motivi decorativi a grottesche (dipinto murale) - ambito toscano (sec. XVIII)
https://w3id.org/arco/resource/HistoricOrArtisticProperty/0900195435 entità di tipo: HistoricOrArtisticProperty
dipinto murale motivi decorativi a grottesche
enit
motivi decorativi a grottesche (dipinto murale) - ambito toscano (sec. XVIII)
ca 1700-ca 1799
n.p
dipinto murale
00195435
09
0900195435
La decorazione degli ambienti del piano nobile di Palazzo Medici Riccardi fu eseguita in più riprese, in relazione alle vicende dell'edificio, acquistato e ampliato dai Riccardi alla fine del Seicento e nuovamente passato al governo granducale nel 1814. Alla fine del XVII secolo e all'inizio del XVIII secolo risalgono la maggior parte degli affreschi delle stanze del primo piano, dovuti ad artisti e stuccatori di prestigio: da Luca Giordano, ad Anton Domenico Gabbiani, Jacopo Chiavistelli, Giovan Battista Foggini, G.B. Ciceri. A queste decorazioni, in parte testimoniate dalle fonti, si sono sovrapposte, nel corso dei secoli, una serie di interventi, eseguiti in gran parte a tempera, che possono essere interpretati come casi di "restauro storico". I pittori che li eseguirono ripassarono le decorazioni originali ravvivandone i colori e, in alcuni casi, ridipingendole completamente, ma rispettando l'antica iconografia. Questo fatto spiega la sopravvivenza di alcuni stemmi, come quello mediceo, o di capricci di gusto squisitamente rocaille. Le grottesche sono in parte ricalcate sugli originali settecenteschi, in altri casi (si veda il Salone di Carlo VIII) completamente ridipinte all'epoca di Firenze capitale, quando il palazzo divenne sede del Ministero degli Interni. Il problema delle ridipinture, che si ripropone anche a causa dei due interventi di restauro eseguiti a Palazzo Medici nel 1911 e nel 1965, spiega l'eterogeneità stilistica di alcuni affreschi, dove si mescolano, come in questo caso, brani di pittura settecentesca con interventi più tardi. Le grottesche neorinascimentali, il cui gusto corrisponde alle esigenze di rappresentanza nate in seguito alla nuova utilizzazione dell'edificio, si riconoscono per il segno più gracile e meno elegante, per le cornici che sono più pesanti e voluminose rispetto a quelle del XVIII secolo e per l'uso di motivi iconografici nuovi, come volatili e pesci. Anche il gusto per l'inserzione di figure allegoriche nei medaglioni centrali delle volte è diffuso nell'Ottocento. L'evoluzione stilistica della grottesca dal XVIII al XIX secolo può essere seguita a Firenze anche nelle decorazioni del corridoio vasariano, dove sono visibili i lavori eseguiti dopo il 1866, in occasione dell'apertura al pubblico della galleria (cfr. SBAS FI nn. 324978-85). Partendo da queste considerazioni si può ragionevolmente supporre la presenza di varie mani dovute a decoratori toscani attivi negli ambienti ufficiali di Firenze durante il Settecento e nell'Ottocento, mentre la sensazione di uniformità suscitata dalle pitture è dovutaa ai restauri eseguiti all'inizio del XX secolo e nel 1965, con larghe concessioni al restauro pittorico
48 A 98 72
motivi decorativi a grottesche
n.p
motivi decorativi a grottesche
Firenze (FI)
0900195435
dipinto murale
proprietà Ente pubblico territoriale
intonaco/ pittura a tempera