monumento funebre - ad arco by Giuliano da Sangallo (e aiuti), Bigordi Domenico detto Domenico Ghirlandaio (ultimo quarto sec. XV)
https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/0900189861-0 an entity of type: HistoricOrArtisticProperty
monumento funebre, ad arco, monumento funebre di Francesco Sassetti
monumento funebre - ad arco di Giuliano da Sangallo (e aiuti), Bigordi Domenico detto Domenico Ghirlandaio (ultimo quarto sec. XV)
monumento funebre - ad arco by Giuliano da Sangallo (e aiuti), Bigordi Domenico detto Domenico Ghirlandaio (ultimo quarto sec. XV)
post 1479-1486
Tomba ad arcosolio con cornice in pietra serena figurata con volute agli angoli della base ed al sommo; urna in pietra di paragone a sezione ellittica; estradosso affrescato
monumento funebre di Francesco Sassetti (monumento funebre ad arco)
00189861
09
0900189861
Francesco Sassetti, fu "general manager" del banco mediceo dal 1459 alla sua morte nel 1490. Non si sa con esattezza quando acquisì i diritti di patronato sulla cappella; ancora al 1470 i sepolcri di famiglia si trovavano nel complesso di S. Maria Novella (Sepoltuario Rosselli). La supposizione che il Sassetti litigasse con i monaci domenicani di S. Maria Novell perchè voleva far dipingere un soggetto francescano nel coro della loro chiesa, si trova per la prima volta nella Cronaca del Biliotti. Tra il 1470 ed il 1480 la tavola d'altare con stemmi familiari fu rimossa dal suo vecchio posto in S. Maria Novella e in questo stesso periodo il Sassetti trasferì il suo patronato in S. Trinita, interessandosi della cappella situata nel braccio destro del transetto e già dedicata a S. Francesco. La casata dei precedenti patroni, i Petroboni, si era estinta. La prima menzione di una qualche attività per la trasformazione della cappella è del 1/02/1480. Il complesso delle tombe dei Sassetti è stato studiato come il maggiore esempio di piena accettazione delle forme del paganesimo antico nell'arte fiorentina (Warburg-Chastel). E' anche il primo esempio di mausoleo di famiglia di Firenze, secondo un'idea albertiana che conferma la paternità di Giuliano da Sangallo anche per il progetto generale della cappella. La fascia delle tombe, posata sul basamento in pietra serena, si diatacca nettamente per tematiche e per cromatismo, da quelle superiori, evolvendo la contrapposizione simbolica tra la morte e la vita eterna. Come ha notato il Saxl nelle due tombe manca ogni riferimento esplicito a Cristo mentre prevale l'iconografia di origine classica. Riassumendo le interpretazioni più recenti (cfr. Ciardi Duprè 1987) i temi fondamentali sono i tre misteri dell'esistenza umana, la vita, simboleggiata dalla conchiglia (nascita) sulla tomba di Francesco; la morte, simboleggiata dai rilievi alla base della tomba di Francesco ed altri simboli di ripresa classica (i thiasos, le anfore, le foglie d'acanto); e la fortuna, rappresentata dalla figura umana ritta su una nave nella chiave dell'arco della tomba di Nera, e, per contrasto, delle virtù che le si oppongono simboleggiate nel fregio dell'arco della tomba di Francesco. La lettura iconografica si svolge, a differenza del solito, da destra a sinistra, e probabilmente anche dalla tomba di Nera (cfr. OA n. 09/00189860) a quella di Francesco, come mostrerebbe l'interpretazione degli affreschi monocromi sugli estradossi. A questa complessa simbologia si aggiungono riferimenti alla solidità della tradizione familiare, richiamata dalla presenza numerosa di stemmi ed emblemi della famiglia Sassetti, le fionde coi sassi di David (da rimandare a David, raffigurato anche nell'affresco esterno alla cappella) e il centauro, simbolo di saggezza, emblema scelto dallo stesso Sassetti in aggiunta a quelli tradizionali della famiglia. Questi emblemi ricorrono nelle formelle inserite nei fregi. Per ciò che riguarda la paternità delle tombe e lo stile, l'attribuzione a Giuliano da Sangallo, avanzata per primi dal Fantozzi (1842), è da mantenere. La Ciardi ha comunque evidenziato la presenza di un altro artista nei fregi decorativi e ha rilevato lo stretto legame con Bertoldo nei fregi figurati sotto la tomba di Francesco. In realtà il legame con l'opera tarda di Donatello e di Bertoldo nei pulpiti di S. Lorenzo è molto forte e si può parlare quindi degli inizi dell'attività di Giuliano da Sangallo sotto la guida di Bertoldo. Nelle urne da notare anche un riferimento alla tomba Medici del Verrocchio nella sagrestia vecchia di S.Lorenzo. Nelle tombe Sassetti si precisa il rapporto di Francesco con Lorenzo il Magnifico che, mentre negli affreschi del Ghirlandaio è accennato solo dalla presenza dei ritratti medicei, si evidenzia qui nella ricerca di artisti affini, nel gusto, per materiali preziosi e lavorati come nei vasi ellenistici e nel riferimento ai temi dell'antichità classica. La datazione più probabile è quella contemporanea agli affreschi e alla tavola. Le tombe sono difatti ricordate nel documento del 1486 (cfr. Luporini 1982) e al momento del testamento di Francesco Sassetti (1488) risultano già in loco
42E351
Tomba ad arcosolio con cornice in pietra serena figurata con volute agli angoli della base ed al sommo; urna in pietra di paragone a sezione ellittica; estradosso affrescato
monumento funebre di Francesco Sassetti
Firenze (FI)
0900189861-0
monumento funebre ad arco
proprietà Ente religioso cattolico
intonaco/ pittura a fresco
pietra serena/ scultura/ doratura
pietra di paragone/ scultura/ incisione
bibliografia di confronto: Bocchi F./ Cinelli Calvoli G - 1677
bibliografia di confronto: Chiesa Santa - 1987
bibliografia di confronto: Fantozzi F - 1842
bibliografia specifica: Marchini G - 1943
bibliografia specifica: Borsook E./ Offerhaus J - 1977
bibliografia di confronto: Chastel A - 1964
bibliografia di confronto: Janson H.W - 1963
bibliografia di confronto: Lisner M - 1980
bibliografia di confronto: Luporini E - 1982
bibliografia di confronto: Stechow W - 1929
bibliografia di confronto: Warburg A - 1966
bibliografia specifica: Venturi A - 1910
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