veduta di città (stampa) by Zocchi Giuseppe, Sgrilli Bernardo Sansone (sec. XVIII)
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stampa, stampa di riproduzione veduta di città
veduta di città (stampa) di Zocchi Giuseppe, Sgrilli Bernardo Sansone (sec. XVIII)
veduta di città (stampa) by Zocchi Giuseppe, Sgrilli Bernardo Sansone (sec. XVIII)
post 1744-ca 1799
Soggetti profani. Architetture: Firenze: Duomo; Battistero. Paesaggi: urbano. Figure: astanti. Feste: Corpus Domini
stampa (stampa di riproduzione)
00161640
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0900161640
Si tratta di una replica della tavola XXI inserita nell'opera "Scelta di XXIV vedute delle principali Contrade, Piazze, Chiese e Palazzi della città di Firenze" di Giuseppe Zocchi. La raccolta, che apparve a Firenze nella prima edizione curata da Johan Gottfried Semper nel 1744, era stata commissionata allo Zocchi dal marchese Andrea Gerini, mecenate e collezionista fiorentino.Nel 1743, portati a termine dallo Zocchi non solo i disegni, ma anche la scelta definitiva fra questi, l'opera passò nelle mani del Senter il quale, chiamato appositamente a Firenze dal Gerini, scelse gli incisori e distribuì a ciascuno di loro i soggetti da eseguire su rame ad acquaforte. Questa operazione si svolse ad opera di ventidue artisti diversi e in cinque città (Bologna, Firenze, Norimberga, Roma e Venezia), ma nonostante alcune differenze di stile e caratteristiche tecniche, l'insieme dell'opera mantenne una notevole omogeneità. Quanto ai disegni preparatori più numerosi delle tavole poi destinate all'incisione, furono acquistati ai primi del Novecento dalla signora Pierpent Morgan e poi donati nel 1952 alla omonima biblioteca di New York. (Per i disegni delle tav. XXI: New York, Morgan, n.23; Belin, Kunstbibliothek n.906). La nostra tavola fu tratteggiata, come le altre, sia nelle architetture che nelle figure dallo Zocchi e poi incisa da Bernardo Sgrilli che prestò, seppur in piccola parte in quest'opera, la sua mano di incisore. Quanto allo Zocchi, lo vediamo in questa scena sbizzarrirsi nella dote che gli è dalla critica più misconosciuta: quella di solerte rappresentante di "figure" e di narratore delle realtà settecentesche. Lo snodarsi delle centinaia di figure nella Processione del Corpus Domini, tradizionale manifestazione religiosa fiorentina, gli offre in modo di animare e quasi di moltiplicare lo spazio dove le architetture, rappresentate in maniera più consona al racconto che alla realtà, fungono da quinte. Quanto alla facciata del Duomo, per quanto si intravede, sembrerebbe esservi rappresentata quella posticcia di mattoni, poi dipinta, che fu eretta nel 1688 in occasione del matrimonio di Ferdinando con Violante di Baviera. Risulta infatti che solo nell'Ottocento, in occasione dei lavori per la facciata definitiva, si distrussero completamente quelle parti erette nel XVII secolo
25 I 1 : 61 E (FIRENZE)
Veduta della Metropolitana fiorentina (...) Corpus Domini
veduta di città
Soggetti profani. Architetture: Firenze: Duomo; Battistero. Paesaggi: urbano. Figure: astanti. Feste: Corpus Domini
veduta di città
Firenze (FI)
0900161640
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carta/ acquaforte
bibliografia specifica: Zocchi G - 1981