stampa fotomeccanica, Restauro della facciata della basilica di San Vitale di Ravenna, alla quale era stato addossato il convento nei secoli XVI-XVII by Bocci, Icilio (XX)

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Restauro della facciata della basilica di San Vitale di Ravenna, alla quale era stato addossato il convento nei secoli XVI-XVII. (L'inventario ADS RA 10 è la riproduzione fotografica di questo disegno)
stampa fotomeccanica, Restauro della facciata della basilica di San Vitale di Ravenna, alla quale era stato addossato il convento nei secoli XVI-XVII by Bocci, Icilio (XX) 
stampa fotomeccanica, Restauro della facciata della basilica di San Vitale di Ravenna, alla quale era stato addossato il convento nei secoli XVI-XVII di Bocci, Icilio (XX) 
XX inizio 
ca 1910-ca 1910 
stampa fotomeccanica 
ADS RA 8, ADS RA 10 
La basilica di San Vitale sorge su un sacello del V secolo dedicato all’omonimo martire; la sua costruzione iniziò nel 525 d.C. per volontà del vescovo Ecclesio e grazie al contributo del banchiere Giuliano Argentario. Dopo 20 anni di costruzione, la basilica fu consacrata nel 547 dal vescovo Massimiano. La struttura in laterizio, presenta un impianto ottagonale su due livelli, di cui quello superiore racchiude la cupola, sorretta da 8 grandi pilastri. All'interno, un arco trionfale introduce al presbiterio, punto focale della decorazione a mosaico. Tra il IX e il X secolo l'ordine benedettino, che qui si stabilì fino al XVIII secolo, costruì il proprio convento nell'aria attorno a San Vitale, addossando vari edifici alle pareti e alla facciata. Nell’800, ciò che rimaneva del programma decorativo originario era il mosaico presbiteriale, mentre il rivestimento delle pareti dell'ordine inferiore era quasi del tutto andato perduto. Filippo Lanciani, ingegnere del Genio Civile attivo a Ravenna nella seconda metà dell’800, si occupò della sistemazione dell'area absidale, del ripristino del rivestimento marmoreo dei piloni e delle pareti perimetrali della basilica. Tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 furono oggetto di restauro le capriate lignee del tetto e vennero eliminati i corpi di fabbrica che circondavano il perimetro della basilica, integrandone le lacune, interventi testimoniati da alcuni disegni conservati presso l’Archivio disegni della Soprintendenza. Tra il 1898 il 1904 Corrado Ricci, nuovo direttore della Soprintendenza ai Monumenti di Ravenna, coadiuvato da alcuni tecnici dell’Opificio delle Pietre Dure, si occupò della ricostruzione delle tarsie del tratto inferiore dell’abside di San Vitale. Sempre negli stessi anni si occupò anche della sistemazione del pronao, della torre scalaria, della demolizione di alcune cappelle e della Sacrestia oltre che alla realizzazione delle finestre con infissi in legno. Importanti furono anche i lavori di abbassamento del pavimento, condotti prima da Giuseppe Gerola poi da Renato Bartoccini. Gli scavi portarono alla scoperta di porzioni superstiti del pavimento musivo del VI secolo, che vennero ricomposte e ricollocate 
Restauro della facciata della basilica di San Vitale di Ravenna, alla quale era stato addossato il convento nei secoli XVI-XVII. (L'inventario ADS RA 10 è la riproduzione fotografica di questo disegno) 
Restauro della facciata della basilica di San Vitale di Ravenna, alla quale era stato addossato il convento nei secoli XVI-XVII 
ICCD_MODI_9946385146561 
stampa fotomeccanica 
proprietà Stato 
carta 
acquerellatura 

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