ritratto di Alaide Banti (dipinto) by Ghiglia Oscar (sec. XX)
https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/0900118127 an entity of type: HistoricOrArtisticProperty
dipinto ritratto di Alaide Banti
ritratto di Alaide Banti (dipinto) di Ghiglia Oscar (sec. XX)
ritratto di Alaide Banti (dipinto) by Ghiglia Oscar (sec. XX)
dipinto
Ritratti. Personaggi: Alaide Banti
1926-1926
0900118127
dipinto
00118127
09
0900118127
Alaide Banti, figlia del pittore Crstiano, nata nel 1855, era la sorella m aggiore di Gino, padre di Adriana che sposò il terzogenito del pittore Osc ar Ghiglia, Erasmo. La zia Alaide, che in gioventù era stata ritratta più volte da Boldini, posò nel 1926 per Oscar Ghiglia, suocero della nipote. I l ritratto alla sua morte, avvenuta nel 1929, fu presumibilmente ereditato dalla nipote, insieme agli altri della collezione. Adriana Banti Ghiglia morì a Firenze il 2 giugno 1955, lasciando al Comune 43 dipinti, 1 busto d i terracotta e 1 gesso, con prevalenza di opere del periodo macchiaiolo ch e dimostrano il peso nella raccolta dell'eredità Banti. La sola opera del Ghiglia è questo ritratto. Il lascito Banti-Ghiglia fu consegnato dal Comu ne alla Soprintendenza il 2 luglio 1958. Nel 1958 fu esposto nella sala n. 18 degli Uffizi, da cui venne poi ritirato in attesa della sistemazione d elle Gallerie. Già nel 1908, in un articolo su "Vita d'Arte", Papini sotto lineava il successo dei ritratti di Ghiglia presso la buona società fioren tina; le ragioni appaiono evidenti anche in quest'opera più tarda: la poli tezza idealizzante del disegno, la minuzia descrittiva dell'abbigliamento, la nobiltà della posa conferiscono al modello un'aurea di irripetibile as solutezza. Se pensiamo che nel 1926 la Banti aveva settantuno anni, ci si può rendere conto di quanto questo processo d idealizzazione, scrupolosame nte condotto sul vero, potesse risultare gratificante per il personaggio c he commissionava il ritratto. In questo caso lo sguardo assorto, l'isolame nto della mandorla allungata del volto e dello scollo tra i toni scuri del fondo e delle vesti e i preziosi dettagli rimandano alla matrice del ritr atto ottocentesco: si veda ad esempio il gesto neoclassico delle mani ingu antate di bianco, coi polsi chiusi dai cerchi dei bracciali d'oro, vero pe zzo di "bella pittura" in ritardo di un secolo. La scansione netta delle z one cromatiche, tipica del Ghiglia, contribuisce ad isolare la figura, con un effetto che ai nostri occhi moderni può apparire di straniamento, ma c he certo era recepito senza autoironia, come segno, ancora una volta, di i deale nobiltà
ritratto di Alaide Banti
41 D 132
Ritratti. Personaggi: Alaide Banti
Firenze (FI)
proprietà Ente pubblico territoriale
ritratto di Alaide Banti
tela/ pittura a olio