Apostolo; San Domenico resuscita Napoleone Orsini; Madonna con Bambino; San Domenico e il rogo dei libri degli eretici albigesi (rilievo, elemento d'insieme) by Pisano Nicola, Lapo, Arnolfo di Cambio (sec. XIII)

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rilievo, elemento d'insieme Apostolo; San Domenico resuscita Napoleone Orsini; Madonna con Bambino; San Domenico e il rogo dei libri degli eretici albigesi
Apostolo; San Domenico resuscita Napoleone Orsini; Madonna con Bambino; San Domenico e il rogo dei libri degli eretici albigesi (rilievo, elemento d'insieme) di Pisano Nicola, Lapo, Arnolfo di Cambio (sec. XIII) 
Apostolo; San Domenico resuscita Napoleone Orsini; Madonna con Bambino; San Domenico e il rogo dei libri degli eretici albigesi (rilievo, elemento d'insieme) by Pisano Nicola, Lapo, Arnolfo di Cambio (sec. XIII) 
1264-1267 
La fronte, interamente scolpita, è divisa in due scomparti dalla figura della Madonna in piedi e aggettante al centro, coronata, con il Bambino seduto sul braccio sinistro. Nel settore destro, su fondo a mosaico in pasta vitrea rosso e oro, è raffigurato il Miracolo del libro respinto dalle fiamme (mentre bruciano i libri degli eretici albigesi) in composizione fittamente popolata. Nel settore a sinistra san Domenico resuscita Napoleone Orsini caduto da cavallo e lo riconsegna alla madre. Il fondo è ugualmente a mosaico e la scena è assai popolosa. La parte anteriore è delimitata sullo spigolo sinistro da una figura intera di apostolo e sullo spigolo destro da quella di un pontefice. Cornice ad intarsio marmoreo in basso, scolpita a foglie in alto 
rilievo (elemento d'insieme) 
00024750 
08 
0800024750 
La tradizione storiografica da Vasari in poi, che assegna tutta l'esecuzione del sarcofago al solo Nicola Pisano, è stata messa in discussione da Venturi e, poi, e da Toesca, che sulla base dell'analisi stilistica e di confronti con altre opere dello scultore, si dichiarano contrari all'attribuzione. Il nome di Nicola (Nichole de Pisis policretior manus) appare nel Necrologio del convento di Santa Caterina, scritto da fra' Domenico Peccioli (morto nel 1407), che ricorda la presenza a Bologna, alla traslazione del corpo del Santo nel 1267, dello scultore e di fra' Guglielmo (in schultura peritus). Il sarcofago fu allogato a Nicola Pisano dal Beato Giovanni da Vercelli, eletto maestro dell'Ordine Domenicano nel 1264. Secondo Nicco Fasola e Gnudi l'arca, che era già compiuta il 5 luglio 1267, quando vi furono solennemente traslate le spoglie del Santo, fu iniziata nello stesso 1264, mentre secondo il Barsotti fu iniziata nel luglio del 1265. Era, comunque, già in lavorazione all'epoca della Pentecoste del 1265, quando il Capitolo dell'Ordine, a Montpellier, invitava tutti i conventi ad inviare sussidi al Priore di Bologna perchè l'opera non restasse incompleta. All'esecuzione della tomba, ideata da Nicola ed eseguita in buona parte a Pisa prima della partenza di Nicola per Siena nel settembre del 1265, parteciparono anche Arnolfo di Cambio e Lapo, nominati assistenti di Nicola anche nel contratto per il pulpito del duomo di Siena, e fra' Guglielmo. Gnudi assegna la maggior parte della parte anteriore dell'arca a Lapo con interventi di Arnolfo di Cambio ( "La figura del San Domenico che prega invocando il miracolo, sorge imperiosa ed essenziale, senza blandimenti leziosi, dal marmo serrato in una forma architettonica" ) e di Nicola Pisano (per esempio nella figura di vecchia). L'opera risulta abbastanza omogenea nella finissima esecuzione, che indugia nella cura degli ornamenti e nei particolari degli abiti con fasce ricamate a traforo. La composizione appare ispirata agli affollati sarcofagi romani di età imperiale, e "le storie celebrano e descrivono la vita e i miracoli del Santo con una ricchezza di invenzione iconografica e narrativa, con una intensità, in talune parti, di azione drammatica, con una mobilità, in altre, di espressione psicologica, e con una vivacità di osservazione e caratterizzazione naturalistica, di cui non potremmo trovare alcun precedente nell'arte dugentesca italiana" (Gnudi 1957, p. 19) 
Apostolo; San Domenico resuscita Napoleone Orsini; Madonna con Bambino; San Domenico e il rogo dei libri degli eretici albigesi 
La fronte, interamente scolpita, è divisa in due scomparti dalla figura della Madonna in piedi e aggettante al centro, coronata, con il Bambino seduto sul braccio sinistro. Nel settore destro, su fondo a mosaico in pasta vitrea rosso e oro, è raffigurato il Miracolo del libro respinto dalle fiamme (mentre bruciano i libri degli eretici albigesi) in composizione fittamente popolata. Nel settore a sinistra san Domenico resuscita Napoleone Orsini caduto da cavallo e lo riconsegna alla madre. Il fondo è ugualmente a mosaico e la scena è assai popolosa. La parte anteriore è delimitata sullo spigolo sinistro da una figura intera di apostolo e sullo spigolo destro da quella di un pontefice. Cornice ad intarsio marmoreo in basso, scolpita a foglie in alto 
Apostolo; San Domenico resuscita Napoleone Orsini; Madonna con Bambino; San Domenico e il rogo dei libri degli eretici albigesi 
Bologna (BO) 
0800024750 
rilievo 
proprietà Stato 
marmo/ scultura 
pasta vitrea/ mosaico 
bibliografia specifica: Alce V - 1982 
bibliografia specifica: Gnudi C - 1948 
bibliografia specifica: Gnudi C - 1957 
bibliografia specifica: Malvasia C. C - 1969 

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