Trinità e i SS. Nicolò, Basilio e Gregorio (dipinto) by Cignaroli Giambettino (sec. XVIII)
https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/0800001870 an entity of type: HistoricOrArtisticProperty
dipinto Trinità e i SS. Nicolò, Basilio e Gregorio
Trinità e i SS. Nicolò, Basilio e Gregorio (dipinto) di Cignaroli Giambettino (sec. XVIII)
Trinità e i SS. Nicolò, Basilio e Gregorio (dipinto) by Cignaroli Giambettino (sec. XVIII)
dipinto
Su di uno sfondo che mostra un'architettura classicheggiante campeggia l'Eterno con il Cristo alla sua sinistra seduto su una nube ed affiancato da un putto che reca la croce. La colomba è al centro. In basso, in adorazione, i santi nominati. In primo piano un piccolo angelo seduto su di un gradino aiuta un santo a sorreggere un grosso volume. Nella calda pastosità delle tinte campeggiano con particolare evidenza il blu della veste di Dio Padre, il morbido incarnato di Cristo e i preziosi paramenti dei Santi
1765-1765
0800001870
dipinto
00001870
08
0800001870
Il dipinto fu commissionato al Cignaroli il 30 gennaio del 1762 che si impegnò a terminare il lavoro entro 3 anni. L'opera, scoperta al pubblico il 4 gennaio 1765, fu inizialmente collocata sull'altare a sud dedicato a S. Basilide ed eretto nel corso del 1762 da Antonio Brianti e Domenico della Meschina successivamente alla chiusura della porta di accesso che si trovava su questo lato. Nel 1816 fu spostato nel coro per far posto alla pala del Franceschini, che prese posto nel sovradetto altare, e ivi rimase fino al momento in cui si decise di trasferirla sulla porta principale, dove la vide il Testi. Infine fu collocata nella posizione attuale nel nicchione di sinistra. Il Cignaroli (Salò 1706 - Verona 1770), allievo a Verona di Santo Prunati, entrò poi in contatto con il piú anziano Antonio Balestra e con il francese - residente a Verona - Louis Dorigny. Soggiornò a Venezia (1735-38), ove eseguí affreschi in palazzo Labia accanto a Tiepolo, e nel 1737 il Martirio di san Felice e di san Fortunato per il duomo di Chioggia, che gli diede la celebrità. Professore e poi direttore dell'accademia di Verona, fu chiamato nel 1766 a Torino per riorganizzarvi l'accademia della città. Scrisse una Lettera sul colorire che illustra chiaramente il suo orientamento in pittura. Della presente pala d'altare è stato rintracciato il disegno preparatorio, recante l'anno 1764, custodito all'Ambrosiana di Milano
Trinità e i SS. Nicolò, Basilio e Gregorio
Su di uno sfondo che mostra un'architettura classicheggiante campeggia l'Eterno con il Cristo alla sua sinistra seduto su una nube ed affiancato da un putto che reca la croce. La colomba è al centro. In basso, in adorazione, i santi nominati. In primo piano un piccolo angelo seduto su di un gradino aiuta un santo a sorreggere un grosso volume. Nella calda pastosità delle tinte campeggiano con particolare evidenza il blu della veste di Dio Padre, il morbido incarnato di Cristo e i preziosi paramenti dei Santi
Parma (PR)
proprietà Ente pubblico non territoriale
Trinità e i SS. Nicolò, Basilio e Gregorio
tela/ pittura a olio
bibliografia specifica: Bertoluzzi G - 1830
bibliografia specifica: Bevilacqua I - 1771
bibliografia specifica: Biadego G - 1890
bibliografia specifica: Ceschi Lavagetto P - 1979
bibliografia specifica: Ceschi Lavagetto P - 1982
bibliografia specifica: Donati P - 1824
bibliografia specifica: Lanzi L - 1792
bibliografia specifica: Malaspina C - 1845
bibliografia specifica: Martini - 1876
bibliografia specifica: Morassi A - 1943
bibliografia specifica: Pelicelli N - 1913
bibliografia specifica: Presenti F.R - 1959
bibliografia specifica: Speculati F - 2002
bibliografia specifica: Testi L - 1907
bibliografia specifica: Ghidiglia Quintavalle A - 1965
bibliografia specifica: Galletti V./ Camesasca E - 1951