disegno architettonico, Vista prospettica interna del Mausoleo di Galla Placidia di Ravenna by Ricci, Luigi (XIX)

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Disegno a penna e acquerello su carta. Vista prospettica interna del Mausoleo di Galla Placidia di Ravenna con l'altarolo di fronte all'ingresso
disegno architettonico, Vista prospettica interna del Mausoleo di Galla Placidia di Ravenna by Ricci, Luigi (XIX) 
disegno architettonico, Vista prospettica interna del Mausoleo di Galla Placidia di Ravenna di Ricci, Luigi (XIX) 
XIX ultimo quarto 
1876-1876 
disegno architettonico 
ADS RA 9341 
Il cosiddetto Mausoleo di Galla Placidia, costruito nella metà del V secolo in appoggio all’ardica della chiesa di Santa Croce, nel 1602 fu definitivamente separato da quest’ultima, per rientrare nella recinzione che delimitava la proprietà del monastero di San Vitale. L’edificio ha una pianta a croce latina di piccole dimensioni, con una cupola nascosta da un tiburio a torretta quadrata all’incrocio di quattro bracci. Secondo la tradizione Galla Placidia, figlia di Teodosio, volle far costruire questo edificio come proprio mausoleo, anche se quasi certamente non vi fu mai tale utilizzo, poiché ella morì a Roma, dove fu seppellita. Il Mausoleo vide i primi restauri musivi durante il XVIII secolo, per colmare alcune lacune con interventi pittorici. Fu però nel XIX secolo che si applicarono i restauri più decisivi, in particolare quelli condotti dal Genio Civile negli anni seguenti l’Unità d’Italia, finalizzati all’isolamento e all’“esumazione” della struttura, e, ancora, quelli diretti dal soprintendente Corrado Ricci, tra il 1898 e il 1902. Durante questi lavori ci si dedicò soprattutto, per quanto riguarda il consolidamento della struttura, all’integrazione delle pareti esterne, alla riapertura delle finestrelle e al rivestimento marmoreo interno. Per quanto riguarda il restauro dei mosaici, già tra il 1869 e il 1872 era stato incaricato Felice Kibel di eseguire alcune integrazioni. A questi interventi, tuttavia, seguirono quelli iniziati nel 1900 da Alessandro Azzaroni e Giuseppe Zampiga, incaricati di rilevare i disegni musivi e correggere e adeguare i restauri precedenti. Alcuni interventi furono infine necessari anche dopo i conflitti mondiali, a seguito di lievi danni provocati dai bombardamenti. Il corpus grafico catalogato relativo al Mausoleo di Galla Placidia comprende oggi più di 200 beni, compresi disegni a inchiostro di china, tempera, acquerelli e alcune eliografie 
Disegno a penna e acquerello su carta. Vista prospettica interna del Mausoleo di Galla Placidia di Ravenna con l'altarolo di fronte all'ingresso 
Vista prospettica interna del Mausoleo di Galla Placidia di Ravenna 
ICCD_MODI_1945564671561 
disegno architettonico 
proprietà Stato 
carta 
penna 
acquerellatura 

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