manoscritto by Bartolomeo di Fruosino, Giovanni di Michele - ambito fiorentino-pratese (sec. XV)

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manoscritto
manoscritto by Bartolomeo di Fruosino, Giovanni di Michele - ambito fiorentino-pratese (sec. XV) 
manoscritto di Bartolomeo di Fruosino, Giovanni di Michele - ambito fiorentino-pratese (sec. XV) 
1435-1435 
Graduale C secondo la regola dei monaci vallombrosani.Codice composto da cc. 11 + 171, composito (nelle cc. 152-171 ci sono aggiunte posteriori dei secoli XVII- XVIII). Numerazione originaria a inchiostro bruno, rosso e azzurro, alternati, al centro del margine destro, sul recto di ogni carta. Il codice contiene 710 iniziali filigranate piccole, in inchiostro rosso e azzurro a motivi geometrici e vegetali; 59 iniziali miniate ornate, di cui 2 grandi (180 x 180), 13 iniziali medie (120 x120) e 44 piccole (60 x 60). Ci sono 13 miniate istoriate, compresa quella di c. 9 che è stata rubata, raffigurante la Natività. Legatura con 2 piatti in legno rivestiti in cuoio e con borchie in ottone 
manoscritto 
00161781 
09 
0900161781 
Lo scriptor del codice, secondo l'iscrizione, è lo stesso del codice D. il codice C, descritto dal Milanesi (1850), e ricordato dal D'Ancona (1914), anche se con un'errata attribuzione, è citato dalla Ciaranfi (1932) che lo confonde con il codice D. Per primo il Salmi (1954) propone, per motivi stilistici, l'attribuzione a Bartolomeo di Fruosino delle iniziali miniate di c. 9 e c. 56v (Ognissanti), seguito dalla Levi D'Ancona (1961), che propone, per le altre miniature, il nome di Battista di Niccolò da Padova (ante 1425-1452). L'attribuzione a Meo di Fruosino è confermata dal Marchini (1963), che ricorda la collaborazione del pittore, allievo di Agnolo Gaddi, agli affreschi della cappella del Sacro Cingolo nel Duomo di Prato. Marchini individua nelle miniature di Bartolomeo influenze masaccesche e affinità con altri miniatori del tempo come Andra di giusto e Giovanni del Ponte. Marco Ciatti (1982) accetta l'attribuzione a Bartolomeo di Fruosino dele iniziali di c. 9r e di c. 56r, ma distingue due mani diverse nelle iniziali istoriate di c. 26v (S.Benedetto); c. 42v (S. Giovanni Gualberto); c. 45v (Madonna col Bambino); c.48v (S. Lorenzo); c. 63r (Trinità) di influenze gaddesche e in quelle di c.55r (s. Girolamo) e c. 65r (Corpus Domini) influenzate dall'Angelico. L'ipotesi sembra accettabile 
Graduale C secondo la regola dei monaci vallombrosani.Codice composto da cc. 11 + 171, composito (nelle cc. 152-171 ci sono aggiunte posteriori dei secoli XVII- XVIII). Numerazione originaria a inchiostro bruno, rosso e azzurro, alternati, al centro del margine destro, sul recto di ogni carta. Il codice contiene 710 iniziali filigranate piccole, in inchiostro rosso e azzurro a motivi geometrici e vegetali; 59 iniziali miniate ornate, di cui 2 grandi (180 x 180), 13 iniziali medie (120 x120) e 44 piccole (60 x 60). Ci sono 13 miniate istoriate, compresa quella di c. 9 che è stata rubata, raffigurante la Natività. Legatura con 2 piatti in legno rivestiti in cuoio e con borchie in ottone 
manoscritto 
Prato (PO) 
0900161781-0 
manoscritto 
detenzione Ente religioso cattolico 
pergamena/ inchiostro/ pittura a tempera/ doratura 
bibliografia specifica: Marchini G - 1975 
bibliografia specifica: Ciatti M - 1982 
bibliografia specifica: D'Ancona P - 1914 
bibliografia specifica: Levi D'Ancona M - 1961 
bibliografia specifica: Salmi M - 1954 
bibliografia specifica: Ciaranfi A.M - 1932 
bibliografia specifica: Milanesi G - 1850 
bibliografia specifica: Marchini G - 1963 

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