastico-pittorica, complesso decorativo) by Viani, Antonio Maria (attribuito), Viani, Antonio Maria (e aiuti) (fine/ inizio secc. XVI/ XVII)
Motivi decorativi a grottesche, Stagioni, Motivi decorativi architettonici, Stemma (decorazione plastico-pittorica, complesso decorativo) di Viani, Antonio Maria (attribuito), Viani, Antonio Maria (e aiuti) (fine/ inizio secc. XVI/ XVII)
ca 1595-ante 1601
Loggia a due ordini e con coronamento: primo ordine, a pianterreno, a quattro arcate cieche caratterizzate da finto bugnato rustico; secondo ordine a quattro arcate, allineate alle sottostanti, definite da pilastri su cui sono addossate paraste ioniche su alti piedistalli, reggenti trabeazione a triglifi; coronamento costituito da un attico cieco. Nell'invaso della loggia, le paraste corrispondenti ai pilastri esterni scandiscono l'ambiente in quattro campate, voltate a crociera; alle pareti motivi di tipo architettonico, sulla volta motivi a grottesche; nelle lunette del lato occidentale, putti reggenti cartigli con allegorie delle stagioni; nelle lunette delle due testate, putti reggenti le armi Gonzaga-Medici
Loggia di Eleonora (decorazione plastico-pittorica)
03267683
03
0303267683
La loggia di Eleonora deriva il proprio nome della duchessa Eleonora de' Medici, consorte di Vincenzo I Gonzaga, il cui stemma compare, unito a quello del duca, nella decorazione ad affresco dell'ambiente. Tradizionalmente riferita a un unico momento costruttivo, individuato attorno al 1595, la loggia è stata recentemente letta da Valli (2014, pp. 473-475, con bibliografia precedente) come risultato di almeno due fasi di lavori: la prima, riferita al primo ordine a pianterreno e al secondo ordine, attribuibile a Giovan Battista Bertani nel momento del raddoppio della comunicante loggia dei Marmi; la seconda, comprensiva della costruzione del coronamento e della decorazione pittorica, fissata al 1595 circa, sotto la prefettura del cremonese Antonio Maria Viani. Le ragioni di questa distinzione inducono Valli a ipotizzare che una struttura di passaggio, quantomeno dotata di un piano di calpestio alla quota del piano nobile, dovesse già sorgere a conclusione dei lavori del corridore del cortile della Mostra verso il lago e del raddoppio della loggia dei Marmi (1556), per consentire il collegamento tra Rustica e Appartamento di Troia. Se Valli attribuisce quindi i primi due livelli della loggia a Bertani e solo il coronamento a Viani, di altra opinione è Girondi (2013, pp. 20-21) che, ripercorrendo le posizioni della critica in merito alla loggia, si allinea all'ipotesi di un disegno unitario, da assegnare a Viani in una sua fase di marcato classicismo (cfr. Cottafavi 1933; Carpeggiani 2003, p. 221, con bibl. precedente). Funzione dell'ambiente è quella di consentire, dal corridore sul lago, il collegamento tra Rustica e Appartamento di Troia mediante la loggia dei Marmi, e di definire il passaggio tra l'appartamento di Guglielmo in Corte Nuova e le stanze giuliesche di Troia, anche mediante l'accesso diretto al cortile dei Cani. La decorazione pittorica, datata tra fine sec. XVI e inizio sec. XVII (cfr. Berzaghi 2002, p. 556; Berzaghi 2003, p. 246), è animata dalle grottesche delle crociere della volta e da putti nelle lunette della parete ovest e delle testate: sulla prima, ritratti in atto di reggere cartigli con figurazione allegoriche delle Stagioni; sulle testate, recanti lo stemma di Vincenzo I Gonzaga (sud) e di Vincenzo I Gonzaga ed Eleonora de' Medici (nord). La parte sottostante il cornicione dipinto, che prosegue illusionisticamente le modanature dei capitelli delle paraste, è caratterizzata da lacerti di una decorazione imitante porte e portali in marmo: di tali elementi sopravvivono gli architravi, sormontati da cimase recanti una targa rettangolare al centro e ornate da volute laterali. Due imponenti mensole, al centro delle testate, reggono i busti, dipinti a imitazione del bronzo, delle dee Minerva (testata nord) e Diana (testata sud). Ipotesi, oggi accantonata, avanzata da Tellini Perina (1998, p. 199) è che le sole grottesche e le allegorie delle Stagioni spettino alla committenza di Ferdinando Gonzaga. I caratteri complessivi dell'architettura dipinta, oltre alla particolare presenza dei busti bronzei su mensole, riconducono alla decorazione della Sala delle Virtù della Palazzina di Bosco Fontana, realizzata da Antonio Maria Viani e aiuti attorno al 1595: tra i pittori del cantiere della Fontana si ricorda Vincenzo Tragnolo (o Tragnoli), attivo nello stesso periodo anche a Palazzo Ducale (appartamento delle Metamorfosi, Zoiolera), mentre un altro artista dell'équipe vianesca documentato a Palazzo Ducale è Domenico Lippi (appartamento della duchessa in Corte Vecchia, nuova Cancelleria del Prato di Castello, in Bazzotti 2001, pp. 16-17). Per quanto riguarda volta e lunette, la presenza di campi decorati a grottesche e di ovali con figure allegoriche entro vistose cornici a cartoccio, affiancati da putti con attributi, costituisce l'immediato precedente iconografico per la decorazione del corridoio dei Mori in Corte Vecchia, cui Viani sovrintende nel primo decennio del Seicento e la cui decorazione è attribuita a Viani stesso e al collaboratore Orazio Lamberti (cfr. Berzaghi 2003, p. 253). Il restauro della loggia diretto nei primi anni Trenta del secolo scorso da Clinio Cottafavi, che per primo assegnò la costruzione dell'ambiente a Viani “si limitò alla rintonacatura e alla ricoloritura di parte delle pareti, a tinte neutre, e alla pulitura delle volte. Soltanto nel volto della terza arcata, si è dovuto ridare l'intonaco che era caduto, macchiandolo a tinta unita perché, avendo ciascuna delle quattro volte disegni e figurazioni diverse, non era savia cosa pensare ad una qualsiasi decorazione” (Cottafavi 1933, p. 141). Autore del restauro pittorico fu Arturo Raffaldini. Le immagini pubblicate da Cottafavi a lavori ultimati permettono di verificare, oltre al successivo tamponamento delle aperture dell'attico e della porta verso l'ambiente D_1_14, il degrado dell'apparato pittorico verificatosi dopo quel restauro: numerose ed estese le lacune di intonaco %
92 D 19 16
23 D
48 A 98 72
46 A 12 2 (GONZAGA, VINCENZO) 1
46 A 12 2 (GONZAGA, VINCENZO) 1 : 46 A 12 2 (MEDICI, ELEONORA) 1
Stemma
Stagioni
Motivi decorativi a grottesche
Motivi decorativi architettonici
Loggia a due ordini e con coronamento: primo ordine, a pianterreno, a quattro arcate cieche caratterizzate da finto bugnato rustico; secondo ordine a quattro arcate, allineate alle sottostanti, definite da pilastri su cui sono addossate paraste ioniche su alti piedistalli, reggenti trabeazione a triglifi; coronamento costituito da un attico cieco. Nell'invaso della loggia, le paraste corrispondenti ai pilastri esterni scandiscono l'ambiente in quattro campate, voltate a crociera; alle pareti motivi di tipo architettonico, sulla volta motivi a grottesche; nelle lunette del lato occidentale, putti reggenti cartigli con allegorie delle stagioni; nelle lunette delle due testate, putti reggenti le armi Gonzaga-Medici
Motivi decorativi a grottesche ; Stagioni ; Motivi decorativi architettonici ; Stemma
Mantova (MN)
0303267683-0
decorazione plastico-pittorica
proprietà Stato
intonaco/ pittura a fresco
stucco/ modellatura a stampo
bibliografia specifica: Cottafavi C - 1933
bibliografia specifica: Berzaghi R - 2003
bibliografia di confronto: Bazzotti U - 2001
bibliografia specifica: Berzaghi R - 2002
bibliografia specifica: Carpeggiani P - 2003
bibliografia specifica: Girondi G - 2013
bibliografia specifica: Tellini Perina C - 1998
bibliografia specifica: Valli L - 2014